Mazda 6 2.2 CD 163 cv Luxury Wagon

Mazda 6 2.2 CD 163 cv Luxury Wagon
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Emiliano Perucca Orfei
L'ammiraglia del brand nipponico vanta forme moderne, confort da vendere e tanto spazio per i bagagli. Dotazione Premium al prezzo di una "generalista" per chi fa tanta strada
23 agosto 2011
Nata per rappresentare una valida alternativa alle "solite" Volkswagen Passat, Ford Mondeo ed Opel Insignia, Mazda6 rappresenta uno dei modelli più importanti per la sempre più popolata gamma del costruttore nipponico oltre che un prodotto estremamente gradito al pubblico europeo ed italiano.
 
Una fama costruita in sei ottimi anni di commercializzazione della prima serie, che si contradistingueva per un rapporto qualità/prezzo invidiabile, e proseguita dal 2007 ad oggi puntando sugli stessi valori ma con un pizzico di fantasia in più nel design: uno stile moderno, piacevolmente perfezionato nel corso del 2010, quando i vertici Mazda hanno dato il via libera ad una leggera rivisitazione del frontale, che ora segue il corso stilistico degli ultimi modelli entrati in gamma.
 
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La gamma motori si compone di cinque unità: tre i turbodiesel da 2.2 litri, con potenze comprese tra 129 e 180 CV
C'è anche un nuovo benzina
Nuove forme, impreziosite dai nuovi cerchi in lega da 17 e 18 pollici, come sempre in accordo con il vento: degno di nota, infatti, è il Cx di 0.28 della Station Wagon ma soprattutto il 0.27 fatto registrare dalla berlina. Valori del tutto in linea con le esigenze di rispetto ambientale che stanno prendendo via via piede nella gamma di tutti i costruttori e che nella Mazda 6 permettono di esaltare le caratteristiche dei motori, il più moderno dei quali è il recentissimo quattro cilindri 2.0 DISI ad iniezione diretta di benzina, in grado di erogare 155 CV e 193 Nm di coppia massima.
 
Un motore moderno, valida alternativa a motori a gasolio, in grado di consumare - secondo il costruttore - una media di 6.9 litri di verde ogni 100 km (159 g/km di CO2) assicurando prestazioni di buon livello: 217 km/h di velocità massima e 10 secondi netti per passare da 0 a 100 km/h. Disponibile anche con cambio automatico il nuovo DISI si affianca al 1.8 MZR da 120 CV e 165 Nm nella composizione della gamma a benzina: quest'ultima unità consuma 6.4 l/100 km ed emette 152 g/km di CO2.

Tre diesel: da 129 a 180 CV
Per quanto concerne i diesel la gamma si sviluppa attorno ad una moderna unità quadricilindrica a gasolio da 2.2 litri, che si caratterizza per via dell'adozione dell'iniezione diretta e per l'utilizzo di una turbocompressore di ridotte dimensioni, che permette di ridurre il lag assicurando buoni valori di coppia già ai bassi regimi ed emissioni molto ridotte. 
 
Omologato Euro5 il 2.2 diesel è disponibile in una versione Low Power da 129 CV e 340 Nm di coppia massima (5.2 l/100 km e 138 g/km di CO2), nella più potente High Power da 180 CV e 400 Nm di coppia massima e nella "nostra" versione intermedia da 163 CV e 360 Nm di coppia massima. Equilibrato nei consumi e nelle emissioni diesel "di mezzo" si accontenta - secondo il costruttore - di 5.4 litri/100 km limitando l'emissione di CO2 a 142 g/km.
 
In termini di meccanica, il restyling ha introdotto alcune modifiche pensate per migliorare la stabilità, pur senza andare a ridurre gli indici di confort: nuove, rispetto al M.Y. 2007, le boccole delle sospensioni, gli ammortizzatori ed il servosterzo, rivisto nella taratura. Altre novità riguardano l'arrivo della Segnalazione di Arresto di Emergenza (ESS) che attiva le quattro frecce nel caso di frenata improssiva e la presenza nelle versioni top del sistema di Assistenza alla Partenza in Salita (HLA).
 
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Negli allestimenti Luxury e Sport non manca davvero nulla: fari bixeno con tecnologia adattativa dinamica AFS, sistema di controllo dell'angolo cieco sugli specchietti retrovisori (RVM), interni in pelle nera, sedili elettrici e impianto stereo Bose con 8 altoparlanti
Cinque livelli di allestimento
Con l'avvento del restyling alcune modifiche hanno interessato anche gli interni e la dotazione di serie. Rispetto ai modelli di seconda serie pre-restyling la nuova Mazda6 porta con sé nuovi abbinamenti cromatici, ghiere cromate sulle manopole di bordo ed alcune inedite rifiniture in piano black o in argento opaco e lucido. In termini di equipaggiamento sono disponibili cinque livelli - Base, Experience, Executive, Luxury e Sport - il più economico dei quali (20.900 euro, 18 120 CV) comprende già il controllo della stabilità, i vetri elettrici anteriori e posteriori, l'impianto audio ed il clima manuale. 
 
Negli allestimenti top, Luxury e Sport, non manca davvero nulla: fari bixeno con tecnologia adattativa dinamica AFS, sistema di controllo dell'angolo cieco sugli specchietti retrovisori (RVM), interni in pelle nera, sedili elettrici e impianto stereo Bose con 8 altoparlanti della versione Luxury si completano nella versione sport con i cerchi da 18", l'accesso all'abitacolo e l'avviamento "keyless", i vetri posteriori oscurati ed un pacchetto estetico Sport Appearance.
 
Solo due gli optional suggeribili per quest'ultime versione, entrambi disponibili sulla Mazda 6 Wagon Luxury protagonista della nostra prova: il navigatore satellitare, in vendita a 2.000 euro e la vernice metallizzata (550 euro). Accessori e dotazioni che fanno salire il listino, salvo sconti, sino alla soglia d'accesso di una Premium tedesca - 33.450 euro - pur senza aver molto da invidiare alle competitor più snob.

Su strada
Una volta preso posto nell'abitacolo, infatti, la vettura dà immediatamente l'idea di un prodotto ben fatto pur eccedere troppo nella fantasia. Piacevoli sono il quadro strumenti a quattro elementi circolari analogici con illuminazione blu e rossa su sfondo scuro, il completissimo volante a tre razze, così come è pratico lo sviluppo centrale della plancia, in cui spiccano i tre pomelli circolari del clima ed il generoso display del navigatore posizionato centralmente.
 
Un po' controtendenza, invece, l'utilizzo della sottile fascia LCD celata all'interno di una palpebra superiore: alcune delle informazioni in esso contenute solitamente trovano posto nel display multimediale o in "un'area digitale" del cruscotto. Questione di abitudine, in ogni caso.
 

I 360 Nm di coppia del turbodiesel giapponese non vibrano e non danno fastidio sotto il profilo acustico, nemmeno in accelerazione, risultando particolarmente pungenti tra i 1.800 ed i 3.500 giri di strumento

La seduta rivestita in pelle è decisamente comoda, piacevolmente sostenuta, e regolabile in ogni direzione: trovare una posizione di guida è semplice per i piloti di tutte le taglie. Spaziosa è anche la porzione di abitacolo dedicata al passeggero così come si può tranquillamente affermare che nella Mazda6 si possa viaggiare comodi in quattro adulti facendo posto, in caso di evenienza, ad un quinto ospite. Niente male nemmeno il bagagliaio: nella Wagon l'accesso ai 519 litri non è ostacolato da "esigenze stilistiche" e gli spazi sono ben strutturati. Notevole la disponibilità di spazio a sedili abbattuti: 1.751 i litri disponibili.
 
Nonostante lo spazio disponibile, i 478 cm di lunghezza, i 180 di larghezza ed i 149 di lunghezza (272 cm il passo) la vettura è relativamente leggera, un po' come tutte le Mazda di ultima generazione. Mazda 6 denuncia infatti meno di 1.400 kg in alcune versioni a benzina e 1.500 kg in abbinamento alla 2.2 litri turbodiesel.
 
Un ottimo risultato per la categoria, che permette ai 163 CV di esprimere con più vigore il potenziale. Scaricati a terra dalle ruote anteriori e "filtrati" da un cambio manuale a sei rapporti ben spaziato, i 360 Nm di coppia del turbodiesel giapponese non vibrano e non danno fastidio sotto il profilo acustico, nemmeno in accelerazione, risultando particolarmente pungenti tra i 1.800 ed i 3.500 giri di strumento. Un motore particolarmente adatto alle esigenze della vettura, in grado di offrire quella dose di spunto in più rispetto al diesel d'accesso (129 CV) e poco brio in meno della più potente versione da 180 CV, di cui si può sentire la mancanza solamente viaggiando a pieno carico.
 
L'habitat della Mazda6 è indubbiamente l'autostrada, dove i bassi consumi del turbodiesel (noi abbiamo registrato 6.3 litri/100 km di media) ed i 64 litri del serbatoio permettono lunga autonomia, ma allo stesso tempo si fa rispettare quando si vuole guidare davvero: a testimonianza di questo si fanno notare gli oggettivi 9.2 secondi necessari per passare da 0 a 100 km/h ed i 211 km/h di velocità massima, ma anche le nuove sensazioni che si colgono al volante, quest'ultimo caratterizzato da un'impugnatura piacevole ed una resistenza al movimento che strizza l'occhio al pubblico maschile pur risultando piacevolmente "soffice" in manovra. 
 
La SW nipponica non è rigida, ma si corica e becchieggia poco. Allo stesso tempo è precisa nel misto grazie all'appoggio delle 215/50r17, stabile sul veloce e leggermente sottosterzante nello stretto. Una vettura sicura, dunque, che non fa particolare richiesta dei sistemi di controllo dinamico se non sollecitati da manovre irragionevoli o di emergenza.
 
Come tutte le Mazda anche la "6" gode di 3 anni di garanzia o 100.000 km.
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