WRC 2019 Finlandia. Si parte, ma è ancora rotocalco Ogier!

WRC 2019 Finlandia. Si parte, ma è ancora rotocalco Ogier!
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Quasi non bastasse l’interesse intrinseco per la meravigliosa Serie iridata, gossip, anticipazioni e pettegolezzi avanzano cercando di tenere banco. Ora si torna sul ritiro di Ogier al termine dell’Avventura Citroen Bis. E poi…
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
2 agosto 2019

Jyväskylä, Finlandia, 1 Agosto 2019. Mi chiedo: siamo in Finlandia per il Rally più fantasticamente veloce del Mondo o sotto l’ombrellone già esausti di apatia e di ribollenti fantasie ghiacciate da apericena?

Di questi tempi a tenere banco sono più le atipicità dialettiche di Adamo o i tentativi di leggere nel futuro del WRC, attraverso episodi che sollecitano il clamore della News, che il “tranquillo” scorrere della magnifica stagione tre del WRC Plus, una delle più attraenti per più di un aspetto.

Ecco che ci si inerpica sul crollo della prospettiva Paddon dopo il grottesco incidente dei test pre-event di Finlandia (ma poi ci si dimentica in fretta dello sfortunato Pilota) invece di seguire con attenzione, per esempio, la ripartenza lampo di Ott Tanak sin dallo shakedown del Neste Rally appena iniziato, e dello spessore della sua missione destinata a non far prigionieri. E invece di andare a vedere bene cosa ci riserva di assolutamente e immancabilmente interessante e avvincente il Rally da qui a domenica, ecco di nuovo Ogier con una nuova puntata del romanzo del ritiro annunciato, ecco Breen con un’estensione dell’opportunità Finlandia, ed ecco ancora Mikkelsen nell’occhio del ciclone.

Riferiamo per dovere di cronaca, strani fatti mai accaduti eppure già sulla bocca di tutti.

Ogier. Che potesse ritirarsi era il cavallo di battaglia del 4-5-6 volte Campione del Mondo ogni qualvolta gli veniva chiesto del suo futuro. Era la possibilità salva-vita in risposta al bombardamento incessante sugli argomenti M-Sport e Citroen, ma magari anche Toyota e Hyundai per non farsi mancare nulla. Oggi si dà grande risalto alla ri-notizia in pieno Finlandia, uno dei Rally più difficili per il nostro, in ogni caso vinto anche questo. Alla fine Ogier rilascia un’intervista, Yahoo Sport per primo, mi pare, e unico fino al rimbombo dell’eco planetario, in cui prospetta una fine della carriera top alla fine del contratto Citroen, leggi fine 2020.

Al momento la cosa non riveste, o non dovrebbe rivestire, particolare interesse. In fin dei conti è un diritto sacrosanto di ogni Asso & Fuoriclasse darci un taglio e dedicarsi ad altro. La famiglia, il piccoletto, altre sfide motoristiche più da ambasciatore che da centravanti di punta, il golf, come si legge con grande prurito (magari diventa un Asso anche in quello). Quando dici famiglia e piccolo cui dedicare più tempo, hai detto tutto e tagliato la testa al toro. Fine delle obiezioni.

Penso che dovremmo smettere di preoccuparci del futuro di Sébastien Ogier. Non importa che corra fino alla venerabile età di ben 37 anni almeno per uguagliare il record di Sébastien Loeb. Ogier è già e per sempre un fuoriclasse inarrivabile e, al momento, inarrivato. Per favore rispetto. Anche se, da appassionati, è facile essere incontentabili. Non importa neanche che si dia troppo risalto alla notizia. È solo una ripetizione e basta ricordare che in piena trattativa con Citroen, in mezzo alla stagione 2018, pur di “calmare” gli inquisitori Seb aveva già detto che il contratto post M-Sport, in quel frangente in scadenza, sarebbe comunque stato l’ultimo della carriera. Quindi niente di nuovo, solo un richiamo alla notizia, come un’immunoglobulina antitetanica per paura che un vecchio vaccino non faccia più il suo dovere.

Da quella via, non lasciamoci turbare anzitempo dall’ipotesi che Hyundai possa estendere l’accordo con Craig Breen in vista del Turchia o del Galles poco congeniali al momentum di Sordo e Loeb. Mi par logico che Breen, al pari di Paddon, sia alla ricerca di un risultato di riscatto e di rilancio, ed è naturale che, dovesse essere protagonista di un exploit, vedrebbe crescere a dismisura le sue quotazioni, inserendosi di diritto in un ambiente ormai avvezzo alla rotazione di una panchina sempre più lunga. Il fatto, poi, che Mikkelsen sia nell’occhio del ciclone, particolare contratto in essere o no, non dovrebbe scandalizzare. Diamoci un taglio, che si voglia o no, la migliore forza contrattuale è quella di un buono, ineccepibile rendimento. Tutto il resto sono chiacchiere.

A proposito, quasi dimenticavamo. Rally Finlandia, 23 Prove Speciali di purissima, affascinante velocità. Fegato e precisione chirurgica obbligatori.

Lo shakedown ha detto Tanak, LA Toyota davanti a tre Hyundai, Neuville, Breen e Mikkelsen. Come dire sveglia presto, anzi subito. Poi è la volta della corta, ma non insignificante, Harju di due punto tre chilometri, vicina al Parco Assistenza e il centro di Jyväskylä. Misto asfalto terra, con il tuffo al cuore, sul più bello, di un rampino in discesa che finisce sulla terra. Poca roba, ma ecco il cambio, la Hyundai di Neuville davanti alle Toy di Tanak e Meeke. Quarto è Ogier con la Citroen. Meno male, avevamo paura che si fosse ritirato dall’attività!

Niente da aggiungere, aspettiamo di avere altre indicazioni più “vere”. Sappiamo che quasi tutti hanno lavorato alacremente dall’inizio della stagione anche e proprio per questo Rally. È l’ambientazione speciale del Rally di casa per Toyota, è il must per chi voglia risalire o difendere, è l’occasione da non perdere. Ci guadagneranno, di sicuro, gli Appassionati.

Ora sì che ci si può dedicare con tutta l’anima a qualcosa di… urgente!

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