Volkswagen T-Cross 2019, ecco come va la cugina della Polo

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Alberto Pellegrinetti
  • di Alberto Pellegrinetti
Più spazio e più abitabilità, ma niente trazione integrale per il mini SUV che nasce dalla piattaforma MQB A0
  • Alberto Pellegrinetti
  • di Alberto Pellegrinetti
14 marzo 2019

Si tratta dell’ultima arrivata basata sulla piattaforma MQB-A0, ma c’è da aspettarsi di vederla presto in testa alle vendite del marchio, visto che la nuova T-Cross coniuga le linee da SUV, che per ricordarlo è il segmento che genera più volume all’interno del mercato automotive, alla praticità data da ingombri molto contenuto e spazio da segmento B+. Disponibile solo con la trazione anteriore, come vuole lo scheletro su cui si basa, Volkswagen è convinta che questa caratteristica non rappresenterà un limite per le vendite, dato che la clientela di questo segmento tende a evitare la trazione integrale soprattutto per ragioni di costi.

Dal vivo: com’è fuori

Diversa, personale, ma senza tradire il family feeling, dato dalle nervature molto affilate su tutto il corpo vettura e dal frontale che è più elaborato rispetto a quello della Polo e rimanda ai SUV con le taglie più forti all’interno del gruppo. I fari sono disponibili anche con tecnologia full LED e i tre diversi livelli di allestimenti differiscono per il design dei passaruota e le dimensioni delle ruote. Si dividono in Urban, Style, Advanced e R-Line. le motorizzazioni disponibili sono il 1.0 L TSI 3 cilindri da 115 e 95 CV, che nel primo caso può anche essere equipaggiato con il cambio a doppia frizione DSG a 7 rapporti, il 1.5 TSI da 150 CV e il 1.6 L TDI da 115 CV. Se parliamo di dimensioni l’auto di ferma a 12 cm dalla lunghezza della sorella più grande, la T-Roc, toccando quota 4,11 m, è larga 1,76 ed è alta 1,58. Ampia anche la scelta in fatto di colori per la carrozzeria. 

Dal vivo: com’è dentro

All'interno della Volkswagen T-Cross troviamo un ambiente curato dal punto di vista degli assemblaggi, con materiali, però, un po' sottotono e poco appariscenti. È possibile optare per la personalizzazione degli interni con inserti colorati su sedili, volante e consolle e non mancano poi dotazioni tipiche di vetture più costose, come lo schermo a sfioramento nella consolle di 6,5” o 8”, la strumentazione digitale (active info display), l'accesso a bordo senza chiave, la ricarica senza fili per smartphone e una serie di equipaggiamenti per la sicurezza, come il mantenimento attivo della corsia, la frenata d’emergenza automatica, il monitoraggio dell’angolo cieco, la frenata automatica d’emergenza nelle “retro” e il sistema che chiude finestrini e tetto apribile se la vettura rileva come imminente la possibilità di incidente. Non manca nemmeno il parcheggio semi-automatico. L’abitabilità è molto buona e l’auto riesce ad accogliere comodamente 4 adulti, che possono contare, soprattutto all’anteriore, su sedili rialzati di 11 cm per migliorare la visibilità. Chicca, invece, è il divano posteriore che scorre di 14 cm, dando la possibilità di aumentare la capacità di carico da 380 L a 455 L. 

Dal vivo: come si guida

Carattere docile per la T-Cross e adatta alla città, grazie a un set up tutto sommato molto rilassato. Noi abbiamo scelto la versione da 115 CV del 1.0 L TSI a 3 cilindri, un propulsore che ben si sposa con gli intenti di questa mini SUV e che grazie ai costi di gestione contenutissimi, assieme all’omologazione nella classe più recente (Euro 6 D-Temp), rappresenta la scelta ideale per chi vuol risparmiare nel post acquisto e non avere preoccupazioni riguardo alla circolazione nei centri urbani. Il cambio a nostra disposizione è il DSG a 7 marce, che fa lavorare molto bene il piccolo mulo sotto il cofano. A convincerci è anche la discrezione del propulsore, che non invade troppo la cabina con vibrazioni e rumori. Ampia la visibilità e il controllo della strada, con le sedute rialzate, che per contro potrebbero rendere la T-Cross un po’ indigesta nelle situazioni autostradali dove si presentano ampie curve da percorrere a velocità costante

L’insonorizzazione, invece, è molto curata e non ci sono particolari fruscii aerodinamici anche alle andature più alte; completano il pacchetto gli adas di secondo livello, che sono calibrati con molta precisione e se usati correttamente (ricordiamo che si tratta di assistenza e non di guida autonoma) riescono ad accrescere sensibilmente il piacere di guida e la sicurezza. Per quanto riguarda l’abitabilità la T-Cross come già detto non se la cava per niente male, garantendo un ambiente vivibile anche per 4 adulti. La dinamica non è di cento adrenalinica, ma il peso contenuto la rende abbastanza piacevole anche tra le curve, dove lo sterzo connette bene con l’anteriore e restituisce un buon feeling quando a guidabilità. Se poi cercate un po’ più di brio da parte del propulsore vi conviene orientarvi sulla versione da 150 CV del 1.5 TSI a benzina, ma anche il 1.6 TDI con tanta schiena in basso è valido per godersi di più l’auto fuori città. Per i consumi invece ci riserviamo una prova più accurata, ma nel complesso, più o meno, ci sembrano in linea con quelli delle versioni analoghe di Polo e T-Roc

In conclusione:

La T-Cross, come la Arona del resto, diventa una candidata da non sottovalutare, soprattutto per le doti di abitabilità e di spazio, che rispetto alla Polo offrono più versatilità, ma anche se la voglia di SUV (mini in questo caso) vi ha contagiato e volete qualcosa di diverso anche solo in termini estetici. 
Il listino ufficiale parte da 19.000 euro per il 1.0 TSI 95 cv in allestimento Urban, ma in fase di lancio la soglia scende di 1.100 euro. In allestimento Style, la medesima motorizzazione costa 1.300 euro in più, ovvero 20.300 euro. Passando alla versione 1.0 TSI 115 cv: 21.450 euro in configurazione Style, 23.050 euro la top di gamma Advanced. Se volete poi il cambio automatico bisogna spendere 1.500 euro in più per il DSG.
 

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