CIR 2017. Campedelli: “Il sogno è più grande delle delusioni!”

CIR 2017. Campedelli: “Il sogno è più grande delle delusioni!”
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Bel colpo. Definito l’assetto tecnico alla vigilia del Rally Il Ciocco, Simone Campedelli “imbarca” Pietro Ometto sulla BRC Ford Fiesta di Orange 1 e, dopo un iniziale duello con Andreucci, vince la prima prova del CIR
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
27 marzo 2017

Il Ciocco, Marzo 2017. Eccolo, Simone Campedelli, contento. No, felice. Un inizio di Campionato di questo livello non se lo aspettava nemmeno lui, che non ha mai smesso di puntare in alto e che sognava questo momento da diversi anni, ormai. Qualcosa di importante lo avevamo già visto lo scorso anno, ma questa vittoria ha davvero un sapore e una caratura di altro livello.

Ci pare una vittoria, per circostanze e momentum, molto importante. È giusto?

Simone Campedelli. “Sì, lo è. Assolutamente. Ho avuto tre, quattro stagioni molto difficili, lo era addirittura mettere insieme non solo dei programmi ma anche la partecipazione a delle gare spot. Nulla sembrava girare per il verso giusto, e ti dirò che diverse volte ho pensato di smettere. Solo che il sogno è sempre stato più grande delle delusioni, e questa vittoria arriva, quindi, come una liberazione, come una soddisfazione enorme perché non ho mai smesso di crederci.”

All’inizio avevamo pensato di andare in Europa. Io, però, volevo cercare di ribadire ancora per un anno la bella stagione passata, correndo un intero Campionato, sin dall’inizio

Sempre difficile, anche quest’anno, dunque?

SC. “No, in realtà quest’anno è stata molto meno difficile, rispetto agli altri anni. Ero già in accordo con il Team Orange 1, già dalla fine della stagione scorsa, e sapevo che avremmo fatto qualcosa. Questo mi aveva già dato una certa tranquillità, anche perché con loro è nato un rapporto molto bello, speciale. Sono anche loro testimonial a livello sportivo. Non è stato facile, invece, scegliere il livello di partecipazione, perché all’inizio avevamo pensato di andare in Europa. Io, però, volevo cercare di ribadire ancora per un anno la bella stagione passata, correndo un intero Campionato, sin dall’inizio. Dopo, invece, non è stato facile trovare il partner tecnico, ed ecco che l’accordo con BRC è arrivato last minute.”

E come mai è arrivato tardi l’accordo con BRC?

SC. “Nessun problema, solo che in realtà c’erano in un primo tempo programmi e obiettivi diversi, difficili, quasi impossibili da far collimare. Loro avevano pensato dapprima di partecipare a tutto il Mondiale WRC2, che è un impegno colossale a livello di tempo ed economico. Poi, invece, hanno deciso di acquistare le Hyundai e di cambiare programma, e probabilmente il fatto di aver ridotto un poco l’impegno internazionale ha permesso loro di valutare l’opzione di tornare nel CIR con Orange 1.”

Rally Il Ciocco. Una Corsa sempre difficile delicata. In realtà, tuttavia, ti sei trovato immediatamente a tuo agio…

SC. “Allora, io penso che le gare dell’Italiano abbiamo ciascuna la propria caratteristica. Sono tutte molto belle e allo stesso tempo molto selettive. Diciamo che la fortuna è stata quella di avere un Ciocco con il bel tempo. Primaverile, le Prove sempre asciutte, a parte una o due. Quello ha aiutato. Se fosse arrivata la pioggia, sicuramente il percorso sarebbe stato più insidioso. In quelle condizioni ho avuto subito sensazioni buone, e devo dire che ha contribuito il fatto che avevo già dei bei ricordi di quella Gara. Al Ciocco son sempre andato abbastanza forte. Certo che, mancando da quattro anni, qualche interrogativo me lo sono posto!”

Bellissimo il confronto con Andreucci. Il primo giorno sembravate esistere solo voi due…

SC. “Sì, è vero, è stato molto bello. In realtà io sono partito molto forte nella prova di… Forte dei Marmi, e lì ho preso un bel vantaggio, ma non vi nascondo che sulle prime due prove del giorno dopo, non avendo fatto dei test su quel tipo di percorso, ho sofferto. Non riuscivo a prendere il ritmo. Così ho capito che dovevo fare un cambio passo, abbiamo apportato delle piccole modifiche alla macchina, anche se era molto buona ed ero io che dovevo abituarmici, e dal secondo giro siamo entrati nel vivo della battaglia, suo filo dei secondi per non dire dei decimi. Ma il problema era che nelle prime due Speciali mi ero fatto rimangiare il vantaggio che avevo acquisito la sera prima!”

E degli altri avversari, che dire? Su un livello più basso?

SC. “No. Secondo me è stata una circostanza occasionale. Scandola non ha avuto un week end facile, anche a livello tecnico, e lui stesso non predilige questo Rally. Nonostante questo su alcune Prove è andato molto forte. Nucita va forte, ha fatto un po’ di apprendistato ma è veloce, e secondo me cresceranno entrambi. Mi aspetto uno Scandola fortissimo già da Sanremo, ricordiamo che è la gara dove l’anno scorso ha vinto la prima tappa. Credo che al Ciocco le cose siano andate in modo parziale, e che alla lotta vista in Toscana si aggiungeranno loro due e magari anche altri, mi viene in mente Chentre. Chiaro che noi siamo partiti bene, e cercheremo di continuare.”

Sanremo mi piace tantissimo. Un po’ per il fascino che emana, un po’ perché mi ricordo quando andavo da ragazzino a vedere il Mondiale

E veniamo al Sanremo. Preparato in qualche modo? Come pensi che sarà?

SC. “Allora, dico la verità. Sanremo mi piace tantissimo. Un po’ per il fascino che emana, un po’ perché mi ricordo quando andavo da ragazzino a vedere il Mondiale. È una Gara a cui tengo, insomma. D’altra parte, è una Gara che sto preparando come le altre volte, cercando di esaminare benissimo il percorso, ma senza fare dei test prima. Andremo direttamente allo shakedown. Non dimenticheremo che siamo partiti fortissimo e che abbiamo un pacchetto tecnico forte e collaudato, ma neanche che andremo ad affrontare due Squadre ufficiali. Mi aspetto, quindi, che non staranno a guardare e che vorranno ribadire le rispettive posizioni. Noi partiremo comunque per fare il massimo.”

Ribadiamo, dunque, o riassumiamo: quali sono i tuoi obiettivi di quest’anno?

SC. “Obiettivi? Parliamo un po’ scaramanticamente, mi auguro innanzitutto di divertirmi, di sfruttare al massimo questa chance e di fare un Campionato intero, che è una cosa che non mi capitava da anni. Sono molto stimolato perché attorno a me sento la fiducia della Squadra e del mio nuovo Navigatore, Pietro Ometto, che è uscito da un Talent della Orange 1 e che ci sta mettendo anche una gran voglia di vincere. Diciamo che abbiamo buone sensazioni, che siamo positivi e, soprattutto, che vogliamo essere consistenti. Poi saremo anche realisti: due Squadre ufficiali non sono facili da battere, ma io credo che se riusciamo a dimostrare di poter essere sempre lì, vicini, una finestra potrebbe aprirsi anche per noi!”

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