CIR 2017 Salento 1a Tappa. Andreucci e Peugeot: Implacabili!

CIR 2017 Salento 1a Tappa. Andreucci e Peugeot: Implacabili!
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Paolo Andreucci e Anna Andreussi impongono la supremazia della 208 T16-Jet e vincono la prima tappa del Rally del Salento aggiudicandosi 6 Speciali su 8. Campedelli e Scandola all’inseguimento
  • Piero Batini
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3 giugno 2017

Muro Leccese, 3 Giugno 2017. Tra i muretti a secco delle strade di Puglia la proposta agonistica si rivela marcata da un predominio implacabile. A Muro Leccese, quando le “Imbarcazioni” del Campionato Italiano Rally rientrano in banchina, è l’Equipaggio favorito numero 1 che si aggiudica e archivia la prima vittoria “utile”, quella della prima Tappa del Rally del Salento. Imprendibile, beninteso, è la Peugeot 208 T16-Jet, e imperdibile Anna Andreussi, Navigatrice e Tattica di una “regata” magnifica. No, non è Coppa America. È CIR.

Di impressionante c’è la caratteristica di base della vittoria, impostata su un predominio all’inizio leggero, quasi trascurabile nei valori cronometrici Speciale dopo Speciale, ma in seguito inesorabilmente e progressivamente costante e, appunto, implacabile. Avversari altalenanti, in forma ma incapaci di contenere il regime tattico senza compromessi imposto da Andreucci, certamente in giornata di gran vena e intransigente nel non fare sconti. Perfettamente assecondato dalla Vettura, che sul difficile contesto di compromessi necessari per adattarsi alla variabilità del tracciato e degli asfalti è apparsa in assetto da… festa, Andreucci è riuscito a trovare quel ritmo che alla vigilia del Rally pugliese indicava come la chiave tattica e agonistica necessaria per aprire le porte della partita con le credenziali vincenti. Il resto è venuto dall’incredibile, ma credibile eccome, efficienza del “pacchetto”. Un paio di sviste, va bene, quelle che capitano e che per fortuna non hanno la drammatica consistenza dell’errore imperdonabile, ed ecco che una volta vince Scandola, la settima Prova Speciale, e una volta Kalle Rovanpera, la Speciale di chiusura della prima tappa sulla pista del Kartodromo de La Conca. E così anche il ragazzino venuto dal freddo diventa una bestia nera dell’Italiano e proprio sul terreno meno congeniale al talento acerbo ma evidente del diciassettenne finlandese. Poi basta.

L’andamento della prima Tappa del Rally del Salento, semmai, mette in evidenza un paio di circostanze chiave. La prima è che nonostante l’invitante coefficiente 1,5, altrimenti inspiegabile, non c’è stata un’adesione di partecipanti da Pink Floyd. La seconda è che proprio il Salento del 50° anniversario, bontà sua, isola in maniera definitiva e quasi raccapricciante i tre titolari unici di una candidatura al Titolo assoluto, ovvero quello che porta la testimonianza, irreprensibile e inconfutabile come la prova al banco, del più forte senza variabili di classe o categoria. E i tre rimasti in lizza sono, per l’appunto e non ci voleva molto per sincerarsene, Andreucci, Campedelli e Scandola. Peugeot, BRC-Ford, Skoda.

La prima tappa del Rally del Salento depone a favore della quasi perfetta fisionomia di efficienza del “Pacchetto” Peugeot-Andreucci, ed esaltando l’intera Squadra, oltre a Anna Andreussi alla regia i Tecnici di FPF Racing alle gestione della parte “meccanica” del film, è quasi impietosa nei confronti degli avversari. Se è vero che nessuno, infatti e per fortuna, ha commesso errori “fatali”, è altrettanto vero che il sistema anti-Andreucci in Puglia, almeno al momento e limitatamente all’esito della prima Tappa del Rally, si è dimostrato tutt’altro che infallibile. Campedelli e Scandola, più (piccoli) errori il primo e più (piccole) sfortune il secondo, sono stati quattro volte ciascuno più bravo dell’altro, spartendosi così equamente la torta dei… piazzati, ma a parte la vittoria di Scandola nella penultima Speciale, sempre alle spalle di Andreucci. In conclusione hanno messo fieno in cascina, ma è un raccolto da tempi duri. Punti, sempre importanti, e Campedelli scavalca Scandola al secondo nella classifica provvisoria di Campionato, ma anche una sorta di frustrazione che ha i contorni spietati e duri della resa.

Il resto è al di là del fossato. Rusce e Ferarotti, bravi, concludono alle spalle del “Trio”, ma si parla di minuti, e dietro a Andreucci, Campedelli e Scandola nella generale ancora virtualmente aperta ecco Alessandro Perico, ma alla bellezza di 30 punti di distanza. Tappa due del Rally del Salento dirà di più.

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