Peugeot 207

Peugeot 207
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Equilibrio dinamico.
17 marzo 2007

Per voi il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Dovete decidere prima di salire a bordo della Peugeot 206 1.6 THP protagonista di questa prova, perché dalla vostra risposta con tutta probabilità dipenderà anche il vostro giudizio sulla vettura francese. Proviamo a spiegarci meglio: una Peugeot compatta con un 1.6 litri sovralimentato da 150 CV fino a pochi anni fa sarebbe stata sinonimo di traversi, poco comfort e tantissimo divertimento. Oggi però le cose non stanno esattamente così: la 207 1.6 THP protagonista della nostra prova è una vettura dal temperamento sicuramente molto brillante, ma non così estremo. Per quella, del resto, c'è la GTi da 175 CV, anche perché la nuova Peugeot 207, seguendo una tendenza comune a tutte le ultime proposte del segmento B, ha sfondato il muro dei 4 metri (403 cm per la precisione), acquisendo inevitabilmente qualche chilo in più durante la sua crescita.
E così questa 207 1.6 THP viene a occupare uno spazio che non esisteva nella gamma Peugeot e, a pensarci bene, nell’intero segmento B: quello delle compatte indiscutibilmente veloci, ma non propriamente “sportive”, non nel senso più pieno del termine per lo meno.

Il famoso mezzo bicchiere insomma: una compatta veloce e divertente finalmente utilizzabile anche per un tragitto più lungo di una prova speciale, oppure una 207 adeguatamente potente, ma scesa a qualche compromesso di troppo in materia di comfort e non abbastanza focalizzata sull’esperienza di guida?


Grintosa all’origine
Lo spirito particolare della 207 1.6 THP emerge fin dalla carrozzeria, dove non troviamo soluzioni estetiche specifiche: insomma, niente maxi alettoni o cerchi extra large. Il che non significa, comunque, che la compatta francese sia priva di grinta, anzi: già all’origine infatti la 207 vanta uno spiccato dinamismo, soprattutto optando per la carrozzeria a tre porte, che si distingue per l’ampia griglia frontale in tinta alluminio e i fendinebbia incorporati. Una soluzione piuttosto vistosa, che tuttavia calza a pennello sulla “nostra” 207 da 150 cavalli. E se il frontale è indubbiamente l’elemento caratterizzante della vettura francese, gradevoli – oltre che di chiara impostazione sportiva – appaiono anche la fiancata, con i passaruota ben evidenziati e il padiglione a goccia, e la coda, con un sobrio spoiler sopra il lunotto e il paraurti rigonfio.

 

Così gli elementi distintivi della 1.6 THP si limitano davvero a pochi dettagli: il terminale di scarico cromato, i cerchi in lega da 17 pollici e le modanature laterali in tinta carrozzeria, mentre all’interno spiccano il battitacco della soglia entrata con il marchio in alluminio, la pedaliera sport e il pomello del cambio in alluminio, i tappetini specifici e i sedili sportivi.

Turbo e iniezione diretta
L’elemento caratterizzante della 207 1.6 THP, comunque, è celato sotto il cofano: si tratta del nuovissimo quattro cilindri di 1.6 litri realizzato dal Gruppo PSA in joint venture con BMW (la stessa unità, con specifiche diverse, equipaggia infatti anche la Mini). Dotato di iniezione diretta e turbocompressore, eroga 150 CV. Più ancora che per la potenza massima, che è comunque significativa, il propulsore francese spicca per la sua straordinaria fluidità di erogazione: la coppia massima, pari a ben 240 Nm, è disponibile già a 1.400 giri/min. (!), mentre le particolari caratteristiche dell’impianto di sovralimentazione rendono l’azione di quest’ultimo molto progressiva e priva di ritardi. In peugeot infatti hanno adottato, per la prima volta in un motore di cilindrata così contenuta, un turbocompressore di tipo Twin-Scroll. Di cosa si tratta? E’ presto spiegato: ha un carter turbina con ingresso sdoppiato in cui confluiscono a coppie ("twin") i quattro collettori di scarico, quelli dei cilindri 1 e 4 e quelli dei cilindri 2 e 3. Le due colonne di gas “pulsanti” sboccano poi in raccordi fortemente incurvati ("scroll") che fanno sì che i flussi si combinino in modo ottimale direttamente a livello della turbina per ottenere la massima pressione di spinta possibile. Tale configurazione, che separa i gas di scarico fino all’ingresso della turbina, permette di sfruttare al meglio la loro dinamica. Ciò genera una notevole reattività del motore, perché l’azione del turbo inizia sin da 1 000 g/min. In tal modo, il tempo di risposta, che è stato spesso criticato nei motori di questo tipo viene drasticamente ridotto. La turbina, che ha un regime massimo di rotazione di 220 000 g/min, aziona il turbocompressore che comprime l’aria d’aspirazione. Una valvola di scarico (Wastegate) assicura una pressione massima di compressione di 0,8 bar.
Da parte sua, l’iniezione diretta (che spinge il carburante direttamente nella camera di combustione a 120 bar) riduce consumi ed emissioni senza penalizzare le prestazioni. Un risultato, questo, al quale concorre anche la fasatura variabile continua dell’albero a camme di aspirazione (detta anche VVT, Variable Valve Timing), che allo stesso tempo ottimizza l’erogazione della potenza e della coppia ai diversi regimi.

 

Concetti confermati dalle nostre rilevazioni strumentali, effettuati come di consueto con il sistema di telemetria X-Crono-T by Safoa.net: la 207 1.6 THP ha toccato i 100 km/h con partenza da fermo in soli 9,08 secondi, impiegando 8,46 secondi per passare da 80 a 120 km/h in quinta marcia.

Il tutto con consumi contenuti in rapporto alle prestazioni: 7 litri per 100 km nel ciclo combinato, dato che ha trovato sostanziale conferma durante la nostra prova dai riscontri del computer di bordo.

Completano il quadro tecnico le sospensioni con un avantreno tipo pseudo-McPherson e un retrotreno a traversa deformabile (con un lieve irrigidimento per la THP rispetto al resto della gamma), il servosterzo elettrico e l’impianto frenante con dischi anteriori ventilati e dischi posteriori pieni.

Scusi, vuol danzare con me?
Le donne, lo chiariamo subito, per una volta non c’entrano: l’invito galante è rivolto… al posteriore della 207, piuttosto “ballerino” secondo la tradizione delle compatte Peugeot. E non è che per accorgersene servano chissà quali numeri da circo, anzi da rally. A noi è bastato percorrere una curva da terza marcia, a circa 70 km/h, con un lieve cambio di pendenza proprio a metà della traiettoria: abbiamo percorso questa strada migliaia di volte, con vetture di tutte le categorie, da SUV ipermolleggiate con un centro di gravità alto come un grattacielo a sportive dall’assetto granitico, eppure ci siamo sempre “bevuti” questo passaggio senza nessuna reazione particolare. Con la 207, però, le cose vanno un po’ diversamente: l’anteriore si inserisce in curva con la precisione di un bisturi e segue la traiettoria al millimetro, ma per una frazione di secondo sentiamo il posteriore smanioso di allargare e un lampo sul cruscotto ci segnala che San ESP è intervenuto per rimettere le cose a posto in un battito di ciglia. Ma come? Ok, freccia a destra, inversione di marcia, riproviamo. Stesso risultato. A questo punto iniziamo a provocare un po’ la “nostra” 207: vogliamo capire quanto ci vuole effettivamente perché il suo posteriore inizi a danzare con noi e scopriamo che non occorre insistere troppo. E’ sufficiente chiudere bruscamente con lo sterzo mentre si è già in appoggio o provocare un’improvvisa variazione di carico percorrendo una S con un’azione un po’ troppo decisa sul volante.

 

Ci sarebbe da predicare cautela al volante, se non fosse per l’efficacia del controllo di stabilità che di fatto stronca sul nascere ogni tentativo di divagazione della coda. Siccome però nel frattempo ci abbiamo anche preso un po’ gusto a “provocare” la piccola Peugeot, decidiamo di divertirci davvero, disinserendo l’ESP: già pregustiamo un traverso come si deve (naturalmente “dove si può”), ma niente da fare, l’elettronica si impossessa nuovamente e irrimediabilmente dell’anima della 207 non appena si oltrepassano i 50 km/h. Un vero peccato, perché in mani esperte e senza aiuti alla guida la reattività del retrotreno da elemento di attenzione poteva diventare garanzia di grande divertimento, e dunque un pregio in un panorama automobilistico sempre più omogeneo e monotono.

Sarebbe davvero ingeneroso, comunque, concentrare tutta l’attenzione sul comportamento del retrotreno, perché la 207 1.6 THP ha davvero tante frecce nel proprio arco, a partire naturalmente dal propulsore, che riprende con disinvoltura da qualsiasi regime, spinge forte già “in basso” ma all’occorrenza sa anche spingersi con slancio fino ai limiti della linea rossa, anche se va detto che questo non è proprio lo stile di guida più redditizio: molto meglio sfruttare l'elasticità del propulsore senza sottoporlo a inutili stress.
Proprio in virtù della sua erogazione così lineare la vettura a volte sembra dimostrare qualcosa meno dei 150 cavalli dichiarati, ma è solo un’impressione, frutto appunto del grande equilibrio e progressività del propulsore: in realtà basta guardare la velocità con cui il contachilometri sale per capire che la potenza dichiarata c’è proprio tutta…

Positivo anche il giudizio sui freni, adeguati alle prestazioni sia per potenza che modulabilità del pedale, e sullo sterzo: alle basse andature è effettivamente molto leggero, ma con l’aumentare della velocità acquisisce un’apprezzabile consistenza. L’inserimento in curva, poi, è preciso e i limiti della tenuta, una volta in appoggio, sono molto elevati.

 

Più articolata invece la valutazione sul cambio: la manovrabilità è valida e la rapportatura corretta, ma in autostrada si sente un po’ la mancanza della sesta marcia, che avrebbe consentito di accorciare ulteriormente gli altri rapporti ottenendo in definitiva prestazioni ancora più brillanti e, in autostrada, consumi inferiori e una minore rumorosità.

A proposito di comfort, va segnalato che l’assetto, nonostante l’impostazione sportiveggiante, riesce a isolare abbastanza bene guidatore e passeggeri dalle sconnessioni della strada, che comunque non generano mai scuotimenti o vibrazioni anomale, a conferma anche di un’ottima qualità costruttiva. Molto belli, oltre che comodi, i sedili sportivi (rivestiti in pelle nell’esemplare in prova), che contengono adeguatamente il corpo ma allo stesso tempo non affaticano nemmeno durante i lunghi viaggi. Per quanto riguarda invece lo spazio, davanti non c’è nessun problema, mentre chi siede dietro inevitabilmente è un po’ più sacrificato. Adeguata, per la categoria, la capacità di carico, pari a 270 litri, che diventano ben 923 abbattendo il divano posteriore.

Dotazione ricca, prezzo adeguato
Se non si considera la GTi, che del resto ha un target molto più specializzato, la 1.6 THP è a tutti gli effetti la versione  ammiraglia della gamma 207 e come tale vanta una dotazione davvero ricca.
Sul fronte della sicurezza troviamo di serie ESP, che integra l’ABS con ripartitore elettronico di frenata REF, l’assistenza alla frenata di emergenza (AFU), l’antipattinamento (ASR) e il controllo elettronico di stabilità (CDS), che riesce ad individuare un inizio di sottosterzo o di sovrasterzo. E ancora, troviamo sei airbag e l’indicatore perdita di pressione pneumatici. Per quanto riguarda il comfort, invece, sono di serie il climatizzatore automatico bizona, l’autoradio con cd, i sensori posteriori di parcheggio, servosterzo, sedili sportivi, tetto panoramico in cristallo, computer di bordo e retrovisori elettrici.

Dotazione ricca e contenuti tecnici di rilievo naturalmente non possono che ripercuotersi sul prezzo, che è adeguato ai contenuti ma in assoluto non certo da “discount”: 18.950,00 euro. Va ricordato per altro che la gamma 207 parte da soli 11.650 euro.

Il bicchiere è… mezzo pieno
In definitiva: di indole sportiva, con un assetto vivace come tutte le piccole peugeot grintose e con prestazioni notevoli, la 207 1.6 THP consente anche di affrontare lunghi viaggi senza troppi sacrifici, è riccamente accessoriata e consuma relativamente poco. Torniamo così al quesito iniziale, ma ora possiamo darvi la nostra risposta, dopo oltre 2 mila km di test: per noi con la 207 1.6 THP il bicchiere è decisamente mezzo pieno…

Da comprare perchè:
- prestazioni brillanti e consumi contenuti
- comportamento stradale divertente
- comfort di buon livello per una compatta sportiva

Da rivedere:
- retrotreno un po' troppo sensibile ai trasferimenti di carico
- una sesta marcia avrebbe migliorato prestazioni, consumi e comfort
- vista l'indole sportiva della vettura avremmo preferito un ESP totalmente disinseribile

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  • Numero posti da 2
    a 5
  • Lunghezza da 403
    a 404 cm
  • Larghezza da 172
    a 175 cm
  • Altezza da 147
    a 150 cm
  • Bagagliaio
  • Peso da 1.139
    a 1.356 Kg
  • Segmento Due volumi
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