Rabe, Seat: «Il SUV Seat non sarà una fotocopia dell'Audi Q3»

Rabe, Seat: «Il SUV Seat non sarà una fotocopia dell'Audi Q3»
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Emiliano Perucca Orfei
In occasione del Salone di Ginevra, dove è stata presentata l’interessantissima 20V20 concept, abbiamo incontrato Matthias Rabe, vertice dell'area ricerca e sviluppo di Seat, che ci ha anticipato cosa dobbiamo aspettarci dai futuri SUV spagnoli
6 marzo 2015

Ginevra - Seat è un marchio che in pochi anni, grazie all’arrivo della nuova famiglia Leon, è riuscita non solo a cambiare letteralmente volto, ma anche ad aumentare in maniera considerevole le vendite in Europa. Ora però la Casa di Martorell si appresta a compiere un nuovo balzo in avanti grazie all’arrivo di un SUV compatto. Del resto avere in gamma uno Sport Utility è diventato quasi un must per un costruttore automobilistico e in Seat hanno già le idee piuttosto chiave sulla tabella di marcia da seguire.

 

In occasione del Salone di Ginevra, dove è stata presentata l’interessantissima 20V20 concept, abbiamo incontrato Matthias Rabe, vertice dell'area ricerca e sviluppo di Seat, che ci ha anticipato cosa dobbiamo aspettarci dai futuri SUV spagnoli.

 

Chi è Seat oggi?
«Seat è un marchio in grande crescita e questo è frutto del grande lavoro fatto attorno alla Leon. E' una vettura eccezionale che ci sta permettendo di cambiare la nostra immagine e scontrarci senza alcun timore con tutte le nostre migliori competitor. E' una vettura agile, bella, facile da guidare e piace molto anche alla stampa: Seat non aveva mai vinto così tante comparative di prodotto nei test giornalistici nella sua storia e questo mi riempie di gioia».

 

La Ibiza non più la Seat più venduta. Recupererà terreno?
«Naturalmente non c'è solo Leon ma anche la Ibiza nella nostra gamma. Per lei il 2014 è stato un anno "difficile" perché nonostante le buone vendite è stata superata per la prima volta Leon. Nei prossimi mesi, però, per lei avremo delle novità e sono sicuro che le cose andranno a gonfie vele anche per lei incrementando ulteriormente le vendite di Seat».

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La Seat 20V20 concept ispirerà i futuri SUV firmati Seat

 

Manca solo il SUV. Ce ne parla?
«Il SUV che arriverà il prossimo anno sarà il terzo punto cardine della gamma. Ibiza, Leon ed il nuovo modello saranno le tre leve su cui giocheremo tutto. Per realizzarlo utilizzeremo la piattaforma MQB. Saremo i primi ad utilizzare questa tecnologia per una Sport Utility e di questo ne siamo molto fieri».

 

Quanto ci sarà della Concept 20V20 nel nuovo modello?
«Chiariamo subito che la SUV compatta che vedremo il prossimo anno non ha molto a che fare con la 20V20. Questo ci tengo a sottolinearlo perché il modello che abbiamo presentato a Ginevra 2015 è un'anticipazione di una novità di gamma che vorremmo lanciare entro il 2020. Si tratta di una vettura più grande di quella che arriverà, direi una segmento D, quando il SUV del prossimo anno sarà invece una segmento C, ovvero una Volkswagen Tiguan o un'Audi Q3».

Seat è tecnologia, piacere di guidare, look ma alla portata di tutti

 

La condivisione tecnologica nel Gruppo non genera appiattimento tra brand?
«No, Audi Q3 e Volkswagen Tiguan non saranno delle "fotocopie" della Seat. Ogni brand personalizza le tecnologie comuni a tutto il Gruppo in funzione dei loro obiettivi e clientela. Leon, per quanto sotto sia molto simile, è una vettura molto diversa da Golf ed A3. Facciamo macro economie di scala, come è giusto che sia in un Gruppo che produce 10 milioni di automobili all'anno».

seat al salone di ginevra 2015 2866
Il primo SUV Seat sfrutterà la piattaforma MQB

 

In termini di tecnologia cosa state facendo?
«Abbiamo presentato una nuova partnership tecnologica con Samsung. Questo permetterà di creare scenari in cui lo smartphone si interfaccia in modo eccezionale alla vettura ottenendo accesso a dati utili per lo sviluppo di app specifiche per la vita in auto. A fianco di questo nuovo accordo andiamo avanti con la tecnologia Mirrorlink che permette di visualizzare lo schermo del cellulare sul display sfruttandone la capacità di calcolo. Si tratta di tecnologie estremamente sofisticate vendute, comunque, a prezzi accessibili. Seat è esattamente questo».

 

Che ne pensa della guida autonoma?
«Conosco bene questa tecnologia perché l'ho vissuta nel mio periodo in Audi. Si possono fare grandi cose e declinandola nella giusta maniera può essere anche qualcosa di estremamente interessante per rendere la vettura piacevole da vivere anche quando non c'è da guidare davvero. Le due cose, infatti, possono tranquillamente convivere. Pensa che bello sarebbe se una Leon Cupra da 280 CV potesse muoversi da sola nel traffico con i sistemi traffic-jam mantenendo il feeling ed il piacere di guidare che le vengono riconosciuti da tutti! E le assicuro che la cosa è davvero possibile. Dirle quando queste tecnologie potranno arrivare in una Seat, invece, è più difficile. Tutto dipenderà da quanto ci vorrà a rendere la tecnologia accessibile in termini di costi».

 

Tecnologia costruttiva ma anche per la sicurezza ed il look. E' questa la Seat che offrite oggi?
«Sì certo. Seat è tecnologia, piacere di guidare, look ma alla portata di tutti».

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