ZF: abbiamo provato l'auto che guida da sola [video]

ZF: abbiamo provato l'auto che guida da sola [video]
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
ZF e TRW ci hanno dimostrato che i primi passi nel mondo della guida autonoma sono più vicini che mai. Siamo stati sull'auto che guida da sola ed è stato incredibile. Ecco com'è andata
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
8 luglio 2015

Berlino - La guida autonoma è il nuovo, grande, traguardo che ormai da qualche anno si è aperto davanti al mondo dell'auto. Tutti i principali costruttori automobilistici si sono lanciati in una vera e propria gara per accaparrarsi qualche primato nel variegato mondo dell'autonomous driving. Americani, europei e giapponesi stanno sviluppando ormai già da qualche tempo innovative tecnologie che tenderanno ad escludere gradualmente l'intervento dell'uomo dietro al volante. L'obiettivo, ambizioso, è quello di abbattere drasticamente il numero di incidenti, che, come sappiamo, nell'assoluta maggior parte dei casi sono dovuti ad un errore "umano". Il fine ultimo è quello di arrivare in un mondo ideale del tutto privo di collisioni tra veicoli e persone, già teorizzato per esempio dal numero uno di Google, ma, francamente, ancora piuttosto utopico.

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Abbiamo provato l'evoluzione dell'Active Cruse Control a bordo di un prototipo realizzato su base Opel Insignia

La corsa alla guida autonoma

In secondo luogo però tutte le Case ammettono che la guida autonoma sarà uno strumento eccezionale per regalare a tutti noi un po' più di tempo libero. In futuro, specialmente quando ci si trova in  situazioni di guida molto monotone - per esempio in autostrada o in coda - potremo dedicarci ad altro. Mentre l'auto pensa a condurci a destinazione si potrà passare il tempo leggendo un buon libro, conversando amabilmente con i passeggeri o, perché no, dormendo sonni tranquilli. Come sappiamo però dietro alla corsa dei singoli costruttori però si nascondono aziende fornitrici di tecnologie, le cosiddette supplier company, che sono poi le vere realtà che progettano, sviluppano e infine realizzano la maggior parte dei sistemi che troviamo a bordo dei veicoli. In poche parole nessuna Casa si occupa di sviluppare la guida autonoma unicamente con le proprie forze, ma si ciascun costruttore si appoggia a grandi realtà esterne, specializzate nel campo della mobilità.

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La TRW è da anni che investe nell'autonomous driving

ZF e TRW: l'unione fa la forza (al quadrato)

Tra queste spicca senza dubbio ZF, colosso tedesco dell'automotive, nota in tutto il mondo principalmente per i suoi eccezionali cambi automatici. In realtà ZF realizza di tutto e di più, dalle sospensioni, ai freni, fino a raffinati dispositivi elettronici per migliorare la dinamica di marcia e il comfort di bordo. Solo sei settimane fa però ZF ha acquisito un altro gigante dell'automotive industry. Stiamo parlando dell'americana TRW, che oltre alle classiche tecnologie dell'automobile (freni, airbag, ecc.,) porta avanti fin dai primi anni 2000. Questa importante fusione ha dato una spinta notevole allo sviluppo dell'autonomous driving all'interno della galassia ZF, che oggi si ritrova in prima linea nel perfezionamento di una serie di sistemi particolarmente innovativi e, per certi aspetti, futuristici. E non è di certo un caso se parliamo di perfezionamento. ZF e TRW infatti già oggi ci hanno dato la possibilità di provare in prima persona alcune innovative tecnologie per la guida autonoma, che attualmente sono in fase di affinamento, per arrivare sul mercato già nel corso dei prossimi due anni (l'orizzonte generico è il 2017).

Sappiamo bene che la conquista della guida autonoma pura, teorizzata da Google, è un orizzonte ancora molto lontano

L'evoluzione dell'Active Cruise Control

Sappiamo bene che la conquista della guida autonoma pura, teorizzata da Google, è un orizzonte ancora molto lontano. Per arrivare a questo traguardo, come sempre è accaduto nella storia dell'automobile, dovremo assistere ad un percorso per gradi. Passo dopo passo, anno dopo anno, ci ritroveremo senza dubbio con automobili sempre più intelligenti, ma dimentichiamoci - almeno per il prossimo futuro - il veicolo totalmente autonomo, che ci porta a spasso mentre sorseggiamo un bicchiere di thé freddo, magari voltando le spalle alla strada. ZF e TRW però ci hanno mostrato che si sono già oggi compiuti grandi passi in avanti all'interno di questo orizzonte. In particolare il neonato gruppo sta portando avanti a ritmo serrato lo sviluppo di un cruise control attivo particolarmente evoluto.

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In futuro dovremo abituarci a "guidare" sempre meno in autostrada

 

Fino ad oggi infatti abbiamo assistito all'arrivo dell'active cruise control, in grado di frenare e accelerare automaticamente in base alle condizioni del traffico, una volta impostata una determinata velocità di crociera. Subito dopo abbiamo salutato l'arrivo di sistemi in grado di mantenere la corsia con piccole correzioni di sterzo automatiche (si trovano su alcuni modelli Mercedes e Porsche, per esempio), a patto che si mantenga almeno una mano sul volante. Infine, alcuni, come per esempio Volvo, hanno presentato al grande pubblico una funzione in grado di servirsi di una guida autonoma, ma solo ed esclusivamente durante situazioni di traffico molto intenso, per esempio in coda, dove l'auto può "agganciare" il veicolo che precede, seguendolo fedelmente anche durante le curve, ma solo a velocità estremamente basse.

 

In autostrada l'auto viaggia completamente da sola ed è in grado di sorpassare autonomamente

 
 

In autostrada fa tutto da sola

ZF invece sta già lavorando al passo successivo. Il suo sistema, che abbiamo testato in forma prototipale su una Opel Insignia, è capace di offrire una vera e propria guida autonoma in determinate condizioni, anche ad alte velocità e senza dover tenere nemmeno una mano sul volante! Il sistema funziona come un normalissima cruise control attivo, selezionabile attraverso i classici comandi al volante. Oltre che regolare le forze longitudinali però (accelerazioni e frenate) è in grado di variare anche la risposta laterale (ovvero le sterzate). Si serve di un radar per valutare la distanza tra i veicoli, mentre una telecamera ad alta definizione di nuova generazione (S-Cam3) monitora le condizioni del traffico e interpreta la segnaletica orizzontale (in pratica le strisce bianche impresse sull'asfalto).

Non solo frena e accelera a seconda del traffico, ma si occupa anche di sterzare in totale autonomia, anche senza tenere nessuna delle mani sul volante!

 

Una volta entrati in autostrada non bisogna far altro che selezionare la velocità desiderata - il sistema, per ora, è progettato per funzionare fino a 140 km/h! - e la distanza di sicurezza che si vuole mantenere dal veicolo che precede. Poi basta attivare il Lane Keeping Assist - il sistema che mantiene la corsia di marcia - e l'auto inizia a fare tutto, completamente, da sola. Non solo frena e accelera a seconda del traffico, ma si occupa anche di sterzare in totale autonomia, anche senza tenere nessuna delle mani sul volante! Il guidatore in ogni caso può in qualsiasi momento effettuare una correzione sullo sterzo o prendere in mano la situazione. Il motore elettrico che fa girare il volante infatti applica una forza di soli 4 Nm sul piantone, in modo tale che non può nemmeno velatamente opporsi ad una qualsiasi manovra umana. Proprio come nel caso di un classico Active Cruise Control poi basta anche la più lieve pressione del freno per disinserire completamente il sistema di guida automatica.

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Questo prototipo di Opel Insignia, equipaggiato con tecnologie ZF-TRW, è stata in grado di evitare automaticamente un ostacolo improvviso 

Il sorpasso automatico è (quasi) realtà

La tecnologia ZF-TRW però si spinge, già oggi, ancora oltre. Il sistema infatti è in grado persino di effettuare sorpassi in totale autonomia. Basta inserire la freccia e  - se il sistema rileva che ci sono le condizioni di sicurezza e spazio sufficienti - si assisterà all'auto che, come per magia, prima si muove automaticamente sulla sinistra e poi effettua un sorpasso in grande scioltezza. Il tutto senza aver mai bisogno di toccare né volante né pedale dell'acceleratore. Il sistema in ogni caso è in grado di effettuare una manovra di sorpasso alla volta, quindi per spostarsi di due corsie occorrerà mettere una prima freccia, aspettare che venga completata l'operazione, e impostare nuovamente l'indicatore di direzione per giungere infine nella corsia desiderata. Ad oggi questa tecnologia è già avanzatissima e ci ha lasciato più volte a bocca aperta. E' ottimizzata per l'utilizzo autostradale, ma i tecnici sono già al lavoro per migliorare il comportamento anche su strade extraurbane a grande scorrimento, dove l'ostacolo più grande al momento rimangono le curve più strette, che richiedono un angolo di sterzata "automatico" ben più generoso.

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Telecamere e radar si occupano di raccogliere tutti i dati intorno al veicolo, in tempo reale

C'è ancora qualcosa da perfezionare

Al momento questa presenta ancora limiti evidenti. Per esempio la macchina non sa se, in fase di sorpasso, ci sia un veicolo che sopraggiunge nel frattempo sulla sinistra. In pratica appena si inserisce la freccia la macchina sterza per sorpassare, che ci sia o meno un veicolo. Gli ingegneri ZF e TRW però sono già al lavoro anche in questo campo. Il sistema infatti verrà presto integrato con una telecamera a 360° - e non solo con radar e telecamera frontale come avviene oggi. Questo permetterà all'intelligenza artificiale del veicolo di monitorare costantemente la situazione tutto intorno, e quindi, nel caso di veicoli in prossimità, di impedire momentaneamente un sorpasso.

 

Ma non è finita qui. La guida autonoma secondo ZF infatti non può e non deve essere pensata solamente per migliorare il comfort di bordo, ma anche - e soprattutto - per perfezionare il livello di sicurezza delle nostre auto. Il sistema attuale infatti è stato pensato anche per effettuare non solo una frenata automatica di emergenza in totale autonomia - come fanno già oggi diverse auto in commercio - ma anche per evitare un ostacolo in maniera completamente autonoma. E lo abbiamo visto con i nostri stessi occhi.

 

Il prototipo evita l'ostacolo in maniera completamente autonoma, applicando due violente sterzate

 

Frenata di emergenza con evitamento ostacolo? Ci pensa la macchina!

Sempre a bordo di una Opel Insignia in forma prototipale i tecnici ZF-TRW ci hanno portato a 60 km/h. Di fronte a noi si sta avvicinando sempre più rapidamente la sagoma di una Meriva, che simulava l'ostacolo. A questo punto, con nostro grande stupore e un briciolo - lo ammettiamo - di adrenalina, il guidatore ha tolto letteralmente le mani dal volante e lasciato andare la vettura in balia degli eventi. Improvvisamente la Insignia ha prodotto una violenta frenata e al tempo stesso ha sterzato con grande vigore in maniera completamente autonoma, evitando il dummie in maniera repentina e portandoci a casa sani e salvi. Non poteva esserci una dimostrazione più efficace di quale sia il livello già oggi raggiunto dalla guida autonoma e di quali saranno le sue prossime applicazioni.

L'integrazione su auto vere e proprie richiede ancora molto lavoro e un'applicazione più vicina alle reali esigenze non solo degli automobilisti, ma anche dei costruttori

Dove la vedremo? Tesla in testa

I tecnici tedeschi ci hanno spiegato chiaramente che Tesla è il costruttore al momento più interessato a tutto questo pacchetto di tecnologie, perché la casa californiana è intenzionata a tagliare prima di tutti il traguardo della guida autonoma. In ogni caso hanno precisato che anche a tedeschi, americani e giapponesi il pacchetto fa molta gola per cui non è ancora detta l'ultima parola.

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Lo Smart Urban Vehicle in azione

In Europa (per ora) non se ne parla

Per di più non si può trascurare l'aspetto legislativo, che diventa fondamentale quando si parla di autonomous driving. La legislazione attuale infatti permetterebbe solo alla California e ad altre poche realtà di applicare su auto di serie tecnologie così spinte, come quelle che abbiamo visto in prima persona. In Europa per esempio al momento sono espressamente vietate, dato che oggi le leggi del Vecchio Continente impongono sistemi dove almeno una mano del guidatore rimanga sempre ben salda sul volante.

 

E' chiaro però che, data l'estrema rapidità con cui si sviluppano queste tipo di tecnologie, anche i sistemi legislativi dovranno presto prendere in mano la questione, adeguandosi gradualmente ai nuovi dispositivi. E' bene precisare infine che tutte le tecnologie mostrateci da ZF e TRW non arriveranno esattamente così come le abbiamo viste sulle auto di serie. Al momento - ci spiegano i tecnici - rappresentano soltanto piccoli step in direzione della guida autonoma, ma non reali applicazioni sui modelli di serie. L'integrazione su auto vere e proprie infatti richiede ancora molto lavoro e un'applicazione più vicina alle reali esigenze non solo degli automobilisti, ma anche dei costruttori.

 
Lo Smart Urban Vehicle è già oggi capace di parcheggiarsi completamente da solo
 

Smart Urban Vechicle: la citycar del futuro

Non contenti di averci lasciato a bocca aperta per buona parte della mattinata, gli uomini ZF-TRW ci hanno voluto stupire anche con un veicolo ancora più avanzato in tema di autonomous driving. Si tratta della grande novità di ZF per il 2015 e il suo nome è Smart Urban Vechicle. Si tratta di un curioso prototipo che simula la city car di domani, pensata per adattarsi perfettamente alle città di domani, destinate a diventare sempre più trafficate ma anche - si spera - decisamente più smart ed interconnesse. Questo progetto stupisce fin dal powertrain. Lo Smart Urban Vehicle infatti presenta un asse posteriore veramente innovativo, chiamato eTB (Electric Twist Beam), che integra due motori elettrici, uno per lato.

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L'angolo di sterzata di 75° garantisce un'agilità mai vista a bordo di un'auto

 

Montati dietro alle ruote - ma non all'interno del cerchio - e alimentati con batterie agli ioni di litio, questi due motori permettono di avere una potenza complessiva di 80 kW. La presenza dei motori al posteriore ha permesso di stravolgere il telaio d una city car come siamo stati abituati ad immaginarla fino ad oggi. L'assenza di un propulsore davanti infatti ha consentito di avere un asse anteriore incredibile, in grado di garantire un angolo di sterzata di ben 75° alla ruote anteriori (!). Questo accorgimento permette di girare l'auto veramente in un fazzoletto, con un diametro di sterzata pari a soli 6,50 m. Molto meno, per intenderci, rispetto ad una smart forfour, un'auto estremamente agile, ma che comunque non va oltre un valore di 7,0 m!

Torque Vectoring geniale

Avere due motori posteriori inoltre ha permesso di dare vita ad un efficacissimo sistema di Torque Vectoring. In pratica durante una sterzata il motore esterno alla curva regala alla ruota più motricità, mentre quello interno la rallenta. Il risultato è un'auto molto agile, ancora più sicura e semplice da guidare, ma soprattutto estranea a fastidiosi fenomeni di sottosterzo o sovrasterzo. I due motori però aiutano anche in manovra con la stessa logica, regalando manovre ancora più rapide e con spazi super contenuti.

ZF e TRW ci hanno dimostrato che i primi passi nel mondo della guida autonoma sono più vicini che mai

Si parcheggia (da sola)... dallo smartwatch!

Ma questo prototipo incorpora anche le più raffinate tecnologie per la guida autonoma mai sviluppate da ZF. Immaginate di trovarvi a bordo e di dover parcheggiare l'auto. A questo punto vi basterà premere il tasto "parking" del vostro smartwatch (o smartphone) e al resto ci penserà la vettura. Lo Smart Urban Vechicle prima individua un parcheggio libero, poi prende le misure e  farà tutto da solo, sia che voi siate a bordo o che vi divertiate ad assistere dal marciapiede. L'auto inoltre è completamente manovrabile da mobile, quindi potete "telecomandarla" a vostro piacimento da un tablet, proprio come facevamo da bambini con le automobiline radiocomandate.

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Il rivoluzionario asse posteriore con motori elettrici integrati

 

Per finire poi questo prototipo è dotato dalle tecnologia PreVision Cloud Assist, un sistema basato su cloud che interpreta le condizioni della strada prevenendo possibili errori da parte del guidatore, per esempio riducendo la velocità prima di affrontare una curva, ma senza mai ricorrere direttamente ai freni. Infine lo Smart Urban Vechicle è dotato di speciali sensori sulla corona del volante, che rilevano l'eventuale presenza  o meno delle mani. In questo modo l'auto può capire autonomamente se si ha intenzione di guidare in prima persona o se di affidare tutte le operazioni al sistema.

Conclusioni

Insomma ZF e TRW ci hanno dimostrato che i primi passi nel mondo della guida autonoma sono più vicini che mai. Certo, l'auto che guida completamente da sola, rimane un orizzonte lontano e acora difficile da concretizzare, ma l'autonomous driving in autostrada, o durante  fasi di parcheggio, e capace di milgiorare ancora di più la sicurezza in auto sono a portata di mano. A questo punto non ci resta che aspettare di conoscere chi sarà il primo costruttore a portarli a bordo delle nostre auto. Tesla, Mercedes o Nissan? Le scommesse sono aperte.

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