WRC16 Polonia. La vita è bella, Neuville!

WRC16 Polonia. La vita è bella, Neuville!
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  • di Piero Batini - Manrico Martella
23ma edizione del Rally Polonia. “Gran Premio” veloce per definizione, spettacolare quintessenza della prestazione. 21 Prove Speciali, molte incognite e una primissima certezza: Neuville e Hyundai nel Super Special Stage di Mikolajki Arena
  • di Piero Batini - Manrico Martella
1 luglio 2016

Mikolajki, 30 giugno. La vita è proprio bella! Basta un niente, o pare niente, e tutto può cambiare. Un paio di giorni fa era improbabile trovare qualcuno disposto a mettersi nei panni di Renzi, e solo due o tre Rally fa in quelli di Thierry Neuville. Più che improbabile, perché quando infili una serie negativa, e magari ti ci rotoli dentro, fai una fatica bestiale a uscirne e finisci per essere uno “sfigato”. E “sfigato” è ben peggio che “incapace” o “brocco”, perché si sconfina nell’imponderabile. Ecco, oggi vedo ancora difficile che uno voglia infilarsi nei panni di Matteo, ma sono sicuro che in quelli di Neuville, adesso, vorrebbero starci tutti gli appassionati.
 


Ci scaldiamo per il debutto vincente in Polonia di Thierry Neuville, ovvero tutto sommato per poco. Si tratta, infatti, della sola, primissima “specialina” del Rally. Mikolajki Arena inaugurale è la stella più piccola, appena due chilometri e mezzo, ma il fatto è che il Super Special Stage, come in Sardegna confezionato per un inizio con i fuochi d’artificio dell’Evento, apre la serie delle 21 prove della tripla costellazione in tre tappe della settima prova del Mondiale WRC. Settima vuol dire che, per rimanere nel tema del momento, siamo alla fine del Girone di “andata”, prima del Finlandia che aprirà, al termine delle vacanze estive del WRC a fine agosto, la seconda metà della stagione. Gran voglia di fare bene in Polonia, dunque, e un buon numero di Equipaggi in grado di trarre un buon profitto dal “Rally Veloce” che, oltre a trofei e punti mondiali, può offrire il più apprezzabile dei premi: due mesi di pausa spensierata. Tra i Piloti, oltre al “solito” Ogier un po’ meno penalizzato, non per l’ordine di partenza che resta il solito, ma per via delle caratteristiche del Rally, anche e soprattutto Neuville, che dopo la vittoria strepitosa in Sardegna, arriva in Polonia con il compito più delicato, ovvero quello di dimostrare che ha definitivamente chiuso con il recente, frustrante passato.
 


Ecco due buoni motivi per iniziare. Ma ce ne sono altri. Il giorno dopo la chiusura del Rally Italia Sardegna, Ogier è diventato padre, e la sua vita è dunque cambiata, non di poco. Non c’è dubbio che fosse anche soltanto per fare un bel regalo alla moglie Andrea e al figlioletto Tim, il Fuoriclasse francese vorrà portare a casa anche la terza Coppa consecutiva del Rally polacco, il che sarebbe un regalone anche per il Team, stranamente e “scandalosamente” all’asciutto in Argentina, Portogallo e Sardegna, dove hanno vinto rispettivamente Paddon, Meeke e, eccolo, Neuville.
 


Anche Neuville è sicuramente in vena di regali, ed escludendo gli avversari tra i destinatari dei suoi “pensieri”, certamente Thierry ha un debito di riconoscenza con il Team, cui un secondo successo consecutivo varrebbe la firma del Campione belga sul certificato di sdoganamento del lungo arco di impegno necessario per portare la i20 al livello auspicato di competitività. Certo, il regalo più bello Neuville lo vorrà ancora per se, perché una nuova vittoria vorrebbe dire superare anche l’”esame di maturità”, vedere le cose sotto un’altra luce, totalmente diversa, e vivere il ruolo di numero 1 non più schiacciato dalla pressione della responsabilità ma, anzi, sospinto dalla carica della Squadra. E, difatti, Neuville vince la prima speciale del Rally Polonia e tutti vorrebbero essere nei suoi panni, anche Michel Nandan che può ricominciare a respirare e a godersi, finalmente, i frutti del buon lavoro. Questo è un esito, il più importante all’inizio di tutto, e si spiega con la vecchia massima: chi ben comincia…
 


Neuville allora tocca ferro, e Ogier, che all’altro capo del filo ha “vinto” lo shakedown, fa la danza della pioggia. Partire per primo in Polonia non è come farlo in Argentina, Portogallo o Sardegna. Non vale la tassa, calcolata dal Campione, di otto decimi a chilometro ma tutt’al più di un paio di secondi a Speciale, perché le strade sono veloci, meno tecniche e non così “sporche”. Se poi dovesse piovere, le previsioni dicono venerdì, il gap sarebbe ancora più ridotto, il Rally più aperto e lo spettacolo, già assicurato, gigantesco.

Dimenticati i vari Mikkelsen, Latvala, Tanak, Paddon? Sì, intenzionalmente visto che Ogier e Neuville, “autori” di shakedown e della prima Speciale, sono i primi ad archiviare numeri indicativi, ma soprattutto perché al verdetto finale mancano ancora oltre 300 chilometri di Prove Speciali, cioè tutti meno i 2.500 metri della Prova inaugurale. Il Rally che contende al Finlandia la palma della velocità deve dire ancora tutto, e non è un caso che il duello clou della “piessina”, dove si tornerà tutti i giorni del Rally tranne domenica, al tramonto, sia andato in scena per ultimo, come piatto forte della serata tiepida e ascoiutta di Mikolajki.

 

Photo AGENCY PURE WRC:

MANRICO MARTELLA
NIKOS MITSOURAS
FRANCESCO MORITTU
RONNIE SBARAGLI
CARLO FRANCHI

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