Briatore: «Alonso resta in Ferrari»

Briatore: «Alonso resta in Ferrari»
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Flavio Briatore, manager di Alonso, sgombera il campo da qualsiasi dubbio. Fernando resta in Ferrari e non teme l'eventuale arrivo di un pilota forte al suo fianco
2 agosto 2013

Una recente intervista rilasciata da Flavio Briatore alla Gazzetta dello Sport sgombera qualsiasi dubbio su un possibile addio di Alonso alla Ferrari. Il manager del pilota spagnolo ha detto che Fernando rispetterà il suo contratto con la Scuderia di Maranello, ma anche che il team deve affrettarsi a rendere la F138 competitiva.

 

Briatore inizia l’intervista precisando che non esiste nessun “caso Alonso” e che le dichiarazioni della passata settimana rientrano nella più totale normalità: «È un caso che non esiste: è normale che un pilota voglia avere una macchina competitiva e il team deve lavorare sodo per fornirgliela. Punto».

 

«Alonso non ha mai detto di voler andar via. Ferrari-Alonso resta un binomio vincente, bisogna anche ricordare che ha perso due volte il titolo mondiale all’ultima gara e che l’anno scorso a Interlagos ci si è messa di mezzo la sorte perché di solito dopo un testa coda come quello di Vettel ti si spegne il motore e invece…»

 

Il manager cuneese sgombera poi il campo da ogni dubbio con una frase inequivocabile: «Fernando ha un contratto e i contratti si rispettano» ed eventuali tentazioni di guardare alla Red Bull vengono stroncate sul nascere: «No, non abbiamo nessuna tentazione verso la Red Bull».

f1 silverstone 2013 alonso
Secondo Briatore, Fernando Alonso non avrebbe alcun problema nel trovarsi come compagno di squadra un pilota forte

 

Nelle passate settimane si è vociferato un possibile arrivo di Raikkonen in Ferrari. Secondo Briatore però anche in questo caso non ci sarebbero problemi per Fernando: «Fernando non ha mai avuto problemi a correre con alcuno. Mi sembra Senna, Ayrton diceva “mettetemi a fianco chi volete”, i piloti forti sono così».

 

Impossibile però non ricordarsi i contrasti in McLaren quando Fernando correva con Hamilton: «In quel caso è stato colpa della McLaren che ha fatto di tutto per creare casino… Una grande squadra deve saper gestire due piloti forti».

 

Secondo il manager di Alonso infatti la Ferrari oggi sarebbe pienamente pronta a gestire due piloti forti: «Certo che è in grado, anche se sta vivendo un momento difficile, come sempre accade quando non si vince. La struttura è forte, bisogna solo capire perché si è regredito. Perché una macchina che a metà maggio vinceva in Spagna, ora non sia più in grado di farlo».

È un caso che non esiste: è normale che un pilota voglia avere una macchina competitiva e il team deve lavorare sodo per fornirgliela. Punto

 

Sull’arrivo di Allison in Ferrari, dopo il suo passato in Lotus Renault, Briatore esprime un giudizio molto positivo, anche se naturalmente un uomo solo non può fare miracoli: «In F1 un uomo solo non risolve i problemi ma lui è molto bravo. L’ho avuto con me 7 anni e a creatività, fantasia, ma è pure molto pratico. Bell’acquisto».

 

Secondo Briatore ci sono ancora margini per pensare al mondiale, ma bisogna trovare soluzioni nuove in tempi rapidi: «Deve avere una macchina che gli consenta di partire nelle prime due file. In Ungheria si sapeva che sarebbe stata dura. Lo era anche quando c’ero io alla Renault. Bisogna che a Maranello trovino in fretta il libretto di istruzioni».

alonso
La scuderia Ferrari deve trovare al più presto soluzioni tecniche vincente per la F138

 

Briatore poi si è soffermato a spiegare il perché del ritiro di Webber, altro pilota gestito dal manager italiano: «Webber era già stanco alla fine della scorsa stagione, è stata una decisione sua, anche se per me sbaglia, perché va ancora forte come ha dimostrato in Ungheria. Può ancora arrivare terzo, quarto o quinto e togliere punti agli avversari».

 

Allo stesso tempo però l’imprenditore non saprebbe davvero chi suggerire alla Red Bull: «Non so chi manderei in Red Bull, non vedo giovani interessanti. In giro non ci sono nuovi Hamilton, Vettel, Alonso e Raikkonen. Se Mark avesse continuato un altro anno, il posto sarebbe stato suo».

 

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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