WRC25. Allarme generale?

WRC25. Allarme generale?
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L’ormai famoso regolamento 2027, quello che “cambierà tutto e durerà 10 anni”, è ancora una nebulosa, e intanto nubi scure scendono sul Mondiale WRC. Sarà ora di darsi una svegliata e guardare al concreto? Però c’è la buona notizia Lancia
19 novembre 2025

Novembre 2025. Allarme generale? A un Rally to go, l’Arabia Saudita che deciderà se Elfyn Evans sarà Campione del Mondo per la prima volta oppure se Sébastien Ogier lo sarà per la nona, eguagliando così il primato di sua maestà Sébastien Loeb, il Mondiale WRC fa parlare di sé, sempre di più. Probabilmente perché è un momento in cui in realtà... non ha molto da dire. E allora via alle supposizioni, ai disegni e alle prospettive, alle ipotesi. Via a tutto spiano su quanto possa generare ottimismo. Il che vuol dire che non si è ottimisti. E infatti non sarei così sicuro che si debba esserlo. Non a tutti i costi.

Oltre la fine della stagione 2025, l’orizzonte non è affatto sgombro, e tanto meno limpido, e questo si deve a una “contrazione” generale del… panorama.

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Piloti che se ne vanno. Kalle Rovanpera ha deciso di passare alla pista. Il bi-Campione del Mondo si considera un Pilota globale e ha molti sostenitori pronti a giurare che farà bella figura fino in Formula 1. Ott Tanak ha deciso di prendersi una pausa. Non lo ha aiutato di certo il calo progressivo di competitività delle Hyundai, e quel che resta è il fatto che il Campione del Mondo 2019 non parteciperà alla “selezione” 2026. Come per Ogier e Rovanpera, e certamente con ragioni personali diverse, tecnicamente è quella formula di anno sabbatico che inanzi tutto va sotto il nome di programma ridotto, tuttavia con una differenza. Ogier e Rovanpera sono rimasti fedeli a Toyota, mentre il disamore di Tanak per Hyundai, che è una recidiva, non consente di immaginare una prospettiva di futuro per il Campione d’Estonia. In aggiunta, se Toyota ha potuto garantirsi (risparmiando anche qualche soldo) che Ogier e Rovanpera non saranno avversari, lo stesso non si può “garantire” nel caso di Hyundai per quanto riguarda Tanak.

Morale. La stagione 2026 farà certamente a meno di 2 Campioni del Mondo.

Regolamento che non arriva. Si continua a parlare del Regolamento 2027. Fa paura pensare che è stato annunciato da subito come quello che manterrà una coerenza di regole per dieci anni. Intanto non è ancora uscita la versione definitiva e ufficiale, e intanto la bozza continua a rimodellarsi proponendo di… modellarsi ulteriormente una volta partito. Per esempio sulle motorizzazioni riservandosi di poter aprire altre porte ai derivati di serie, all’ibrido, all’elettrico. Di solito un regolamento arriva nella sua forma definitiva con largo anticipo, in modo che le Fabbriche interessate, che hanno partecipato alla discussione, possano a loro volta pianificare il loro futuro. Allo stato attuale delle cose, per tre case coinvolte nell’attuale assetto del Mondiale, tre diverse linee: Toyota, che oltre al Marche piazza una tripletta nel Mondiale Piloti e si porta avanti chiamando Solberg Junior sostituire Rovanpera, è già al lavoro sull’ipotesi di Rally1 2027, Hyundai, che non si sa bene che parte del futuro impegnerà nel WRC, non è interessata a una Rally1 “economica”, M-Sport, che è in una fase costruttore-universale, deve ancora capire se potrà contare sul supporto del Marchio. Leggere che ci sarebbero ben 9 progetti di Rally1 di altrettanti Marchi sembra più che altro una notizia uscita da Topolino, più realistico quando il fumetto più famoso del mondo si prestò alla pubblicità delle auto facendo guidare la nuova Fiat 850 a Paperino. A meno che non si stia pensando (argh) ad un’apertura del WRC verso una di quelle formule tipo Formula E, Extreme E (o ora H): macchina uguale per tutti, insegne e colori come bandiere di marca.

Regolamento bis. La tendenza dichiarata è quella di una Rally1 “economica”, con una struttura di telaio e carrozzeria di tendenza simile all’attuale, ma con motorizzazioni “inizialmente” endotermiche legate alle attuali Rally2. Lo schema di telaio è quello denominato Space Frame, nella lingua di tutti i giorni il solito tubolare, con uno schema di pannellature consentite tale per cui ogni Fabbrica possa allestire su quel traliccio l’apparenza di un proprio modello commerciale. Pesi e potenze simili alle attuali Rally2, costo massimo della Rally1 2027 meno di 350.000 euro, che se andate a vedere non è poi così distante da quello di una Rally2 attuale pronto gara, quindi quanto meno strettino per un prototipo. Ma benedetti figlioli, mi chiedo, non era meglio partire dalle attuali Rally2 (auto di assoluto valore tecnico, agonistico e di spettacolarità), consentirne un upgrade ragionevole e contare sul volano di successo (anche commerciale) che hanno ottenuto sinora? E cos’è, poi, questa ennesima ipocrisia sul risparmio, meno carbonio, i 350k di tetto massimo, quando sappiamo benissimo che chi può risparmia dove è obbligato ma poi sciala tutto attorno (e vedi bene che Hyundai non ci starebbe)?

Rally & calendari, promoter. Mi pare che si faccia acqua da tutte le parti. Per esempio, si discute sul fatto che le prove di Mondiale siano troppe e che bisognerebbe ridurne il numero, per favorire, risparmiando, un maggiore afflusso di partecipazione e di Marche. Mi pare tuttavia che non ci si soffermi affatto sulla qualità e sulla “protezione” dell’idea giusta di calendario. Sono tornati Giappone, Acropolis, Safari Kenya, ed è bello, ma nel frattempo si son persi per strada eventi icona come Galles, Tour de Corse, Nuova Zelanda, Australia, Spagna Catalunya, e a questo si aggiunge la botta finale della condanna del favoloso Sardegna in favore di un tutto da vedere Roma, per i pur buoni ritorni e ingressi di Coazia, Canarie, Estonia, Arabia Saudita. Sempre buona l’idea di esplorare nuovi mondi, d’accordo, ma non direi altrettanto buona la scelta di certi contesti se l’obiettivo è restituire al WRC la popolarità e il tifo oceanico dei tempi che furono. Questo è il lavoro forse più difficile che spetta al promoter. Ma, appunto, l’attuale promotore è in scadenza e non si ha idea di chi possa essere il prossimo (e non mi pare che ci sia la fila).

La bella notizia? Viene da casa nostra (o quasi). Il ritorno di Lancia al Mondiale WRC. Con la Ypsilon HF Integrale. Rally2. Un carico di significati in più. Questi sì, buoni. È una mossa impegnativa e coraggiosa nonostante sia un progetto concreto che funziona da qualsiasi parte lo si guardi. Fa bene al WRC e allo Sport, fa bene all’emozione e può far bene, sono convinto, al Marchio, all’Auto e a chi ci lavora, dal primo in alto all’ultimo in basso in una scala che peraltro vedrei meglio con assai meno dislivelli.

© Immagini. Toyota TGR-DAM, Red Bull Content Pool, Lancia Corse HF, Hyundai Motorsport – Ford M-Sport, WRC.com

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