WRC19 Italia Sardegna. CIR. È duello Rossetti-Basso

WRC19 Italia Sardegna. CIR. È duello Rossetti-Basso
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Piero Batini
  • di Piero Batini
L’Ufficiale Citroen Italia in testa in “Gara 2” grazie a un’interpretazione impeccabile del difficilissimo spartito, che ha visto… sparire Crugnola, Profeta, e Campedelli.
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
16 giugno 2019

Alghero, Sardegna, 15 Giugno 2019. Molto più interessante, in alternativa e qualora ci si fosse annoiati con il monologo di Ott Tanak nel Mondiale, è ascoltare quello che si dice nel Campionato Italiano Rally. Effettivamente, a dispetto di un ruolo da Cenerentola che non merita, l’Italiano è riuscito a sollevare la testa e a dire la sua. Il CIR parte indietro, su strade che non sono più quegli scorci terreni di paradisiaca velocità che per definizione caratterizzano l’Italia Sardegna. Gli Equipaggi e le Macchine dell’Italiano erano destinati a soffrire, questo si sapeva, e a pagare a carissimo prezzo qualsiasi incertezza o eccesso. Un destino che ha reso ancor più ingarbugliato e imbarazzante il confronto, e di conseguenza l’interpretazione da dare all’evento malamente “merged” nel Mondiale.

È imbarazzante, di fatto, anche e soprattutto per l’esasperazione delle conseguenze. Archiviata Gara 1 con la vittoria di Crugnola, ci si aspettava una maggiore compattezza del fronte ormai collaudato in Gara 2. Purtroppo siamo arrivati a metà del Sardegna di… ritorno e del Campionato resta solo un interessante duello destinato probabilmente a definire il Campionato in quel “terzo modo” che era… il primo nelle previsioni d’inizio di stagione.

È, in buona sostanza, il ritorno di Rossetti e di Citroen al ruolo di riferimento che la Squadra italiana si è guadagnata nel corso degli anni, e che era la voce che mancava sin qui all’appello.

La seconda dell’Italia Sardegna è adesso un testa a testa delicatissimo tra Rossetti e Basso. L’Ufficiale Citroen Italia è stato bravissimo, io direi esemplare. È stato il Pilota che ha saputo interpretare nel migliore dei modi, diremmo nell’unico modo possibile, ruolo e… note (beh, brava Eleonora Mori), raramente incappando in una sbavatura e mantenendo costante su una testa di Corsa particolarmente “fluida”, la pressione.

Morale, a cinquanta chilometri dalla fine, Rossetti ha un vantaggio di mezzo minuto scarso, che è tuttavia un patrimonio inestimabile da conservare fino a quella che potrebbe, diciamo dovrebbe essere la prima vittoria stagionale. A quel punto la… punta Citroen potrebbe anche mettere la quinta e proseguire con maggiore serenità nel percorso dell’Italiano.

Basso resta un avversario ostico e fantasioso, capace di subire ma anche di mettere pressione, ma l’evoluzione della sua Gara lo condanna nel finale a un ruolo difficilissimo. Bravo comunque.

Meno bravi, o fortunati, tutti gli altri. Ben poco da indulgere: è stato un massacro. Tra problemi, guasti, malfunzionamenti, uscite e “toccate” sono rimasti in pochi e comunque largamente e ripetutamente ripescati. Fuori dai giochi Crugnola, ancora una volta Campedelli, al limite del galleggiamento Profeta. Questa la situazione dell’Italiano, esacerbata dal profilo della junior che vede in testa un unico sopravvissuto, Marco Pollara.

È ancora più interessante, di conseguenza, spegnere il monitor dell’Italiano e passarlo sul canale del Mondiale nel quale continua ad essere trasmesso. Interessantissimo notare che, alle condizioni proibitive di cui si parlava prima, Rossetti e Basso sono ampiamente nei 20 del Mondiale assoluto e ancor più meritevolmente nella top ten del WRC 2. A onor del vero il migliore degli italiani è Fabio Andolfi, che non è iscritto all’Italiano ma che non è neanche “trasparente". Dietro ai nostri eroi una fila di nomi grandi, enormi. A quando un confronto un po’ più giusto e diretto?

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