WRC 2019 Galles. La prima Tappa è di Ott Tanak (Toyota)

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Piero Batini
  • di Piero Batini
9 Speciali, 120 Km. Fuori gioco Lappi e Latvala. Battaglia eccellente tra l'estone, Ogier e Neuville, che finiscono nell’ordine intervallati da Meeke al terzo posto. Primi 3 in meno di 4 secondi, il quarto a poco più di 8
  • Piero Batini
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4 ottobre 2019

Llandudno, Galles, 4 Ottobre 2019. Via dall’atlantica Llandudno. Due tornate sugli sterrati e nelle foreste delle Snowdonia Mountains. Galles occidentale fenomenale, ma dal punto di vista del Rally è detto tutto. Sembra di essere nella boscaglia pluviale, solo che fa freddo e l’umidità entra nelle ossa. A parte questo è stupendo.

Le Auto si sentono arrivare da lontano, a volte non si capisce neanche quanto lontano e da che parte sbucheranno. Più in generale ogni curva è buona per non vederle più andar via, finite dentro un fosso o accostate a un albero. Dire 'scivolosi', per gli sterrati che caratterizzano il Rally Galles Gran Bretagna, è poco. Ogni Pilota che passa 'indenne' suscita la medesima ammirazione: non è roba da tutti!

Altrettanto in generale si ha l’impressione che, quest’anno, tutti abbiamo capito che il rischio di interrompere la festa è grandissimo, e per alcuni la posta in palio enorme. A metà tra un passaparola conciliante e uno standard di guida più prudente, lo scorrere delle prime Speciali de Rally si direbbe adatto a una più redditizia… media inglese.

Anzi irlandese. È Kris Meeke che, con la Toyota “libera”, continua a battere i tamburi del tempo e a chiamare ritmo. Il battitore libero di Makinen spara le sue cartucce, e sa benissimo che si prende anche dei bei rischi. Alle sue spalle si tende a essere molto più “ragionevoli”. Vincono Evans, bentornato, poi Tanak due volte, rieccolo, e infine Latvala alla fine del primo dei due giri.

 

Meeke resiste con un paio di piazzamenti, poi comincia a calare (che sotto un certo punto di vista è un buon segno). A turno cominciano a farsi sotto quelli che non possono aspettare o permettersi di stare a guardare. Ogier meglio di Thierry Neuville, che non trova il confort dell’equilibrio della i20, poi viceversa, Sébastien Ogier che tende a scivolare con la C3.

Partire per primi, poi, è sempre difficile, e anche Tanak accusa un rallentamento nella quinta, che viene interrotta per le intemperanze di una frangia indisciplinata di Pubblico. Così si va al Service che Meeke ha ancora sei secondi su Neuville, Latvala e Tanak, e quasi nove su Ogier.

Il secondo giro, di solito, tutti hanno capito quello che si deve fare. Le Macchine, se possibile, sono state ottimizzate nell’assetto, e gli Equipaggi possono spingere di più, correggere quelle due o tre note e portarsi più vicini al limite. È anche la fase più pericolosa… per quelli che tendono a sottovalutare le insidie, in questo caso perlopiù connesse con le condizioni meteo e del fondo. Fino a quel punto solo eventi “minori”, tipo le uscite di strada di Veiby e di Paddon, che vede così non troppo ben riuscito anche il ritorno in modalità WRC 2 con una Fiesta di Malcom Wilson.

Ogier è il più lesto a prendere l’iniziativa. Vince le prime due Speciali del secondo giro, Elsy di 12 chilometri e Penmachno di 16, e si porta in seconda posizione scavalcando Neuville. Meeke conserva ancora due secondi e mezzo del 'gruzzolo' accumulato a inizio Rally.

Ecco le prime contrarietà di rilievo. Nella sesta Esapekka Lappi porta la sua C3 tra gli alberi, e nella settima Latvala, che era terzo al giro di boa, frulla la Yaris in dotazione sulla strada prima di fermarsi sulla corteccia. Rally finito. Querce e betulle abbatteranno l’effetto serra, si dice, ma solo se non verranno prima abbattute da finlandesi un po’ sopra le righe. L’ottava, l’intermezzo defatigante della Slate Mountain di un chilometro e sei, segna il ritorno di Neuville, che recupera un secondo a Ogier, il quale a sua volta ne lima uno al vantaggio di Meeke. Il Rally si fa più tirato, in sette secondi ci sono tutti, oltre a Meeke, Ogier, Neuville e Tanak nell’ordine. Si va verso il buio.

Il vantaggio di Meeke continua a sfumare sotto gli attacchi degli avversari, e si riduce a sei decimi quando Tanak vince la nona, seconda Dyfnant, scavalca Neuville e Ogier in un colpo solo e si porta al secondo posto. Neuville soffre più di Ogier - troppo prudente? Tattico? - e il risultato si ripete nell’ultima Speciale del giorno, anzi della notte gallese.

 

Tanak ha alzato il ritmo, si prende altri 3 secondi sugli avversari diretti, praticamente affiancati, scavalca Meeke, che scende al terzo posto, e si insedia al comando del Rally. Il podio della prima Tappa è tutto in meno di 4 secondi. Il che la dice lunga sul tenore della sfida proiettato nel micidiale programma del sabato.

Mikkelsen e Breen, Hyundai, Suninen e Evans, Ford. Non male, anche qualche fiammata d’ingegno, soprattutto Evans che ha vinto due Prove e ha perso tempo per un problema, ma è chiaro, con tutto il rispetto, che in confronto al “ponte” superiore è classe turistica.

 La “Guerra dei Solberg”, WRC 2 è finita presto. Il piccolo Oliver è uscito dal confronto a un fosso della prima Elsy, e comunque anche babbo Petter le ha prese da Loubet. Nella WRC 2 Pro, dopo Paddon uscito di scena anche Mads Ostberg, perdita d’olio, Kalle Rovanpera sembrava poter regolare senza apparente difficoltà Kopecky e Greensmith. Poi ha forato nella penultima, Greensmith si è ritirato in trasferimento… e si riparte all’inseguimento.

La scaletta del sabato gallese è meno articolata, sono solo sette Speciali, però tutte ben oltre i venti chilometri, a parte lo spettacolino della Colwyn Bay, per un totale di 150 chilometri cronometrati. Gli “episodi” rispondono ai nomi ormai noti e inquietanti di Dyfi, Miherin, Sweet Lamb Hafren.

 

75° Rally Galles. 1a Tappa. Classifica Assoluta.

1. Tänak, Toyota

2. Ogier, Citroen, +3.4

3. Meeke, Toyota, +3.6

4. Neuville, Hyundai, +8.4

5. Mikkelsen, Hyundai, +25.7

6. Breen, Hyundai, +33.5

7. Suninen, Ford, +37.4

8. Evans, Ford, +51.8

Foto: Manrico Martella

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