WRC25 #6 Acropolis. Verso gli Dei… ma su strade difficilissime [VIDEO]

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69ma edizione del Rally Acropolis, uno dei più duri, difficili. Ogier fa il misterioso ma c’è. Evans deve difendere l’occasione della vita, Hyundai “riabilitarsi” dando a Tanak e al Campione in carica l’arma vincente. Shakedown
26 giugno 2025

Lamia, Grecia, 26 Giugno. 345 chilometri in 17 prove speciali, quasi tutte mitiche, leggendarie, terribili. Tutte, o quasi, durissime, un tempo si generalizzava dicendo “scassamacchine”, oggi il concetto è lo stesso, e va messo in stretta connessione con la maniera di gestirle. Quindi non sono solo massima attenzione per le pietre, le trappole, la polvere e il caldo micidiale che danneggiano l’auto e la mente, sono proprio gli Equipaggi che sono invitati a stare all’occhio, a capire fin dove spingere e oltre quale limite evitare accuratamente di sconfinare. Uomo avvertito…, insomma. Dopo il bellissimo Rally Italia Sardegna, è la 69ma edizione dell’EKO Acropolis Rally, sesta prova del Mondiale 2025. Esiste dal 1951 quando si chiamava Greek Rally e fu vinto da Petros Peratikos su una Fiat 1400. Due anni dopo ha cambiato il nome in quello che arriva ai giorni nostri, accompagnato da questo o quello sponsor che gli complica il titolo. Non è mai stato uno scherzo, si è guadagnato la definizione di Rally degli Dei per l’ambientazione e il destino possibile dei protagonisti, ed è entrato nel circuito del Mondiale per la prima volta nel 1973. Colin McRae l’ha vinto 5 volte, ne è il recordman.

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Sébastien Ogier ha vinto una sola volta, nell’ormai lontanissimo 2011. Lontano dal record personale dell’altro “Seb”, Loeb, che registra 3 successi. È forse l’insieme di ragioni, con quella sorta di conto in sospeso, che attizza il fuoriclasse francese, assiduo delle corse che lo affascinano, e che lo hanno richiamato anche questa volta. Anche se la sua stagione non è full, come da annunci vari, anche se non si sa mai. Ma il fatto che Ogier abbia vinto Montecarlo, Portogallo e Sardegna, ovvero 3 dei 6 Rally sin qui disputati in questa stagione, in particolare 3 dei quattro a cui ha partecipato, e venendosi a trovare nella posizione assolutamente particolare di essere secondo in classifica del Mondiale a 19 punti dal leader Elfyn Evans, fa sì che le illazioni sul futuro/presente della stagione dell’Asso degli Assi si sprechino. E sono quelle supposizioni, che incrociano opportunità, soldi, anche occasioni straordinarie, a far bollire l’interesse sull’Acropoli certamente torrido non solo a partire dal clima. Insomma, che ci sia o che non ci sia, Ogier tiene banco, le Toyota la fanno da padrone nel casting dei favoriti, e le Hyundai prime di tutte soffrono, facendo soffrire in particolare Ott Tanak e il Campione del Mondo in carica, Thierry Neuville.

Senza dubbio Ogier contro Evans, Rovanpera, Neuville, Tanak, nell’occasione epica che può consacrare Fourmaux, Sakata o magari Sesks o Pajari, è motivo di interesse più forte delle voci di corridoio che aggiornano l’itinerario di avvicinamento alle nuove Macchine del Regolamento che verrà, questa volta si elucubra su una parte di telaio di progettazione comune e di volume interno definito, o del fatto che il baronetto zio Malcolm Wilson OBE, deus ex machina di M-Sport Ford nel Campionato Mondiale Rally FIA, sia stato nominato nuovo Vice Presidente della FIA per lo Sport.

12 Rally1, 5 Toyota (Evans, Ogier, Katsuta, Rovanpera, Pajari, fanno su, serio!), 3 Hyundai, Tanak, Neuville, Fourmaux, 4 Ford M-Sport, Munster, McErlean, Sesks, Serderidis (e ci mancherebbe!). Si vedrà e se ne vedranno delle belle. Sicuro. Intanto è solo shakedown e la prima provina speciale, un chilometro e mezzo di spettacolo nella Capitale. Katsuta, Neuville e Tanak nell’ultimo test ufficiale, Tanak, Ogier (ma con lo stesso tempo), e Katsuta nella calda serata di Atene. 5 chilometri in tutto, un niente, ma siamo dentro!

© Immagini RIS, Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool, Hyundai Motorsport – Ford M-Sport, WRC.com

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