WRC 2022. Ibrido e altre Novità: Ce la facciamo per Monte-Carlo?

WRC 2022. Ibrido e altre Novità: Ce la facciamo per Monte-Carlo?
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Andrea Adamo e la sua Squadra, gli ingegneri e i Tecnici. Tante novità tutte insieme, assolute e sostanziali, tecniche e tattiche, di solito mettono pressione. Inverno di paura? Non si direbbe, se ci sono organizzazione e idee chiare
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
3 novembre 2021

Bra, Cuneo, Ottobre. Esemplare. Il “supertest” Hyundai Simulation Rally ha meso a nudo, o quasi, una serie di novità. Si parla della nuova Macchina, naturalmente, figlia della formula regolamentare che i Costruttori dovranno adottare dall’anno prossimo. Molte di queste novità neanche si vedono, tutte sono state descritte, più o meno approfonditamente o superficialmente. Ma nessuna è stata ancora messa alla prova del confronto, quindi resta un mistero globale, e un giudizio sulla qualità delle scelte alquanto prematuro. Comunque è cronaca di pensieri man mano che ci avviciniamo alla deadline del “Monte”. Penso che per l’essere umano normale così tante novità siano semplicemente… troppo. Troppe cose da connettere, accordare, far funzionare con gli imperativi di sempre: eccellere, battere, vincere.

Ma qui non si tratta persone “normali”, non nel senso del livello medio delle capacità per cui si impegnano. Sono tutti dei fuoriclasse, dunque in grado di sostenere questa ed altre sfide. Certo, tutto insieme…

Ricapitolando: le WRC 2022 saranno macchine completamente nuove. Conserveranno il vecchio, caro motore termico, che è un oggetto “storicamente” in continua evoluzione, ma avranno degli elementi del tutto nuovi nella loro formula di composizione, tali da rappresentare una grossa incognita non solo per chi… aspetta di vederle in azione. Elettrico, telaio, aerodinamica, “risparmi” di dettaglio ma non troppo, come comandi del cambio e differenziali. La simulazione di Rally di Hyundai ha evidenziato almeno due aspetti opposti dello stesso ambiente tecnico/umano. Da una parte la grande messe di lavoro su fronti diversi. Dall’altra la grande, olimpica calma e concentrazione con cui lavora una organizzazione ben impostata e rodata. Risultati e dati a parte, il test è di per sé una verifica di successo dell’insieme e, soprattutto, una formidabile, “unprecedented” scommessa. Per posta l’aspetto globalmente e al momento più importante: l’affidabilità di un sistema da portare al successo. Non c’era confronto, infatti, ma una sola macchina al centro: immaginate se si fosse guastata? Fine della Simulazione, fine del test, fine e una brutta figura gratis. Invece Marca, Team e Boss ci hanno messo la faccia, soli contro il resto del mondo. Una bella pressione, immagino. Pressione? Non nell’immediato, ma caricata della responsabilità di una prova generale importantissima.

Pressione o affanno, viste le circostanze?

Andrea Adamo. “L’affanno è una parola che, secondo me, non è positiva. La pressione ce l’hai perché quando lavori ce l’hai sempre, ma come dico io che deve salvare delle vite umane ne ha certamente. No, non è come intendi. È da quando faccio il Motorsport, dal ’89, che vivo quel tipo di pressioni. Alla fine non è niente di sconvolgente. Lavorando da anni tutti insieme nel Motorsport sappiamo quali sono le difficoltà che si incontrano. Si cerca quindi di prevederle e di gestirle al meglio, con calma quando arrivano. Perché arrivano, se no non sarebbe Motorsport ma il lavoro del postino che non trova il destinatario quando suona il campanello.”

 

Poi c’è la questione di quello che si lascia. Le WRC Plus, “vecchie” di appena 4 anni, sono state un salto in avanti rispetto alle precedenti vetture, e rappresentano tutt’ora una avanguardia prestazionale e tecnologica. Si affronta un mondo nuovo e si interrompe il lavoro sul vecchio. Punto e a capo, si ricomincia, quasi da zero. Si era arrivati al capolinea dell’evoluzione, potevano le WRC Plus riservarci emozioni di evoluzione? È una domanda che mi pongo sempre alla fine di un ciclo, chiedendomi prima di tutto se è logica.

Adamo. “Onestamente non è qualcosa a cui ho pensato. Ho imparato che la cosa più preziosa che ho è il tempo, e lo dedico alle cose che mi servono. È così. Si interrompe un ciclo. Cosa avrebbe potuto essere quella macchina non lo so, e tanto non lo sarebbe mai stata. Quindi non ci penso. Quello che so è che il lavoro di sviluppo fatto negli ultimi anni sulla vettura è stato notevolissimo, credo che abbia dimostrato di essere tanto competitiva quanto lo sono le avversarie, e in alcune situazioni superiore.”

Tempo di cambiamenti e, quindi, di bilanci. Può venire da chiedersi se si pensa di aver raccolto meno di quanto si meritava… se si è preoccupati per il futuro

Adamo. “Io credo che ognuno raccoglie quello che merita. Mai rimpianti. Preoccupazioni? No, io non mi preoccupo, io mi… occupo. Dormo sempre, non passo le notti a pensare e preoccuparmi. Perché è inutile. Preoccuparsi non serve a niente. Ci sono le occupazioni, ci sono i pensieri, ci sono i dubbi, anche le paure che si affrontano cercando di capire cosa te le crea e come risolverle. Questo è quello che faccio e che credo debbano fare tutte le persone che gestiscono aziende di 268 persone che devono vivere e devono essere pagate tutti i mesi. Noi, come Motorsport di base, siamo pagati per vincere.”

 

Un altro problema è il tempo, o così siamo abituati a pensare. Il nuovo regolamento, che entrerà in vigore dal Monte-Carlo 2022, è arrivato con la sua massa di rivoluzioni in piena pandemia, in questo modo condizionando scelte e tempistiche. Fissata la data di partenza della norma, iniziava la corsa dei singoli player. Altra cosa a cui pensare: la tabella di marcia della realizzazione della nuova Macchina. Ufficialmente Hyundai è arrivata per ultima nel ristretto club dei “sì, facciamo”, e dunque si immaginava che i tempi fossero ancora più avari di spazio operativo.

Adamo: “Il timetable ce lo siamo dati ben chiaro e lo stiamo seguendo. Per adesso quel che abbiamo pianificato lo abbiamo fatto. Se poi quello che abbiamo pianificato, pur con i limiti di tempo che abbiamo avuto, e tutto quel che ne segue, ha funzionato bene ve lo dico no… neanche a Monte-Carlo, lì non credo che avremo delle risposte definitive, diciamo più avanti.”

 

© Immagini - PB - Hyundai Motorsport

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