WRC21. Rally Monza D1. Ogier vs Evans, Scontro Finale in Atmosfera Toyota

WRC21. Rally Monza D1. Ogier vs Evans, Scontro Finale in Atmosfera Toyota
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Evans davanti a Ogier nel duello all’ultimo… Rally, ma i due ufficiali Toyota sono sostanzialmente alla pari. Neuville, terzo, guida un tridente Hyundai spuntato. Bellissimi gli asfalti delle Valli, ma spettatori “disattenti”
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
19 novembre 2021

Monza, Italia, 19 Novembre. Un mese è passato in fretta, Monza è arrivata altrettanto in fretta, quasi all’improvviso dopo il “ripescaggio” post cancellazione Giappone. Forum8 ACI Rally Monza 2021. È la dodicesima e ultima prova del Mondiale WRC 2021.  Formula ereditata dallo “Show” con l’innesto di un bellissimo ramo di “verità” ambientale tracciato sulle montagne. 16 prove speciali, soliti 300 chilometri scarsi, anzi ancor più scarsi perché si scende a 250. Programma attraente, speciale. Al mattino spettacolare rassegna dei migliori asfalti delle Valli, Imagna e Brambilla il sabato, Seriana e Cavallina la domenica, e  al pomeriggio c’è sempre lo spettacolo tortuoso e un po’ labirintico dell’asfalto e dei sentieri nel Parco del Tempio della Velocità. Domenica tutto all’Autodromo, celebrazione dei Campioni dell’anno compresa. Si gioca ancora una volta sul terreno neutro di Monza, ambiente pistaiolo che tuttavia, con le varianti introdotte, svolge egregiamente il compito di “supplente”. Per riuscirci il Rally è stato adattato perfettamente ai valori di contenuto richiesti da uno dei Mondiali più esigenti.

Merito della formula, degli Organizzatori, che hanno esplorato ogni soluzione possibile, della voglia di trasformare l’ultimo atto in una bella figura. Merito delle Montagne delle Valli, tracciati e asfalti stupendi per gente stupenda, un vero atout di cui diventa sempre più importante tenere conto per il futuro. Merito della bergamasca e anche… demerito, se vogliamo personalizzare la sfortuna. Nebbia e spettatori “implicati” in una involontaria riduzione del programma dello spettacolo.

Cominciamo da lì, togliamoci il dente. Uno spettatore vola di sotto durante la prima Costa Valle Imagna. Fermi tutti, ambulanza e interruzione della Speciale dopo una trentina di passaggi. Secondo giro, stessa Speciale, un altro spettatore casca dall’albero e si rompe una gamba. Ambulanza e Speciale interrotta dopo il passaggio dei primi, ultimo Dani Sordo, poi cancellata. L’anno scorso fu la neve e il gelo a creare difficoltà “leggendarie”, quest’anno è la disdetta. A dire il vero era un timore manifestato. Me ne aveva parlato il formidabile collega sardo, ma non gli avevo dato retta. Ora penso che per il Pubblico si debba comunque fare di più, molto di più in tutti i sensi. Argomento chiuso, pensiamo al Rally.

Il Titolo se lo giocano Sébastien Ogier, 204 Punti, e Elfyn Evans, 187. Alla fine del Rally esce comunque un nome abbinato a Toyota. Ancora aperto il Costruttori, ma perché Hyundai si confermi deve succedere un finimondo. Dunque l’attenzione è concentrata sul duello in famiglia Gazoo Racing. Di ordini di scuderia non si parla. Primo perché Jari-Matti Latvala ha già manifestato di considerare sacro il calice di adrenalina del confronto agonistico dei “suoi” Piloti, secondo perché… è perfettamente inutile. Male che vada, ma proprio male, il Titolo è già sul piatto d’argento.

Pronti-via arriva il primo verdetto. Le Yaris WRC sono tremendamente competitive. Nel giro di due Speciali appena, le prime due sulla Montagne, Ogier e Evans hanno già messo tra le Toyota e le Hyundai parecchia acqua. Vuol dire tutto e niente, naturalmente, ma in quel momento è… tutto. Ogier vince tutto tranne la prima Valle Imagna che è di Evans, e arriva a sei secondi e mezzo di vantaggio sul compagno di Squadra. Dietro, Neuville è già a quasi mezzo minuto e guida un trio di Hyundai che comprende anche Sordo e Solberg. Poi niente. Greensmith e Fourmaux apparentemente più incisivi all’inizio, ma quest’ultimo poi si eclissa con il record di primo ritirato dell’ultima di Mondiale. Katsuta, Suninen, a cui è stata affidata la Hyundai dell’assente Tanak, e Rovanpera sono inesistenti (e forse solo per quest’ultimo si possono invocare le attenuanti generiche di un compito di Squadra).

Si scende a Valle e ci si rinchiude nel Circuito. Magico. Cambio di format (ma non di valori delle carte). Tre Speciali, Cinturato 1 e 2, Grand Prix 1. I nomi sono piuttosto “evocativi”, non vi pare? Tra l’altro il giovedì siamo andati in visita al Tempio di Pirelli dove si sviluppano le gomme da corsa. Altra roba!

Piccolissimo colpo di scena nella prima Cinturato. Ogier rallentato! Anzi, frenato… dai freni della Yaris che si “incantano”. Un piccolo brivido di origine tecnica che rientra in tempo per non rovinare alcuna festa. Poi tutto a posto, Evans si è dunque rifatto sotto ravvivando lo scenario del duello, e nella seconda Cinturato (sarà mica Pirelli?) si assiste al risveglio di Neuville, che vince al photofinish davanti a Evans e di un paio di lunghezze su Ogier. Evans passa al comando. Un semplice intermezzo, a giudicare dai numeri, che non sposta il fuoco sulla scena centrale dell’ACI Rally Monza e che fa il paio con il successo di Sordo nell’ultima Speciale del primo giorno. Evans ancora meglio di Ogier, di un decimo!

L’arena di Monza è gremita. Posti in piedi per la disfida del Sabato.

 

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport

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