Andreucci: «Al Sanremo puntiamo a vincere il costruttori. Ma se c'è la possibilità anche a vincere la gara»

Andreucci: «Al Sanremo puntiamo a vincere il costruttori. Ma se c'è la possibilità anche a vincere la gara»
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Ultimo appuntamento stagionale del Campionato Italiano, come il “Targa” il Sanremo è anche un incontro con la Storia. Nel mirino di Paolo Andreucci il Titolo Costruttori. Anche per questo è Peugeot 207 S2000 | <i>P. Batini</i>
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11 ottobre 2013

Ultimo appuntamento stagionale del Campionato Italiano, come il “Targa” il Sanremo è anche un incontro con la Storia. Nel mirino di Paolo Andreucci il Titolo Costruttori. Anche per questo è Peugeot 207 S2000.

Paolo. Dal Targa al Sanremo. L’Italiano è in chiusura, ma resta una “pratica” da sbrigare. Otto punti e il Costruttori è vostro…
«Non bisogna essere presuntuosi o sufficienti. È sempre difficile parlare di “pratiche” nei Rally. Quando si è impegnati al volante e in corsa, non è mai una passeggiata. Anche se di “passeggiate”, nel corso della nostra carriera, qualcuna l’abbiamo fatta. Certo, siamo qui per conquistare quegli otto punti che ci servono per consegnare a Peugeot il settimo Tito Italiano dei Costruttori. Ma guarda, sette Titoli, proprio quanti ne ho vinti individualmente io… stai a vedere che gli “tiro la volata” io e poi mi diranno che mi hanno raggiunto! Al Targa siamo andati con l’obiettivo di concentrare i nostri sforzi sul Titolo Costruttori, se vogliamo “scoperto” durante la stagione, abbiamo vinto e fatto un importante passo in avanti. Al Sanremo andiamo anche e soprattutto per completare la “missione».

Per questo la 207 Super 2000 del Racing Lions…
«Sì. Il lavoro sulla nuova 208 R2. Siamo andati più spediti rispetto alla tabella di marcia, la macchina è a punto e molto competitiva. Per questo siamo potuti andare a correre in Sicilia con la plurititolata 207 S2000, e facciamo lo stesso in Liguria, al Sanremo. Anna ed io abbiamo un ordine di scuderia, focalizzato sulla caccia al Titolo Costruttori. Non faremo però necessariamente come lo scorso anno, quando appunto potevamo concederci la passeggiata perché tutto quello che c’era da vincere era già matematicamente conquistato. Il Sanremo, inoltre, è un Rally bellissimo, ed è inutile nascondere che, se solo se ne presenta la possibilità, proveremo anche a vincere».

Il Sanremo è una corsa storica, è un Rally organizzato superbamente e un evento di fama internazionale che deve moltissimo alla bravura dei suoi organizzatori. Il Rally è sempre stato impegnativo, e certamente lo sarà anche quest’anno


Il Sanremo è anche una gara impegnativa. 460 chilometri in totale e oltre la metà di Prove Speciali. C’è anche la “ronde” in notturna, lunga e difficile. Non trovi che sia un poco utile nel contesto del Campionato e della Corsa?
«Il Sanremo è una corsa storica, è un Rally organizzato superbamente e un evento di fama internazionale che deve moltissimo alla bravura dei suoi organizzatori. Il Rally è sempre stato impegnativo, e certamente lo sarà anche quest’anno. Già dalla prima tappa, con le tre Speciali concatenate e a distanza ravvicinatissima, e una tempistica molto stretta, sarà da prendere con le molle e con la massima concentrazione. La lunga prova in notturna, onestamente, non la vedo strettamente necessaria per la caratura del Rally, soprattutto di fronte alla possibilità che possa “incasinare” la corsa. Inoltre, è chiaro che se ti succede qualcosa durante una PS breve puoi ancora avere la possibilità di rimediare in quelle successive, mentre se ti capita nella lunga “ronde” la corsa può essere andata. C’è da dire, è una notizia dell’ultima ora, che la ronde notturna, per ragioni di sicurezza e di permessi, è stata divisa in due parti, la prima ridotta a 33 chilometri, e la PS Vignai  di 20 che concluderà la serata della prima tappa, il che cambia un po’ le carte in tavola».


La stagione avanza. Il meteo potrebbe influire notevolmente sulle dinamiche della competizione?
«Teniamo costantemente sotto controllo i dati metereologici. Da questo punto di vista non dovremmo avere complicazioni. Il tempo sembra “tenere” e garantire un Rally sufficientemente asciutto».


Due volte vincitore del Rally, nel 2006 e nel 2010, e un ricordo bellissimo ancora più lontano, vero?
«Sì, abbiamo vinto due volte il Sanremo. È stato bello nel 2006, perché era la prima volta, e ancor di più lo è stato nel 2010, perché abbiamo vinto contro una concorrenza stratosferica. Nel 1997 non abbiamo vinto, ma ci siamo aggiudicati la Prova Speciale Apricale-Bajardo, con una due ruote motrici e, soprattutto, contro gli dei del Mondiale. Un ricordo indimenticabile».


Prima presa di contatto, lo Shakedown. Difficile?
«No, abbiamo girato poco e potuto costatare che la vettura è a posto. Tutto è a punto per la gara e siamo pronti ad iniziare».

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