WRC19 Italia Sardegna. Dani Sordo, Hyundai, In Paradiso. Tanak…

WRC19 Italia Sardegna. Dani Sordo, Hyundai, In Paradiso. Tanak…
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Quando tutto sembra… Tanak si ferma, perde tempo, pazienza, la Speciale e il Rally. CIR, Basso e Rossetti.
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
16 giugno 2019

L’Alguer, Sardigna, 16 Giugno 2019. È successo! Incredibile, sconvolgente, il mondo è andato a testa in giù. Non con un sommovimento lento della galassia ma repentinamente, improvvisamente, crudelmente e in un attimo difficile da inseguire anche per il lampo di un flash. Ott Tanak ha perso il Rally Italia Sardegna all’ultima Speciale, e il Rally l’ha vinto Dani Sordo senza neanche saperlo, senza neanche avere il tempo di gustare l’evento straordinario che lo porta sul settimo cielo. Tempo per sedimentare ce ne sarà, ritengo necessariamente molto, non tanto perché ci sia bisogno di fare chiarezza, piuttosto per dare l’opportunità di percepire anche gli angoli nascosti e inediti, conturbanti, e preziosi per l’esperienza emotiva, di un accadimento dall’ampiezza di gamma inaudita.

È successo. Quindi parliamo d’altro. Facciamo finta di non essere noi quelli che non ne hanno presa una sbilanciandosi verso un epilogo assolutamente logico, ragionevole e motivato, andato in fumo alla velocità di combustione del magnesio. Parliamo allora degli 810 prima di dimenticarli e commettere peccato mortale. 810 Marshals, volontari, appassionati, votati alla riuscita dell’Evento, ramificazione animata e di controllo del Rally più bello del Mondo. Italia Sardegna numero 16 della serie. Grazie a loro tutti e grazie alla SARDEGNA, paradiso in terra, e in mare, a tutti i sardi e i non sardi che amano questa Terra meravigliosa come se fosse la loro.

Mancava solo una speciale, quella speciale specialissima che fa venire la pelle d’oca solo a guardarla sulla carta, solo a sapere che si corre in uno degli angoli più belli del Pianeta, per un giorno solo precettato e dedicato al Rally, alla passione delle Macchine del fantasmagorico WRC. Ott Tanak e Martin Jarveoja, con la Toyota numero 8 (facile gioco di parole) erano in testa alla grandissima capitalizzando il capolavoro tattico e agonistico del sabato. Avevano 27 secondi di vantaggio su Dani Sordo, Hyundai, e 49 su Teemu Suninen, Ford. Tanto belle le Gare dei due outsider promossi sul podio virtuale, quanto inutili in una prospettiva di miglioramento. Sembrava che non ci potesse essere via di scampo. Uno dopo l’altro scendono giù tutti sulla Prova da brividi. C’è già stata l’emozione straordinaria quando Mikkelsen, bravissimo, gara eccezionale, è venuto giù come una fucilata a ha fulminato Evans che era davanti a lui fino alla Speciale precedente.

Come andrà a finire già lo sappiamo, anzi crediamo di saperlo. Resta solo da capire se Tanak deciderà di onorare l’impegno spettacolare, ma rischioso, di mettersi in gioco nel Power Stage finale o se riterrà di aver già chiuso l’affare che lo porta al comando del Mondiale a più venti dall’Avversario più vicino, in quel momento indifferentemente Ogier o Neuville.

Non lo sapremo mai, e nemmeno gli appassionati possono immaginare quali fossero le intenzioni dell’estone che ha cambiato la faccia del Campionato. Non ci sono dati preliminari. Il disastro arriva quasi subito, all’inizio della Speciale. Tanak va in testa coda e si infila nel “bush”. Quando ne esce, e può continuare fino al traguardo con la guida assistita KO, è passata una vita, l’intero film della sua tragedia sportiva, versione normale e versione sliding doors. Allo striscione di Porto Palmas, ultimo traguardo del Rally Italia Sardegna, restano attaccati due minuti e dodici. Due minuti drammatici, per forza e di forza devastante. Da primo a quinto.

Dani Sordo e Carlos del Barrio vincono il Rally Italia Sardegna. Per Sordo è il secondo Rally della carriera, il primo e fino a oggi unico era il Germania 2013, Hyundai il terzo della stagione Adamo dei buoni frutti. Bello. Bravo, bravissimo Sordo. Nessuna ombra di strategie “sporche”, nella cancellazione definitiva di illazioni quanto meno coraggiose, una purezza di bravura che rende ancora più bella la vittoria del trentaseienne spagnolo. Tra tanti sbagli e entusiasmi prematuri e inopportuni, questa l’avevamo vista e annunciata: quel Tipo era già da un po’ il Dani Sordo punto 2.

Teemu Suninen ti stampa un secondo posto che va oltre qualsiasi aspettativa, non solo logica. Non è una resurrezione né un miracolo (quelli di li fa Malcom Wilson), e neanche l’innesto nell’Equipaggio di Jarmo “Boosted” Lehtinen. È semplicemente la logica conseguenza di un po’ di gavetta, di un certo limite raggiunto nel conto degli sbagli e degli eccessi, e del via libera all’ottimismo costruttivo del talento.

Certo, dal punto di vista del campionato tra mezzogiorno e l’una di Domenica 16 Giugno sono cambiate troppe cose e in modo troppo radicale e drammatico. In fondo, tuttavia, l’epilogo è tra i più logici di una vigilia “ragionata” e moderata. Restano tutti lì, con l’unica differenza che il risultato dipende più da un nulla di fatto che da una serie di exploit. Tanak passa comunque al comando del Mondiale, ma non cambia granché. Ogier, solo i 4 punti del Power Stage al termine di un week end frustrante, è lì a quattro punti, e Neuville, appena sesto alla fine di un Rally veramente difficile, a sette. Il Mondiale resta sui binari della soluzione più retoricamente scontata, aperto fino all’ultimo appuntamento in Australia.

Resta il mistero. Dove ha sbagliato Tanak? Ha veramente sbagliato?

Vi sembra il momento di andare alla ricerca di una motivazione per emettere un verdetto? E magari di condanna? Non preferireste, come noi, mettervi nei panni del Pilota più veloce, con la Macchina più veloce, che dopo aver vinto tutte le speciali di Sabato e costruito un vantaggio di tempo, di posizione e psicologico, ha visto svanire tra le dita, come la sabbia fine e preziosa dell’Argentiera, il più bel sogno della sua vita, e giusto a un passo dalla realizzazione?

Al momento non vorrei davvero sentirmi nei suoi panni, anche se mi viene di farlo e non sto bene. Sordo ha detto prima dell’amico che della sua vittoria, Adamo ha avuto quel tocco che è l’eloquente pacca sulle spalle, Makinen gli ha parlato con inedita dolcezza, Ogier ha sbatacchiato la bici al limitare del suo box di assistenza e ha abbracciato l’avversario. Possiamo aggiungere qualcosa?

Magari tra un po’ di tempo. Lasciamo sedimentare.

Contrappunto finale. Nel cataclisma del Rally più bello del Mondo resta travolto anche il Campionato Italiano Rally, che domenica assegna la vittoria di gara due e che paga una giusta… punizione di immagine. Francamente non mi va di scendere nel dettaglio delirante dei punteggi e delle classifiche che nascono dalla fantasia dei regolamentatori. Mi basta osservare, e registrare, che dal punto di vista del CIR una volta ha tratto il massimo vantaggio Andrea Crugnola, l’altra Giandomenico Basso. In questo modo è Basso che torna al comando del Campionato, di misura su Rossetti e di una bella lunghezza su Campedelli. Il fatto abbastanza grottesco è che l’unico Pilota a non aver vinto né Venerdì né Domenica è quel Luca Rossetti, sedicesimo assoluto della classifica assoluta del Rally Italia Sardegna insieme a Eleonora Mori, che fa salire sul podio di Alghero la sua rossa Citroen, primo degli italiani nella Gara Mondiale.

Quanti pensieri ancora, che stato d’animo! Rally Italia Sardegna incredibile!

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