Alain Prost e la F1 ai tempi dei social

Alain Prost e la F1 ai tempi dei social
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Paolo Ciccarone
Ecco cosa pensa Alain Prost dei commenti di chi pensa che i suoi quattro titoli mondiali siano frutto della fortuna
5 luglio 2017

Una recente intervista a Jackie Stewart ha sollevato reazioni in merito a una esternazione: Prost, secondo Stewart, era meglio di Senna. Apriti cielo, sui social si è acceso il dibattito, qualcuno è andato già pesante con insulti al 3 volte campione del mondo, che è passato da vecchio ubriacone a rincoglionito totale, tanto per restare sui generis. Alain Prost lo abbiamo incontrato a Baku durante il GP di Azerbaijan e gli abbiamo fatto leggere i commenti relativi all'intervista di Stewart.

Ecco il commento di Alain Prost: "Intanto diciamo che il pensiero di Stewart non è di adesso ma lo ha ribadito in molte interviste negli ultimi 10 - 15 anni e non ho mai letto delle reazioni così, come dire, maleducate e irrispettose nei suoi confronti. E' il mondo di oggi, dove gente che non ha idea o crede di avere la ragione in mano si permette di insultare gli altri.

"E' una maleducazione diffusa a dire il vero. Io ad esempio uso poco Twitter, per la semplice ragione che se anche dici la cosa più banale del mondo, si scatena il mondo, offese, parolacce, insulti eppure si tratta di cose semplici, niente di elevato dal punto di vista culturale, per dire. Se scrivo bella gara di Tizio si scatenano i fans di Caio e mi riempiono di insulti, per questo evito di stare sui social e devo dire che la posizione di Vettel in questo mi trova molto d'accordo, meglio evitarli se sono così".

A Prost facciamo leggere anche i commenti che sviliscono i suoi 4 titoli mondiali: era lento, altro che guida pulita, ha avuto fortuna non aveva capacità, Senna lo distruggeva e via di questo passo..."Sì, ma cosa posso replicare a questa gente? Mi offendono? Mi spiace, ma garantisco che vincere quattro mondiali non avviene per caso, qualche sforzo l'ho fatto pure io... Non capisco tutta questa cattiveria, nei confronti di uno come Stewart poi, uno che quando correva ne morivano tre o quattro all'anno, quindi un pilota che ha rischiato in prima persona".

E' il mondo di oggi, dove gente che non ha idea o crede di avere la ragione in mano si permette di insultare gli altri. E' una maleducazione diffusa, a dire il vero

Secondo te ha sbagliato qualcosa? "No, ha solo espresso un suo parere che poi è lo stesso da decine di anni, tanto per ricordarlo. Io ad esempio non faccio mai paragoni fra piloti di epoche diverse, è già difficile farli con quelli della stessa epoca figurarsi quando ci sono macchine diverse, piste diverse e altro ancora. Non amo dire questo è meglio di quello o lui era il migliore in assoluto, Jackie ha detto che nella sua opinione uno era meglio dell'altro perché nella sua analisi è partito da un suo punto di vista, tutto qua, non c'era bisogno di scatenarsi in quel modo e dire cose offensive".

Allora, visto che ti abbiamo fatto leggere i post e le critiche pubblicate sui social, cosa puoi o vuoi dire a queste persone che offendono? "La critica ci sta è sacrosanta, nessuno la può vietare. Se qualcuno crede che io non sia un gran pilota, vabbè ci può stare. Mi piacerebbe però farli lavorare 24 ore in F.1 vedere e toccare con mano cosa significa stare in questo ambiente, ma anche nel mondo delle corse, capire i sacrifici, la passione e cosa si affronta e poi sono sicuro che dopo le 24 ore vissute davvero, non avranno più la voglia di insultare oppure offendere la gente".

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