Alpine, destinazione futuro: sarà marchio solo elettrico
- di Alfonso Rago
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- di Alfonso Rago
La splendida ossessione per la mobilità pulita, la “folgorazione” (nomen omen) sulla via di Damasco ha colpito ancora: Luca de Meo non lascia troppo spazio ad interpretazioni del suo pensiero, quando afferma che «Alpine verrà trasformata in un marchio di vetture elettriche, per dimostrare che è possibile costruire auto a batteria che siano emozionali e coinvolgenti. E se sei in grado di fare auto emozionali, di solito le persone sono disposte anche a pagare di più».
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Per l’amministratore delegato del gruppo Renault, le strategie di elettrificazione sono uno dei cardini del piano industriale Renaulution, presentato dal costruttore transalpino lo scorso autunno fa nell’ambito di un articolato processo di rilancio del marchio della losanga.
Coinvolto in un talk del Financial Times sull’evoluzione prossima del settore automotive, de Meo ha aggiunto: «Sul marchio Alpine siamo pronti a forti investimenti: la Formula 1 è al centro del progetto, perché assicura credibilità. Per la produzione dei nuovi modelli, useremo nostre piattaforme, ma siamo ovviamente pronti ad accordi in partnership, come già avviene con Lotus per l’evoluzione della A110. Il nostro progetto, nel quale credo molto, può definirsi come un mix tra una Ferrari ed una Tesla, ma in formato mini».
Infine, de Meo ha rivelato un’innovazione tecnologica allo studio degli ingegneri Renault per le vetture elettriche di prossimo arrivo: la possibilità del battery-swap, ovvero la sostituzione della batteria scarica con un’altra pronta all’uso, presso stazioni di scambio, in modo da azzerare i tempi di ricarica.
Una soluzione invero non inedita per Renault, che già lavorò su un’ipotesi tecnica del genere una decina di anni fa: se davvero venisse resa disponibile per la produzione di serie, il marchio francese sarebbe il primo grande costruttore a dotarsi di tale opzione.
