WRC17 Mexico. Massimo Carriero: Assetto e Gomme

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il 14° Rally Mexico è a suo modo un rebus da risolvere. Il lavoro per adattare la macchina al terreno, soprattutto le nuovissime WRC+, non manca, ed è giusto che ce ne parli un esperto, il responsabile del Disegno Vettura di M-Sport.
  • Piero Batini
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10 marzo 2017

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Leon, 10 Marzo 2017. Massimo Carriero, Responsabile Disegno Vettura di M-Sport, ci aiuta a capire cosa si deve fare delle WRC+ in frangenti come questi, tipologicamente almeno particolari, delicati. L’abbiamo sentito talmente tante volte, il termine “Assetto”, che ci pare di sapere di che si tratti alla perfezione, come per “induzione”. In realtà lo sanno bene solo gli esperti “veri”, quelli che “sentono” la Macchina e le variazioni di temperature, terreno, umidità, temperatura, come il profumo da una tazzina di caffé.

Ecco come la pensa Massimo Carriero.

«Per il Rally del Messico, dunque, ci sono due aspetti cruciali da tenere in considerazione. Da una parte ci sono la robustezza della Vettura e l’affidabilità dei sistemi, e dall’altra l’assetto e la scelta delle gomme. A questi aspetti si deve aggiungere il carattere di tipicità che assume l’ordine di partenza in funzione della superficie delle “strade”. Le superfici sono molto scivolose, e risentono pesantemente della “pulizia” effettuata durante il primo passaggio e dalle prime Macchine a partire. Per risolvere almeno parzialmente il rebus, diventa praticamente obbligatorio guidare in maniera “pulita” e il più possibile efficiente. Specialmente per i primi a partire, e… specialmente per il primo passaggio sulle prove speciali, diventa cruciale anche la ricerca di un assetto che aiuti il Pilota in condizioni di basso grip, ovvero si definirà una Macchina generalmente “morbida”.»

«E poi si arriva alla scelta delle gomme. E qui la faccenda si fa particolarmente dura, tosta specialmente quest’anno a causa del “programma” del Messico. Supponiamo che non piova, venerdì si entra in Speciale che è già quasi… ora di pranzo. Quindi fa già caldo, ma non troppo. In generale vorresti montare delle gomme morbide, ma sei al limite. Oppure sei il primo a scendere in strada e le vorresti davvero morbide, salvo che poi, nella realtà, le coperture più dure non sono così male, e si portano dietro meno rischi. Si arriva al paradosso: tempi e test lasciano tra le mani numeri indicativi, sui quali si può lavorare con una certa precisione, ma i commenti dei Piloti e le condizioni delle strade sono informazioni che arrivano senza numeri. Dilemma. Bisogna ponderare, e operare una scelta tenendo conto di tutti questi elementi, una scelta che, possibilmente, equivalga alla forza dei numeri.»

«Ma non è finita, c’è un altro equilibrio da trovare, un altro punto di mezzo. Naturalmente sei qui per ben figurare, diciamo per vincere. Se sei troppo aggressivo nella guida, tuttavia, rischi di partire da leone ma di finire da c… Se invece parti più “morbido”, conservativo riservandoti di venire fuori alla distanza… nel frattempo ti passano tutti sopra. Un’ultima considerazione. Qui in Messico si viene da lontano, si viene quindi per fare particolarmente bene, e ci si trova nella situazione in cui diventa decisivo fare molto lavoro di squadra e stare con gli occhi bene aperti, vigili, prontissimi.»

«L’”Assetto”? alla fine è una questione di numeri, molti dei quali intervengono sulla base dell’esperienza. In Svezia, per esempio, l’assetto è del tutto particolare, perché non è asfalto ma le strade innevate sono piuttosto lisce. Qui in Messico, come in altre gare su Terra, puoi avere rocce esposte, “roughness”, e quindi si deve girare più alti. Anche, magari, 20mm. Sono numeri, importanti, che insieme ad altre regolazioni o all’adozione di componenti di diverso dimensionamento, e alle famose gomme da scegliere, portano altri valori su cui alla fine si baserà il risultato, almeno quello del rendimento e dell’efficacia della Macchina.»

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