WRC 2023. Rallye Monte-Carlo. D2. Ogier a Tutto Spiano!

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Sebastien Ogier e la Toyota “uccidono” la 91ma edizione del Monte-Carlo, al punto da far rimpiangere più della neve l’assenza del vincitore dello scorso anno, Seb Loeb. Rovanpera secondo, doppietta Toyota, Neuville Terzo. Staccato Tanak
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
20 gennaio 2023

Monaco Monte Carlo, 20 Gennaio 2023. Tempo perfetto, strade asciutte, monogomma Pirelli formula soft-supersoft. È una di quelle condizioni che mettono tutti sullo stesso piano, che magari semplificano un poco le cose ma hanno l’effetto quasi digitale di evidenziare chiaramente le grandi differenze, quelle appunto per le quali spesso si chiamano in causa mille variabili e che alimentano i dibattiti da bar all’infinito. Questa sera, tuttavia, al Crystal, al Mada o al Café de Paris la discussione è spenta, non c’è confronto, non contraddittorio.

È la sera del venerdì che chiude la prima giornata “intera” del 91° Rallye-Monte-Carlo, e oltre al fatto che non c’è la neve e non ci sono le Alpi, non c’è nemmeno bagarre. Uno là in fondo al bancone, alticcio per la verità, lancia il suo verdetto: “Volevate la battaglia, volevano avere da discutere? E allora perché non abbiamo dato a Loeb quel cavolo di gettone stellare che chiedeva per venire e partecipare allo show?” Ora, detta così suona un po’ cruda e irriverente, ma è innegabile che rende l’idea. Dopo un giorno e mezzo e otto speciali, dopo che la più lunga e la salita in notturna al Col de Turini sono in archivio, resta solo una laconica evidenza: Sébastien Ogier, qui in copia con Vincent Landais sulla Toyota Gazoo Racing ufficiale, sta dominando in lungo e in largo la “sua” corsa. “Sua” perché non è in ballo solo la vittoria, bensì più succosamente il record di vittorie, ora fermo a otto successi e che però è condiviso proprio con l’’altro “Seb”, il Cannibale.

E quando si dice che non c’è storia si può benissimo prendere ad esempio questo primo, eppure importante scorcio di “Monte”. Sulle otto prove speciali disputate Ogier ne ha vinte sei, le due del giovedì notte e quattro il Venerdì. Le restanti due, la seconda Roure - Roubion – Beuil e la Briançonnet – Entrevaux 2, sono andate rispettivamente a Elfyn Evans e Kalle Rovanpera. Il che vuole anche dire che le Yaris WRC Rally1 Hybrid hanno vinto tutto quel che c’era da vincere, e che per il resto della comitiva l’inizio non può certo definirsi entusiasmante. Thierry Neuville, con la prima delle Hyundai i20 N Rally1 è terzo e si proietta verso il secondo posto di Kalle Rovanpera, un confronto che comunque va in scena a mezzo minuto abbondante da Ogier. Ott Tanak, tanto per parlare del più atteso, è ancora più indietro, quarto a quasi un minuto e di poco davanti a Elfyn Evans, unica figura thriller del Rallye fino a questo momento.

C’è da dire che Tanak parte per secondo, immediatamente alle spalle di Rovanpera, e tocca a loro scoprire quei (pochi) tratti resi insidiosi dal ghiaccio ma più ancora dal sale sparso sull’asfalto. In questo senso la posizione di partenza di Ogier è di tutto confort. A parte questo è Evans che innesca un piccolo colpo di scena crollando dal secondo al quinto posto al termine della quinta, la prima Briançonnet – Entrevaux a causa di un blitz allarme-guasto-gomma che inchioda la Yaris del gallese per buoni 45 secondi. Sulla stessa Speciale, e pare per un guasto al servo sterzo, Loubet esce di strada e di minuti ne perde uno e mezzo. Evans si riscatta vincendo la sesta e Rovanpera si candida a un migliore Sabato aggiudicandosi l’ottava e ultima del giorno. Niente da fare (o da fare di più), per il momento Sébastien Ogier e Vincent Landais sono imprendibili. E imprendibile è la Toyta che comunque piazza la doppietta Ogier-Rovanpera.

Tanak si trova bene alla guida della Puma Rally1, ma l’assetto non è ancora così “racing” come vorrebbe. Si lavora per sistemare la Ford. E si lavora anche sulla Hyundai di Neuville, che va bene ma che, a detta del Pilota, su certi tratti un po’ sconnessi diventa un po’ troppo nervosa e intrattabile. Ma anche Lappi, Sordo, Kazuta hanno bisogno di andare a registro. Lavori da ingegneri e da Service, basta a volte così poco per cambiare radicalmente il comportamento di queste bestie! Sabato, poi, altri due giri di tre Prove ciascuno per un totale di 111 chilometri cronometrati, anche l’ordine di partenza sarà più pertinente alle vicende di questo particolare “Monte”. Monte-Carlo che si sta rivelando un perfetto Rally-asfalto e, dunque, la cui attendibilità in quanto a giudizio sui valori in campo, diventa assai più espressiva.

 

© Immagini – Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport – WRC.com

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