Volkswagen Maggiolino

Volkswagen Maggiolino
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Emiliano Perucca Orfei
Abbiamo provato il secondo "remake" della Volkswagen Maggiolino nella versione 1.4 TSI Sport da 160 CV. Più maschile e personale è molto piacevole da guidare senza essere eccessiva nei consumi
11 dicembre 2012

Quello della nuova Volkswagen Maggiolino, in listino a partire da 20.100 euro nella versione 1.2 TSI Design, è tutt'altro che un'evoluzione. Rispetto alla prima edizione a motore anteriore, infatti, la "terza generazione" è qualcosa di completamente nuovo, pensato e studiato sotto ogni punto di vista per scrollarsi di dosso l'aria di toy-mobile e strizzare l'occhio ad una clientela completamente diversa.

 

Il pubblico maschile, grande escluso dal modello precedente, troverà ora nella nuova Maggiolino aspetti tecnici più raffinati, interni più sportivi ed un look per certi versi più ispirato alla "cugina" 911 che alla tradizione di un modello che, nella sua versione originale, ha assicurato mobilità ad un prezzo contenuto a 21,5 milioni di clienti, per oltre 65 anni, in gran parte del pianeta.

volkswagen maggiolino confronta modello
Il nostro Confronta Modelloconsente di paragonare pesi, prezzi, misure e motorizzazioni delle diverse versioni della nuova Volkswagen Maggiolino

Design: è qualcosa di diverso

Un valore, quello di "world car", andato perso assieme al prezzo contenuto ed allo schema tecnico con motore posteriore a sbalzo nel passaggio da Käfer (per dirlo alla tedesca) a New Beetle del 1998 e che non è tornato nemmeno nella terza generazione nata a fine 2011: rispetto alla prima generazione delle "moderne", però, la nuova Maggiolino è qualcosa di diverso, di molto più vicino all'originale di quanto ci si aspetti.

 

Difficile spiegare le motivazioni, anche perché nella storia della Maggiolino, levato il mitico Herbie, si è sempre detto tutto tranne che fosse un'auto sportiva. Figuriamoci un coupé, come viene classificato oggi, quasi fosse una piccola 911.

Parabrezza verticale: interni più spaziosi e non solo

Lunga 4.278 mm (+152), larga 1.808 (+84), alta 1.486 (-12), la nuova Maggiolino si differenzia a colpo d'occhio dalla precedente: il parabrezza è molto più verticale mentre l'arco perfetto che collegava il montante anteriore a quello posteriore è stato oggi sostituito da una struttura più schiacciata in zona centrale. Due soluzioni che portano con loro enormi vantaggi perché da un lato i designer sono riusciti a donare alla Maggiolino un'aria più sportiva e ricercata e dall'altro è stata assicurata maggior abitabilità posteriore grazie all'avanzamento dell'abitacolo.

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Il tetto ad "arco perfetto" della New Beetle è stata sostituita con una soluzione più sportiva e, almeno per quanto concerne il parabrezza più verticale, maggiormente ispirata al passato

 

Numerose sono le novità che hanno modernizzato anche il resto della vettura, a partire dal disegno più filante dei parafanghi (sempre decisamente "in primo piano" e ora raccordati da una modanatura) per arrivare ad un profilo più "atletico" del paraurti che fa il paio con gruppi ottici dal look più tecnico e raffinato alla ricerca di un aspetto più aggressivo e raffinato.

 

Anche dietro le novità sono numerose: i gruppi ottici abbandonano il classico profilo circolare per fare posto ad una soluzione pensata per raccordarsi armonicamente con paraurti e "finto cofano" mentre alla base del lunotto, in base alla versione, può trovare posto un piccolo spoiler che torna a fare il verso alla già citata cugina di Zuffenhausen. 

La plancia è ispirata fortemente alle origini

Come dicevamo poche righe più sopra però le vere novità della nuova Maggiolino si trovano all'interno. Il parabrezza più verticale ha infatti permesso di rimodellare completamente la plancia che ora non solo assicura più spazio agli occupanti anteriori e posteriori ma ha anche dato il via una vera e propria operazione nostalgia in termini di design: lo sviluppo è ora fortmente "orizzontale", con tanto di cassettino vecchio stampo (che affianca il classico in posizione ribassata) ricavato in quella fascia superiore che fa tanto Maggiolino vecchia maniera e che può essere personalizzata nel rivestimento seguendo il colore della carrozzeria o utilizzando un più moderno simil-carbonio.

 

Il parabrezza più verticale ha infatti permesso di rimodellare completamente la plancia che ora non solo assicura più spazio agli occupanti anteriori e posteriori

La strumentazione si compone di tre elementi circolari analogici, all'interno dei quali trova posto un moderno display, mentre sopra la plancia è possibile adottare tre strumenti che alla stregua del sistema multimediale completo di navigatore sono a listino in via opzionale.

Due allestimenti: Design e Sport

Due i livelli di allestimento previsti. Maggiolino Design (1.2 TSI e 1.6 TDI) propone 11 colori disponibili di interni, radio “RCD 310” con lettore CD/MP3 e 8 altoparlanti, climatizzatore, bracciolo centrale, volante in pelle, cruise control, cerchi in lega da 16", fari fendinebbia, maniglie, specchietti retrovisori e modanature laterali con finiture cromate in colore carrozzeria.

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Il nuovo cassettino portaoggetti nella zona centrale della plancia, lato passeggero, è ripreso dal modello originale

 

Maggiolino Sport, invece, si distingue per via dei cerchi in lega da 17 (o 18" su 2.0 TSI), i cristalli posteriori oscurati, gli specchietti retrovisori e le modanature laterali verniciati in colore nero la distinguono nettamente dalla versione Design. All’interno spiccano i sedili anteriori sportivi, la pedaliera in alluminio, il “carbon look” della plancia e la parte superiore delle portiere e dagli inserti volante verniciati in colore nero. Disponibile in questo allestimento anche il volante multifunzionale, il climatronic, il sensore pioggia ed il park pilot.

Gli optional a pagamento

Rimangono opzionali il Fender Sound System (740 euro) i navigatori satellitari RNS 315 e RNS 510 (945 e 1.780), il Park Pilot (415 euro, di serie su Sport), la predisposizione Bluetooth (345 euro), la presa multimediale media-in USB o iPhone (165 o 190 euro) e la strumentazione aggiuntiva (145 euro). Per chi vuole il top sono disponibili i fari bi-xeno adattivi con luci diurne a led (740 euro), l'interno in pelle Vienna (2.650 euro), gli specchietti retrovisori a chiusura servoassistita (115 euro). Per le versioni superiori sono inoltre disponibili gli R-Line Pack (da 1.400 euro) ed i Black Turbo Pack (1.059 euro con cerchi Tornado da 19") e White Turbo Pack in tinta "opposta" e stesso cerchio maggiorato a 1.400 euro.

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Il 1.4 TSI da 160 CV è uno dei cinque motori sovralimentati, ad iniezione diretta, che compongono la gamma diesel e benzina disponibile su Maggiolino

Sicurezza di serie

In tema di sicurezza, a fianco di una sofisticata scocca a deformazione programmata, sono proposti airbag frontali per il conducente e il passeggero anteriore - con possibilità di disattivazione per quest’ultimo - e un sistema combinato di airbag laterali anteriori per la testa ed il torace. Non manca il controllo elettronico della stabilità (ESP).

Cinque motori, tutti turbo

Cinque le motorizzazioni disponibili. Per quanto concerne i benzina il listino apre con il 1.2 TSI da 105 CV (180 km/h, 0-100 km/h in 10,9 s, 5,9 l/100 km e 137 g/km CO2) e chiude con i 200 CV della 2.0 TSI (223 km/h, 0-100 km/h in 7,5 s, 7,7 l/100 km e 179 g/km CO2) passando per i 160 della 1.4 TSI (208 km/h, 0-100 km/h in 8,3 s, 6,6 l/100 km e 153 g/km CO2). Per quanto riguarda i diesel, invece, all'accesso di gamma 1.6 TDI da 105 CV (180 km/h, 0-100 km/h in 11,5 s, 4,5 l/100 km e 119 g/km CO2) si affianca il più generoso 2.0 TDI da 140 CV (198 km/h, 0-100 km/h in 9,5 s, 4,9 l/100 km e 129 g/km CO2).

 

Tutti turbo, tutti ad iniezione diretta e tutti Euro5, i nuovi motori della Maggiolino sono proposti nella sola versione manuale in abbinamento al motore 1.2 TSI mentre per tutte le altre, ad eccezione della 2.0 TSI dove è di serie, il DSG a sei marce viene proposto come optional a 1.900 euro.

Il cambio manuale è l'unica opzione solo sulla 1.2 TSI. Per tutte le altre è disponibile anche il DSG a doppia frizione

Dal vivo: com'è fuori

Per realizzare la terza generazione della Maggiolino i designer ed i tecnici Volkswagen non sono partiti da quanto di buono proposto dal 1998 ad oggi ma direttamente dal modello originale.

 

Un apparente passo indietro che è servito per fare alcuni passi avanti in termini di design e di appeal verso il pubblico di riferimento, che a differenza di quanto accadeva in passato è più maschile che femminile: più sportiva, raffinata, senza perdere nulla in termini di appeal, anzi, la nuova Maggiolino appare oggi quasi come una versione "per tutti" della cugina 911 più che il rifacimento di un mito che ha messo in auto milioni di persone. Del resto sembra proprio questo quello che oggi vuole la gente, almeno stando agli sguardi ed ai commenti delle persone che abbiamo incontrato nel corso delle sessioni fotografiche.

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Il vano bagagli contiene fino a 310 litri e si può espandere, abbattendo gli schienali, sino a 910 litri

Dal vivo: com'è dentro

Tanto dentro quanto fuori la nuova Maggiolino è stata rivoluzionata tenendo come ispirazione il modello originale più che quello uscente. Grazie al parabrezza più verticale sparisce la plancia estremamente "presente" in abitacolo e fa la sua comparsa un elemento più snello, fortemente ispirato alle origini non solo nel cassettino che trova posto nella parte centrale della plancia lato passeggero.

 

Un'ispirazione al passato che si estende anche alla capacità di ospitare più comodamente quattro persone: grazie all'avanzamento dei sedili ed al passo allungato di 22 mm, infatti, anche chi siede dietro troverà quasi comodo il Maggiolino (in particolar modo per la testa) pur con qualche riserva a livello di ginocchia nel caso in cui davanti prendano posto amici oversize.

 

Niente male nemmeno il bagagliaio: i 310 litri disponibili, che possono diventare 905 abbattengo gli schienali posteriori, sono più che sufficienti per un utilizzo quotidiano della vettura e per un utilizzo della stessa a medio raggio.

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Il cavetto USB/iPhone per il collegamento al sistema multimediale è opzionale, alla stregua del viva-voce bluetooth

Il cavetto per lo smartphone è opzionale

Sotto il profilo multimediale la vettura può essere dotata di sistemi molto completi e pacchetti audio molto performanti. Rimangono opzionali, però, il viva-voce Bluetooth ma soprattutto il cavetto per collegare lo smartphone al sistema multimediale della vettura: è vero che già scegliendo l'RNS 510 è possibile portare con sé 30 gb di musica, ma viste le esigenze elettriche degli smartphone di ultima generazione il fatto di attingere ad una fonte di corrente dedicata quando si è in auto (che non occupi la classica 12V) può tornare spesso utile ed il cavetto accessorio ha un costo "importante".

Posizione di guida da "normale" segmento C

In termini di posizione di guida la Maggiolino si rifà all'esperienza Volkswagen nelle vetture di segmento C. Le possibilità di regolazione offerte da sedile e volante sono molteplici e cucirsi addosso una posizione di guida perfetta è molto semplice.

 

La seduta non è troppo alta e la visibilità attorno alla vettura è discreta: all'inizio, vuoi anche per via della ridotta sezione verticale del parabrezza, bisogna prendere un po' le misure ma le dimensioni sono sostanzialmente quelle di una Golf e dopo un po' non ci si preoccupa più dell'idea di avere le carreggiate larghe. Complici di tutto questo i sensori di parcheggio collegati al sistema multimediale, che rendono perfettamente l'idea durante le manovre di parcheggio delle distanze dai veicoli che ci circondano.

La seduta non è troppo alta e la visibilità attorno alla vettura è discreta: all'inizio, vuoi anche per via della ridotta sezione verticale del parabrezza, bisogna prendere un po' le misure ma ci si abitua velocemente

 

Rispetto al modello precedente, oltre ad un ambiente interno più arioso ed una distribuzione dei comandi ancor più razionale, quello che sorprende di più della nostra Maggiolino 1.4 TSI Sport sono le capacità dinamiche.

Come si guida

L'allargamento delle carreggiate (+63 mm davanti, +49 dietro) ed i 22 mm in più di passo danno subito la sensazione di avere a che fare con una vettura dal baricentro sensibilmente basso, più disinvolta nella guida sportiva e veloce nelle fasi di inserimento. Una sensazione che rimane anche nei curvoni veloci dove la nostra Maggiolino, nonostante l'assenza della sospensione posteriore Multilink (disponibile solo su 2.0 TSI, sulle altre c'è il classico ponte torcente), dimostra di avere precisione da vendere e sufficiente appoggio per far fronte a manovre di emergenza.

 

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Su strada la nuova Maggiolino rappresenta un grande passo avanti rispetto al modello di precedente generazione

Valori, quest'ultimi, sconosciuti alla precedente New Beetle, che ben si sposano con la nuova caratterizzazione estetica sportiva che i vertici Volkswagen hanno voluto per avvicinare il pubblico maschile: un pubblico che sarà conquistato anche dalla piacevolezza dello sterzo e dalla prestazione del motore 1.4 TSI.

Il 1.4 TSI è prestazione e consumo contenuto

Ottimo compromesso tra consumo di carburante (noi abbiamo rilevato una media di 7,7 litri/100 km nel corso della nostra prova di 1.500 km) e prestazione, l'ultimo step evolutivo del 1.4 sovralimentato ad iniezione diretta suona discretamente bene si comporta come un propulsore di cilindrata superiore già ai regimi medio bassi, dove si fa piacevolmente guidare con la classica marcia in più.

 

Non si tratta, però, di un motore che ama farsi strapazzare fino alla zona rossa, fissata a 6.500 giri: la potenza massima arriva a 5.800 giri ma già superati i 5.000 conviene spesso cambiare rapporto (sono sei quelli disponibili) sicuri di trovare qualche giro più in basso tutta la coppia che serve per assicurare nuova spinta.

Il 1.4 TSI spinge forte ma non ama girare molto in alto. Per avere la massima prestazione conviene cambiare  già a 5.500 giri. La coppia ai bassi e medi regimi, infatti, è molto elevata

In conclusione

La nuova Maggiolino è molto cambiata rispetto alla precedente New Beetle ma allo stesso tempo, nonostante l'introduzione di un'impronta sportiva sconosciuta al modello del 1938, appare quasi più rispettosa delle origini rispetto al precedente remake, forse per via di interni decisamente più ispirati all'originale.

 

I prezzi del nuovo modello vanno dai 20.100 euro della 1.2 TSI Designai 28.900 della 2.0 TDI Sport con cambio DSG. Per portarsi a casa la nostra 1.4 TSI Sport manuale, forse uno dei migliori compromessi per questo modello, servono invece 24.650 euro ai quali aggiungeremmo solamente il Fender Sound System (740 euro) e lo Sport Plus Pack (cerchi 18", fari bi-xeno con led, radio 510 e strumentazione aggiuntiva) per renderla decisamente completa.

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