CIR 2018-4. Rallye Elba. Andreucci: “Difficile ma emozionante!”

CIR 2018-4. Rallye Elba. Andreucci: “Difficile ma emozionante!”
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Il Campionato Italiano torna all’Elba, Andreucci e Peugeot tornano all’Elba. È un evento che riporta ai fasti di un Rally mitico, legato alle imprese della belle époque della disciplina e a una cornice ambientale e di Pubblico fantastica
25 maggio 2018

Portoferraio, 25 Maggio. Il Rally torna all’Isola d’Elba. Non c’è momento migliore, e parliamo della stagione, dell’atmosfera vibrante del Rally e della certezza che siamo in procinto di assistere a un evento, se non memorabile, almeno importante, di svolta.

Paolo Andreucci e Anna Andreussi salgono sulla Peugeot 208 T16 e portano all’Isola del Ferro il tour trionfale della “Compagnia” Campione d’Italia insieme allo spessore rappresentativo della partecipazione senza compromessi. Esattamente quello che merita il Rallye Elba, quarta Prova del CIR.

Non è un impegno da prendere alla leggera, questo è certo. La conformazione delle strade dello “Scoglio” è micidiale, senz’altro caratterizzato dall’incubo di curve caratteristico dei luoghi che comprimono bellezze infinite in un piccolo spazio e dislivelli notevoli e ripetitivi, sempre nello stesso, limitato ambito geografico. Scenario stupendo, questo è garantito.

Paolo Andreucci. “Sì, Rallye dell’Elba. Gara nuova per il Campionato Italiano Rally. Qualcuno l’ha già fatto, per molti è nuovo. In ogni caso una novità degna di nota e della massima attenzione. Non mi meraviglierei se dovessimo trovarci in presenza di qualche novità di classifica o di andamento della Gara.”

Rally facile o difficile?

PA. “Suppongo Gara difficile. Non è il mitico Elba che si correva sulla terra, ma anche in questa edizione del grande ritorno il primo giorno si presenta con un programma notturno degno del massimo rispetto. Come è facile immaginare, poi, è un Rally con tantissime curve, di quelli, con quelle, che non ti danno un attimo di respiro. Cerco di fare un raffronto. Diciamo che l’Elba è un po’ come il Ciocco, ma a tratti anche più “viscido”, con forse più variazioni di ritmo e con degli allunghi in velocità davvero notevoli.”

037 impegnata nelle speciali su terra del vecchio C.I.R
037 impegnata nelle speciali su terra del vecchio C.I.R

Quindi possiamo aspettarci una bella battaglia?

PA. “Su questo io non avrei dubi. Sarà effettivamente una bella “battaglia”. La nostra situazione di classifica ci consente di affrontare il Rally con una certa tranquillità a causa del vantaggio che abbiamo nella graduatoria provvisoria, ma d’altra parte dobbiamo essere ben coscienti che siamo comunque in presenza di avversari forti, e che basta fermarsi una volta che ce li hai tutti addosso a rimettere in discussione il Campionato.”

Un vantaggio è, comunque, sempre un vantaggio…

PA. “Questo sì, è innegabile. Diciamo che ci consente di fare la nostra Gara senza particolari apprensioni, pur sapendo che arriveranno anche gare magari un po’ più difficili…”

Paura della Terra dei Rally Adriatico e San Marino?

PA. “No, non volevo dire questo. Niente affatto. Mi riferivo soprattutto al finale di Campionato, con le ultime due gare con quegli strani punteggi. Dico strani perché per me non ha molto senso attribuire un coefficiente “uno e mezzo” a due Rally come l’Adriatico e il Due Valli solo perché sono le ultime due. Capirei se si trattasse, per esempio, di un Rally di Roma Capitale che se non altro ha più chilometri e una struttura più complessa e varia. Questo è il regolamento, ma in fondo bisogna accontentarsi, perché già si sono fatti dei passi avanti rispetto a certe “iniziative” degli ani scorsi!”

Dopo lo sterrato sono arrivati gli asfalti dell'entroterra
Dopo lo sterrato sono arrivati gli asfalti dell'entroterra

Rally da stare attenti, insomma?

PA. “Ecco, sì, Rally da prendere con le molle e dal quale aspettarsi delle sorprese, per chi lo conosce un po’ meglio e per chi no, per chi sta bene alle regole e chi un po’ meno. Ma non mi preoccuperei troppo. Peugeot ci ha messo anche questa volta, secondo una “regola” collaudata e infallibile, nella condizione di fare il meglio e di più. La nostra 208 T16 ha già ampiamente dimostrato che è la Macchina da battere, e in fondo anche noi, plurale maiestatis che non vuole tirare in ballo Anna, ci stiamo ancora una volta dimostrando all’altezza della situazione. C’è da stare attenti… all’emozione. L’Elba è un Rally mitico, un Rally che appartiene a un grande Pubblico, di quelli che si andavano a vedere con il sacco a pelo di notte sui curvoni da paura del Volterrraio o del Perone, che ci facevano star svegli tutta la notte per vedere passare scintille e dischi arroventati. È un Rally emozionante, anche solo per la sua storia, e sono certo che lo sarà anche oggi che viene rilanciato in un contesto diverso.”

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