CIR 2017. Due Valli. Andreucci osX. Con Anna Andreussi è Campione d’Italia, come Peugeot è 10x

CIR 2017. Due Valli. Andreucci osX. Con Anna Andreussi è Campione d’Italia, come Peugeot è 10x
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Andreucci è Campione Italiano per la decima volta. Recordman “affamato”, il Toscano compone insieme a Anna Andreussi e Peugeot un trinomio che si avvia verso una decennale epopea di imbattibilità. Seconda Tappa a Campedelli, il Due Valli a Rossetti
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
15 ottobre 2017

Update: Campedelli avrebbe 5 minuti di penalità per non aver presentato la tabella all’uscita dell’ultima Speciale, il che proietta lo sfortunato protagonista del Rally dal 1 all’8° posto di giornata, promuove Rossetti a vincitore di giornata e Andreucci al terzo posto, sia della Tappa che del Rally. La decisione è quantomeno inopportuna e gratuitamente mortificante, pare che Peugeot non intenda accettarla, e comunque al momento non vorremmo considerare l’episodio un diversivo all’enunciazione del valore espresso dal Rally. La sostanza non cambia. Naturalmente aggiorneremo la situazione, deprecando il fatto che la festa venga contaminata dalla turbativa.

Verona, 15 Ottobre 2017. CIR. Paolo Andreucci, Castelnuovo di Garfagnana 21 Aprile 1965, e Anna Andreussi, Artegna, 17 Aprile… direi 1992, sono i Campioni Italiani 2017. Li accompagna Peugeot che ha vinto dieci Titoli italiani un giorno prima. È il decimo anche per Andreucci. La serie è iniziata nel 2001, nel 2003 Anna è salita a bordo, nel 2009 Andreucci e Peugeot si sono incontrati. Da allora è Storia dei Record. Leggenda, se ci si può spingere oltre con la leggerezza del caso. Dominio assoluto, interrotto solo in due di occasioni, una delle quali dedicata allo sviluppo della 208 R2 e comunque vittoriosa. Non c’è storia uguale, e neanche simile.

La seconda e ultima Tappa, stillicidio in otto atti per 88 chilometri di Speciali, e il Rally Due Valli, ultimo della serie 2017, sono lasciati agli Avversari, dell’occasione e del Campionato. Andreucci monta 4 RK5A Pirelli nuove, due usate vanno nel bagagliaio, tutto a 1,7 Bar, anzi facciamo 1,8 per il rischio forature, e scende sotto la soglia di rischio mantenendosi a guardia del 4° posto che gli garantisce il primato leggendario. Rossetti e Campedelli si “scannano” polverizzando anche il ritorno di Scandola, finalmente su livelli più consoni alla sua reputazione e alla circostanza. Campedelli è da solo, nella sfida ormai personale contro tutti e contro l’impossibile, Rossetti è show della classe nel contesto atipico nel quale si è inserito valorizzando interpretazione e scena. Campedelli vince la prima e la terza, Rossetti la seconda e la quarta. Al termine del primo giro il “supplente” di Perico passa a condurre per un errore di Campedelli, che si gira nel corso della San Francesco. La tensione è palpabile, è naturale che Campedelli ne risenta maggiormente.

Il secondo giro scioglie finalmente l’inquietudine e la trasforma in un torrente di fatti che corrono tutti in un’unica direzione. Dopo i capitoli Andreucci, Campedelli, Scandola, il Rally manda in scena, di nuovo e come Andreucci, un arretramento in difesa. È quello di Rossetti che, ovviamente disinteressato alla logica di Tappa, tiene a difendere la leadership del Rally e toglie il piede quel tanto che vale la protezione del risultato ormai acquisito. Campedelli continua a insistere, non ha scelta anche se la sua irriducibilità sedimenta una crescente stratificazione di frustrazione. È ancora lui che si impone nelle ripetizioni di Marcemigo e Tregnago, e il ritardo di tappa da Rossetti diventa questione di decimi, quindi è la volta di Rossetti nella San Mauro e finalmente Campedelli la spunta nella San Francesco. Ma a quel punto i giochi sono fatti.

Campedelli vince la seconda Tappa del Rally davanti a Rossetti e Scandola, Rossetti vince la trentacinquesima edizione del Rally Due Valli davanti a Scandola e Campedelli. Come per incanto si materializza il decimo Titolo di Paolo Andreucci, quarto di Tappa e quarto al termine del Rally, Campione Italiano anche per il 2017. La Storia continua. OS X, il Sistema Operativo Dieci, hardware e software perfetti.

Il sigillo del Vincitore a conclusione del Due Valli è posto nell’atmosfera affascinante dell’Arena, ma subito dopo lo Squadrone Peugeot al completo si schiera ai piedi dello straordinario successo della 208 T16. L’immagine celebra il completamento di un capolavoro di Team di cui Andreucci è l’icona. Vincere non è solo far meglio degli altri: è prima di tutto fare bene. Molto bene.

La serie è iniziata nel 2001, nel 2003 Anna è salita a bordo, nel 2009 Andreucci e Peugeot si sono incontrati. Da allora è Storia dei Record. Leggenda, se ci si può spingere oltre con la leggerezza del caso. Dominio assoluto, interrotto solo in due di occasioni, una delle quali dedicata allo sviluppo della 208 R2 e comunque vittoriosa. Non c’è storia uguale, e neanche simile

È naturale, immediato porsi delle domande. Ci si interroga ora sul futuro del Fuoriclasse garfagnino. Che farà adesso Paolo Andreucci? Rinnoverà, come si dice, l’accordo con Peugeot per i prossimi 25 anni, alzando insieme l’asticella verso una una nuova epopea? Accompagnerà Anna Andreussi alla conquista del decimo Titolo della compagna di vita e di abitacolo, o lascerà la stupenda navigatrice libera di ricostruirsi un’esistenza? Chiederà agli amici della Federazione di alzare leggermente il limite di età per cimentarsi tra gli Junior? Adotterà i suoi più forti avversari degli ultimi anni per insegnare loro, a calci nel sedere, come farsi strada nella giungla dei Rally italiani?

Questo ed altro nella falsa e scherzosa curiosità che suscita l’urgenza degli appassionati, il che manifesta lo spessore di quella passione ma anche che i Campioni devono essere lasciati in pace in modo che possano assaporare intimamente e senza interferenze quei momenti chiave, così grandi, della leggenda a cui hanno dato vita. Andremo a cercarli, quanto prima, questo sì, quando sarà il nostro turno di rivivere le emozioni di questo Campionato in compartecipazione con il suo dominatore.

Molto altro da dire, certo, ma questa è l’istantanea di un momento, il più importante per tanti motivi. Prima di tutto per Andreucci, Andreussi e Peugeot.

Parliamo ancora.

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