Multe aumentate del 987% in cinque anni. Ma è tutta colpa degli Italiani?

Multe aumentate del 987% in cinque anni. Ma è tutta colpa degli Italiani?
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Negli ultimi anni in Italia le multe sono aumentate in maniera esponenziale rispetto ai Paesi europei. E' tutta colpa dell'indisciplina degli italiani o qualcosa non torna?
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
30 dicembre 2015

Sono dati sconfortanti quelli che emergono dall’ultima indagine elaborata sulle Polizie locali e stradali dei singoli stati dell’Europa. Dati che per l’ennesima volta finiscono per mettere in cattiva luce il nostro Paese agli occhi dei nostri vicini di casa europei. Secondo il Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics infatti, l'Italia è al primo posto in Europa per l’incremento delle multe ad automobilisti e motociclisti. Negli ultimi cinque anni le sanzioni sono aumentate nel nostro Paese del 987%.

Italia: multe aumentate di dieci volte in cinque anni

In altre parole in un solo lustro le multe sono cresciute di dieci volte, un valore che ci pone al primo posto assoluto della classifica, con un grande distacco nei confronti di tutti gli altri. Infatti al secondo posto si trova la Romania con un +124%, seguita dalla Grecia e dalla Bulgaria, rispettivamente con +108% e + 102%. Poi vengono tutti gli altri, l'Estonia e la Slovacchia con il 94%, Cipro con il 91%. Al fondo della graduatoria troviamo, invece, gli Stati più virtuosi, partendo da Svezia (+9%), Germania (+11%) e Inghilterra (+18%), seguite a ruota da Belgio (24%), Spagna (26%) e Francia (30%).

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Le multe in Italia aumentano in maniera anomala rispetto agli altri Paesi europei

 

Ma quali sono le infrazioni più frequenti tra gli Italiani? I primi tre gradini del podio sono occupati dal divieto di sosta, dall'uso del cellulare e dall'eccesso di velocità; poi troviamo i semafori rossi, la guida senza casco o senza cinture, seguiti dal passaggio in ZTL e in divieto di accesso. Infine le infrazioni più gravi, come la guida privi di patente, assicurazione o documenti di circolazione. 

Pochissimi pagano subito

Curiosamente però la stragrande maggioranza dei multati ritiene di essere incolpevole. Secondo i dati dell’indagine infatti è emerso che solo due italiani su dieci pagano la multa senza contestazione, mentre il restante 78% impugna il verbale dinnanzi al Prefetto o al Giudice di Pace.

 

Poche invece le differenze a livello territoriale, segno che la presentua indisciplina al volante è costume che unisce in coro tutti gli italiani. Le multe sono aumentate del 992% nel Nord Est, del 975% nel Centro, del 911% nel Nord Ovest, del 902% nel Sud e del 868% nelle Isole. Quanto alla classifica delle città più multate, spiccano Milano, Napoli e Aosta con una multa ogni 10 secondi, seguite da Roma, Torino e Venezia con 12 secondi, Genova, Firenze e Bari con 13 secondi, Pescara, Bologna, Ancona e Perugia con 14 secondi, Caserta, Verona e Palermo con 18 secondi. Chiudono la classifica Potenza, Reggio Calabria Cagliari e Campobasso con 24 secondi.

L’aumento vertiginoso del numero di sanzioni nel nostro Paese è dovuto solo in minima parte alla spericolatezza degli Italiani ed è da addebitare molto di più alla “finanza creativa” di certe amministrazioni

Tutta colpa degli Italiani?

Ma è veramente tutta colpa dello stile di guida spericolato degli Italiani? Se da un lato dobbiamo ammettere che parte degli aumenti sia senza dubbio dovuta ad una componente di indisciplina, dall’altro il divario tra le percentuali riscontrato con gli altri Paesi europei impone una riflessione. Mentre da noi gli aumenti sono nell’ordine del 980% il secondo inseguitore in classifica, la Romania, non va oltre una percentuale del 124%. I Paesi poi con un'economia paragonabile a quella italiana – Francia, Germania, Regno Unito e Spagna – si fermano tutti a percentuali a due cifre, che in alcuni casi scendono ad un aumento quasi trascurabile, solo dell’11% (Germania). 

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Gli autovelox in Italia vengono spesso piazzati in corrispondenza di limiti improbabili, trasformandosi in vere e proprie trappole

 

Qualcosa non torna. In Italia infatti, come abbiamo denunciato più volte, negli ultimi anni abbiamo assistito impotenti al proliferare di autovelox e telecamere per l’accertamento di infrazioni (semafori, limiti velocità, ecc.,). Strumenti che sulla carta dovrebbero servire a migliorare la sicurezza in tratti di strada particolarmente pericolosi e che invece troppo spesso vengono installati in presenza di limiti di velocità improbabili, quasi del tutto impossibili da rispettare, all’unico scopo di fare cassa.

Autovelox: strumento di "finanza creativa"

Una conseguenza delle più recenti manovre finanziarie. I rubinetti statali si sono chiusi sempre di più nei confronti delle amministrazioni comunali, che nel frattempo si sono dovute ingegnare in ogni modo per far quadrare i conti. E a farne le spese sono i cittadini, che devono fare i conti con occhi elettronici spuntati come funghi, calibrati per trasformarsi in vere e proprie trappole che nulla hanno a che fare con il miglioramento della sicurezza.

Le multe dovrebbero essere strumenti per disciplinare il comportamento sulle strade e, in un sistema che funziona a dovere, dovrebbero aumentare soltanto in misura impercettibile

 

Qualche esempio? I nuovi autovelox di Milano, che hanno prodotto una tale mole di sanzioni che nemmeno l’amministrazione comunale riesce più a gestire, o i T-Red di Segrate, che colpivano migliaia di pendolari ogni giorno. Ma esempi simili si possono trovare anche a Roma e in tantissimi comuni della Penisola, anche i più piccoli e insospettabili. L’aumento vertiginoso del numero di sanzioni nel nostro Paese è dovuto quindi solo in minima parte alla spericolatezza degli Italiani ed è da addebitare molto di più alla “finanza creativa” di certe amministrazioni. 

 

Per concludere ricordiamo che le multe dovrebbero essere strumenti per disciplinare il comportamento sulle strade e, in un sistema che funziona a dovere, dovrebbero aumentare soltanto in misura impercettibile o addirittura diminuire. Come succede, del resto, in tutti gli altri Paesi europei…

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