WRC18 Australia. Ogier-Neuville. Il primo round della sfida finale finisce con un colpo di scena

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Piero Batini
  • di Piero Batini
È un duello, Thierry Neuville contro Sébastien Ogier. Il Rally diviso in due parti, non importa dove sono gli altri, il belga deve stare davanti al francese. Tutto bene fino alla quinta poi, alla sesta Speciale, il colpo di scena
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
16 novembre 2018

Coffs Harbour, Australia, 16 Novembre 2018. Così non è tanto bello. Nemmeno giusto. È solo mortificante per i protagonisti e per il Pubblico, per tutti gli Appassionati arrivati all’ultima trattenendo il fiato. Fatti impietosi. Dopo dodici appuntamenti che hanno promosso una situazione di estrema incertezza, tutto si predispone in modo che debba risolversi su un intoppo, su un colpo di scena che avvilisce la bravura di entrambi i duellanti. Soprattutto cambia la faccia del Rally più atteso del WRC Plus di seppur ancora corta storia.

La sintesi è cinica. Dopo aver vinto la quinta Speciale e aver staccato finalmente Ogier che gli stava addosso come un lupo, Neuville affronta la sesta Speciale padrone di una situazione che ha cercato di costruire con cura e che dovrà continuare comunque a difendere. Buona la strategia, bene la Macchina e le gomme. Ma. C’è un “ma”. Un salto sulla sesta, in velocità, la Hyundai i20 Coupé atterra appena sbilanciata, tocca forte sul terreno duro. Una gomma si stallona e Neuville deve continuare praticamente sul cerchio. Non c’è una ragione tecnica, nemmeno la scelta dei pneumatici, che era risultata azzeccata. È una di quelle occorrenze che lasciano silenziosi, in un caso come questo, con quei presupposti, sostanzialmente insoddisfatti.

Dopo aver portato il suo vantaggio sull’avversario diretto a una diecina di secondi, Neuville ne deve concedere 40 in un colpo solo. Il margine a favore diventa un disavanzo pesante, oltre 30 secondi.

In teoria non c’è soluzione. In teoria. Naturalmente tutto può ancora succedere, e non c’è disciplina come il Motorsport per rappresentare allo stato dell’arte il concetto. D’altra parte quel tutto ha iniziato a succedere troppo presto, subito, e pretendere che succeda ancora è molto. Troppo. Staremo a vedere. La difesa di Ogier adesso è più facile, l’attacco di Neuville la missione impossibile. Il belga dovrà, adesso, far vedere qualcosa che non abbiamo mai visto.

Sébastien Ogier in azione in Australia
Sébastien Ogier in azione in Australia

Intanto il Rally spaccato in due, e privato al momento del suo leit motiv così come era maturato, si occupa di altre cose. Tra queste alcune molto interessanti. L’effetto Loeb ha scatenato un’offensiva Citroen che non ci si aspettava. Ostberg e Breen, una vittoria parziale ciascuno, sui due passaggi delle stessa, lunghissima Sherwood, sono al comando del Rally con buona verve e autorità. Un buon Paddon si è fatto carico di sfondare il fronte Toyota e si inserisce al quarto posto, dietro Latvala e davanti a Tamak e Lappi. Poi arriva Ogier, settimo, e si torna al discorso centrale del Rally.

Di alti e bassi ce ne son già stati molti, questo va detto. Latvala ha vinto una Coldwater ma ha perso dieci secondi in una cortissima Destination NSW che gli è costato il secondo posto. Tanak ha vinto due volte ma ha perso mezza Macchina in una pozzanghera presa un po’ troppo allegramente, ed è riuscito a spaziare dal secondo posto iniziale, anche lui, al quinto. Mikkelsen ha trovato un trattore dietro a una balla di Paglia nella Sherwood e ha finito lì, spaventato, pochi metri più avanti.

Certo, non è il Rally per cui siamo venuti dall’altra parte del Mondo. Coffs Harbour è bella, il clima oceanico fa bene all’anima, il sorriso degli australiani fa bene all’entusiasmo. Il Rally con pochi concorrenti che doveva essere una pietra miliare della Storia rischia di saltare l’”opportunità”. Non è mai bello che una chance diventi una speranza. Aspettiamo che Neuville scateni l’assedio a Ogier.

Foto: WRC Pure Agency, Ross Hyde

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