WRC 2020. Rally Mexico. Confirmed! Ma con attenzione. Linari e Arena

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Rally Guanajuato va “regolarmente” in scena. Contesto favorevole, attenzione “ufficiale” alta, un respiro di sollievo morale. Organizzatore e Governo hanno alzato la sorveglianza. Gianluca Linari e Nicola Arena pronti al via. Sentiamoli
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 marzo 2020

Guanajuato, Messico, 10 Marzo.

Da noi non se ne parlerebbe nemmeno. Mondiale o no, un Rally di questi giorni rientrerebbe nell’attenzione imperativa che si deve dare al controllo della diffusione del virus e non si farebbe per nessuna, neanche ragionevole… ragione al mondo.

In Messico la situazione generale è molto diversa, e il clima di apprensione aleggia vagamente ma può permettersi di essere meno pesante, di non scivolare nella facile demagogia da panico. Le condizioni sono favorevoli. Le temperature sono più alte, già ai livelli che si ritengono fatali al virus. In Messico si registrano, oggi, appena sette casi, uno dei quali già guarito, e comunque non nell’area geografica del Rally. Il Governo si è fatto attento e il Promoter ha rinforzato gli ormeggi. Così Leon è diventata, oltre alla base della 17ma edizione del Rally Guanajuato Mexico, anche il quartier generale di una task force a guardia del problema. Il Ministero della salute messicano e il Dipartimento di Stato di Guanajuato, insieme al direttivo degli organizzatori, hanno infatti ordinato un’équipe di medici e assistenti specializzati, in modo da implementare un sistema di sorveglianza epidemiologica e monitorare Piloti e Teams provenienti dalle nazioni dove il problema è più serio. Si pensa così ad assicurare la migliore applicazione delle misure internazionali fissate in tutti quegli ambienti destinati ad essere sovraffollati durante il Rally, il Poliforum di Leon dove è installato il Parco Assistenza e i punti spettatori lungo il percorso.

 

Ma dove l’allarme è meno concreto, in verità, spesso sono affermazioni più prossime alle chiacchiere. Come vedremo, dipende sempre molto da come si “sente”, da quanto è vicino il problema. Come vivono il momento e il Rally i protagonisti? Ecco come. Gianluca Linari e Nicola Arena sono gli unici italiani iscritti al Rally Guanajuato Mexico. Già Campioni del Mondo Produzione 2015, Linari e Arena corrono con una Ford Fiesta R5. In pieno regime di ricognizioni e test eccoci, “classicamente” rompiscatole, che li raggiungiamo con le nostre domande. Nicola pazientemente, gentilmente si precipita a rispondere.

 

L'intervista

Con quali obiettivi state preparando il Rally Messico?

Nicola Arena. “Nessun obiettivo particolare, per questo Guanajuato Mexico. Gianluca non corre regolarmente da molto tempo, ha fatto solo un paio di gare negli ultimi 5 anni e non ci sono di conseguenza aspettative particolari. In fondo dobbiamo soltanto pensare a divertirci, a fare strada e a prendere confidenza con la macchina, perché in ogni caso la guida di una R5 è molto diversa di quella di una Gruppo N a cui eravamo abituati, e abbiamo visto nelle due uscite precedenti che abbiamo bisogno di fare chilometri. Nulla di particolare, quindi, solo cercare di prendere qualche punto per il Campionato WRC 3, più che altro per la soddisfazione personale.

 

Che Guanajuato vedete quest’anno?

NA. “Il Rally, quest’anno, si preannuncia almeno simile alle edizioni precedenti. Il percorso è più o meno sempre lo stesso. Le Prove Speciali vengono tuttalpiù rimaneggiate, dentro un pezzo, via un altro, si gira da una parte o si gira dall’altra, ma bene o male sono sempre le stesse. Quindi la Gara dovrebbe essere quella che già conosciamo.

 

Come si profila il vostro Mondiale?

NA. “Non parlerei di Mondiale. Noi teniamo un profilo molto basso. La nostra idea è quella di fare qualche gara di WRC 3 con un po’ di attenzione alle date extra europee perché, sempre a livello di soddisfazioni personali, regalano stimoli diversi.

 

Unici Italiani: qualche apprensione o senso di responsabilità, imbarazzo?

NA. “Beh, forse non è la prima volta che succede. Però questa volta è una cosa un po’ strana perché, siccome in Italia in questo periodo non si corre assolutamente, si percepisce molta più attenzione e interesse da parte di tutti. Quindi è anche un po’ buffo essere, così, sotto gli occhi di tutti, anche se non ci aspettiamo certo la grande prestazione e ci tengo quindi a mettere le mani molto avanti.”

 

Che clima si vive a Leon al riguardo del “problema planetario”

NA. A Leon devo dire che il problema Coronavirus si direbbe molto poco sentito. Solo nei grandi locali, nei grandi magazzini vedi qualche cartello che ne fa riferimento o una cassiera con la mascherina. Fine. Anche all’ingresso del Paese, nessun problema. Si, un paio di ufficiali sanitari al controllo passaporti, ma non ci hanno neanche fermato o chiesto nulla.

 

Che misure sono state messe in campo?

NA. “Attualmente entra e esce dal Messico chiunque lo voglia, e se devo parlare di misure messe in campo direi nessuna. L’unica particolarità è che siccome veniamo da una delle zone a rischio l’Organizzazione, per conto del Governo Regionale, ci ha chiesto nominativi e hotel nei quai alloggiamo. Fine un’altra volta. Per ora è tutto, al momento misure molto blande, direi”

 

Come guardate al rientro in Italia?

NA. “Rientro in Italia? Beh, ci auguriamo di poter rientrare senza alcun problema. Speriamo che i voli continuino ad esserci, e speriamo bene. Ovviamente seguiamo la situazione con molta attenzione.”

 

E in generale al Problema?

NA. “Guardiamo al problema come, penso, tutti. Sperando soprattutto che la cosa si risolva presto. Certo c’è preoccupazione per chi è rimasto a casa e, tutto sommato, anche per noi che siamo qua. Sì, mi ripeto, lo so, un po’ di preoccupazione c’è!

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