WRC 2019 Finlandia. È Tanak IV, Toyota Yaris WRC

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Piero Batini
  • di Piero Batini
L'estone stravince il Rally di Finlandia davanti a un grande Lappi. Quasi senza darlo a vedere. Prospettiva Mondiale più chiara? Anche Latvala sul Podio. Ogier e Neuville, un uguale passo in avanti… in modo diverso. Ottimo Mikkelsen
  • Piero Batini
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4 agosto 2019

Jyväskylä, Finlandia, 4 Agosto 2019. Non c’è giornata del Rally Mondiale tanto sonnolenta e… esplosiva quanto la domenica del gran finale. Tutto inizia in maniera blanda, quasi soporifera, soprattutto quando la situazione generale è stabile, per crescere improvvisamente fino al parossismo dell’intensità. È il “miracolo” del Power Stage, l’idea di un finale che possa rimettere in ogni caso tutto o molto in gioco offrendo un premio speciale. Sono 5,4,3,2 e 1 punto, assegnati agli Autori dei primi cinque migliori tempi dell’ultima Speciale. Tutto sotto gli occhi iniettati di sangue della televisione, che distribuisce su tutto il pianeta il furore del WRC. Quei cinque punti sono diventati sempre più importanti, se non decisivi per modellare definitivamente una situazione incerta o per restituire uno spessore decente a un Rally andato male.

Si arriva alla domenica del Neste Rally Finlandia con una situazione in effetti piuttosto stabile, anche se i margini di sicurezza restano ridotti, più per le caratteristiche del Rally Gran Premio che per le reali differenze maturate in tre giorni di Gara.

Ott Tanak in testa. Ha regolato la sua corsa in maniera ineccepibile, spingendo quando era necessario per detenerne il comando, o rallentando per gestire il dominio quando non c’era nessun bisogno di dannarsi l’anima. Un piccolo capolavoro di gestione. Ha vinto appena 4 Speciali, diventeranno 6, poche per il suo normale appetito, e si è presentato al via della domenica con 16 secondi di vantaggio su un bravissimo E.P., al secolo Esapekka Lappi, e di quasi ventinove sull’altrettanto bravo Jari-Matti Latvala. Situazione generale immodificabile, a meno che non succeda qualcosa. Va detto, perché in effetti in tre giorni di galassia Finlandia percorsa alla velocità della luce, solo qualche foratura e il colpo di scena di Meeke hanno in qualche modo agitato le acque altrimenti tranquille del Rally più veloce del Pianeta WRC.

 

C’è, in ogni caso la questione delle posizioni di rincalzo da definire meglio. La Citroen di Ogier è accerchiata dalle Hyundai di Mikkelsen e Breen, che devono in qualche modo dare una mano alla terza i20 Coupé di Thierry Neuville, il più indietro. Tra motivazione, necessità e orgoglio, almeno sette Piloti possono concorrere all’assegnazione di quei famosi 5 punti. Tanak, Lappi, Latvala, Ogier, Neuville, Mikkelsen e il rientrato Meeke. Quanto basta per aspettarsi giusta e spettacolare battaglia.

E andiamo “live”. Laauka, Ruuhimaki, poi ancora Laauka. Vittorie a Tanak, Latvala e Mikkelsen. Ai fini della composizione finale del podio non cambia una virgola, solo i distacchi si assestano meglio dando l’impressione, sbagliata visto che mancano 11 chilometri alla fine, che Latvala non sia del tutto soddisfatto della sola missione di portare punti e posizioni al Mondiale Costruttori di Toyota. Succede qualcosa dietro. Un paio di fatti. Uno. Il nuovo incidente di Meeke, via un’altra ruota, che si chiama così definitivamente fuori dai giochi. Il Lupo perde il pelo ma non il vizio. Due. Ecco i venti secondi di penalità assegnati, guarda caso, a Breen per un “ritardo” di due minuti al controllo. Breen, in questo modo, lascia passare Neuville al sesto posto, giusto alle spalle di Ogier sebbene a quasi 40 secondi. Una manovra che ci si doveva aspettare e che tutti si aspettavano. “Siamo qui anche per questo!”

L’unico che insiste su un trend decisamente positivo e forte, in quanto necessario per rinvigorire le quotazioni personali e per la ragion di stato, è Andreas Mikkelsen, che continua ad attaccare per tenere dietro Ogier. Sembra riuscirci, anche se arriva al Wolf Power Stage, seconda e ultima Ruuhimaki con appena due secondi di vantaggio sul Campione del Mondo.

 

Ruuhimaki 2. Wolf Power Stage. Tre minuti di intervallo tra le partenze. Tanak ha 150 punti e le vittorie di Svezia, Cile e Portogallo (dimentichiamo il Sardegna), Ogier 146 con i successi di Monte-Carlo e Messico, Neuville 143 e le vittorie di Corsica e Argentina. Per la cronaca solo Dani Sordo, assente in Finlandia, ha vinto un Rallly Mondiale oltre ai tre di cui sopra, per l’appunto l’Italia ereditato da Tanak al Power Stage dell’Argentiera. Eccoci dal vivo. Chiamato il conto.

Tutto da copione. Ovvero il copione più probabile. Tanak vince anche il Power Stage, vince il Rally Finlandia, porta a casa il quarto successo personale e i 5 punti del gran finale che si sommano ai 25 della vittoria. Un successo perfetto con il massimo rendimento e, si direbbe, la minima fatica nel completo controllo della situazione. Un osso duro lanciato verso una mèta sempre meno incerta sull’orizzonte nebuloso del Mondiale. Passa quasi inosservato il margine “mostruoso” sul secondo classificato, 25 secondi.

Lappi non va a punti nel Power Stage ma è secondo assoluto. Non c’è dubbio, il giovane “rincalzo” Citroen è la “rivelazione” del Rally Finlandia 2019 e il sospiro di sollievo per Pierre Budar, che ricompone la migliore Squadra del Progetto iniziale e porta a casa un risultato di prestigio, soprattutto rassicurante sulla competitività della C3 WRC. Bravissimo, Lappi a un certo punto ha dato l’impressione che, con un diverso avvio, avrebbe anche potuto puntare al massimo. Non fosse che Tanak…

La Gara di Latvala, terzo assoluto e un punto di Power Stage, è eccellente, soprattutto perché costantemente sotto pressione. Prima per la leadership che sembrava risolutiva, poi per la rinuncia a causa della foratura lenta, poi ancora per il confronto serratissimo con il Lappi che non ti aspetti. Infine, perché quando devi pensare a portare a casa il massimo dei punti per la Squadra…

Mikkelsen è l’altra rivelazione del Rally. Quarto assoluto, tre vittorie di Speciali, il compito di tenere dietro Ogier assolto con grande autorità. Più che aver trovato un buon Breen, Adamo ha ritrovato il buon Mikkelsen.

Ogier è sempre lui. Rally difficile, difficilissimo, concluso con il quinto posto e un paio di punti Power Stage. Non benissimo ma bene. Provate voi a guidare uno di quei Mostri dopo una notte passata in bianco con stomaco e intestino in mano. Basta questo per “assolvere” d’ufficio il Campione del Mondo da eventuali, anche piccoli, capi d’imputazione.

Neuville. Il secondo posto nel Power Stage, con l’unico tempo paragonabile all’exploit di Tanak, vuol dire qualcosa. Per esempio sembra dimostrare che l’upgrade delle i20 esiste davvero e che ci si può contare nell’episodico. Magari, e lo speriamo, si tratta di coltivare presto e bene il corrispondente upgrade di sintonia e fiducia con la Macchina.

 

Nikolay Gryazyn vince la WRC2 ereditando la leadership da Loubet che si è fatto fuori nel finale di Sabato, Kalle Rovanpera, nono assoluto, ha vinto ancora ed è il Campione di Finlandia, casa sua, della WRC2 Pro. Sempre Skoda Fabia R5.

Tanak sale a 180 punti nella provvisoria del Mondiale. Il gap con gli inseguitori aumenta. Ogier resta secondo con 158 punti, Neuville, che ha ottenuto gli stessi punti di Ogier in modo diverso resta a tre lunghezze dal Campione, 155 punti.

Pagelle. No, non ci casco, siamo nessuno per dare dei voti ai meravigliosi fuoriclasse del WRC, Piloti, Tecnici, Manager. Tuttalpiù qualche superficiale riflessione. Sulla straordinaria forza prestazionale delle Toyota, sulla silenziosa efficienza delle progredite Citroen, sui miglioramenti delle Hyundai da affinare e mettere a registro. Sul “non-voto” alle Ford di M-Sport carenti di “testimonial” ma di un’efficienza generale sempre esemplare. Sull’evidenza della maturazione di Ott Tanak ormai promosso al ruolo di “titolare”, e sulle conseguenti difficoltà inevitabili per Ogier a confermarsi Campione del Mondo e di Neuville a onorare il ruolo “storico” di outsider di lusso e “challenger”. Sul ritrovamento tra le orbite del Finlandia del miglior Lappi, eravamo un po’ preoccupati, e sull’opportunità offerta a Breen e ben sfruttata dopo mesi di frustrante purgatorio, e di conseguenza sulla sfortunata esperienza di Paddon impostata allo stesso modo e risolta nel peggiore opposto.

Micro-pausa estiva, qualche giorno d’agosto per godersi il successo, per leccarsi le ferite e per riflettere sul da farsi, per affinare, migliorare, inventare. Si torna con il Rally Germania, fino al 25 Agosto.

Foto: Manrico Martella

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