Berger: «La F1 deve seguire l'esempio dell'Austria: prezzi al pubblico contenuti»

Berger: «La F1 deve seguire l'esempio dell'Austria: prezzi al pubblico contenuti»
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Paolo Ciccarone
Abbiamo parlato con Gerhard Berger, il quale insieme a Lauda è tornato in pista con una F1 della sua epoca durante il GP d'Austria. ecco cosa ci ha detto | <i>P. Ciccarone, Austria</i>
23 giugno 2014

Ha fatto fatica a indossare la tuta perché gli anni passano anche per Berger e la pancia non consente deroghe.

Eppure, pur di tornare in pista davanti al suo pubblico, Gerhard non ci ha pensato due volte e nonostante le conseguenze della frattura al braccio destro, ha guidato la Lotus 49 che fu di Jochen Rindt:
«Avrei voluto scendere in pista con la mia Ferrari turbo del 1988, ma c’è stato un problema tecnico, la settimana scorsa sono riuscito a guidarla, stavolta no. Mi è spiaciuto, ma almeno ho potuto dimostrare che sono italiano dentro al 50 per cento e spero che la gente si sia divertita».

Parlando di gente, i tifosi sono accorsi numerosi sulle tribune, la Red Bull ha fatto davvero un gran lavoro, mai visto negli ultimi anni tanto tifo. Prezzi delle tribune accessibili (260 euro per tutto il week end! A Monza saranno 100 euro solo di prato… e 500 per la tribuna centrale), strutture moderne, dedicate al pubblico e tanta allegria in giro:
«Sì è vero, mi ha fatto piacere sia per i tifosi austriaci sia per il motor sport in generale. Ha funzionato tutto bene, gli alberghi e le case col bed and breakfast erano al completo, i prezzi bassi, le strutture per la stampa e gli ospiti all’altezza, le connessioni Internet gratuite, tutto perfetto e il fatto che sia stata l’Austria mi riempie d’orgoglio, ma almeno è il segnale di cosa si deve fare in futuro per il pubblico».

lauda
Come Berger, anche Niki Lauda è sceso in pista con la sua F1 in occasione del GP d'Austria

 

In pista ha destato emozione vedere te, Lauda, Marko, Wurz e gli altri austriaci guidare vecchie F.1, Niki con la Ferrari 312, Marko con la BRM P160…
«E’ stata una idea banale ma affascinante, ho faticato a guidare la Lotus 49, non ci stavo nell’abitacolo, ma quando vedi quel pubblico e senti la passione della gente lo fai volentieri».

Un ritorno alle competizioni, magari sotto altra veste come manager?
«Lascia stare, ho già tanti casini così che non ti dico, mi spiace per la Ferrari, davvero».

Già, peccato che uno come lui, sul muretto della Ferrari, ci starebbe davvero bene. Ne sa di corse, conosce l’ambiente ed è uno che non si fa prendere per i fondelli. Strano che a Maranello non ci abbiano pensato. O no?

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