F1, ecco perché la Mercedes sta volutamente peggiorando i suoi problemi per cercare di risolverli

F1, ecco perché la Mercedes sta volutamente peggiorando i suoi problemi per cercare di risolverli
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Per venire a capo dei problemi che stanno tormentando la W13, la Mercedes ha deciso di tentare il tutto per tutto, arrivando persino ad appesantire la monoposto per raccogliere dati
13 aprile 2022

La mancanza di affidabilità della Red Bull ha reso decisamente meno evidenti i problemi della Mercedes. Dopo tre gare, la scuderia di Brackley si trova al secondo posto in classifica costruttori, con George Russell secondo nel mondiale piloti. Vedendo la nervosissima W13 in pista a Melbourne, però, si capiva bene come l'instabilità della deportanza generata tormentasse i piloti in pista. Il porpoising, a differenza di quanto accadeva in Ferrari, occorreva anche in curva, ed è questo il discrimine che azzoppa la W13.

Osservando le monoposto di Russell e Hamilton si notavano spesso scintille, dovute al contatto del fondo con l’asfalto. Era evidente che la Mercedes avesse scelto di non alzare da terra la monoposto, la soluzione più semplice per risolvere il porpoising, ma anche la più costosa in termini di perdita di performance. E il motivo è molto semplice: la Mercedes sta volontariamente adottando soluzioni che tendono a esacerbare l’effetto pompaggio, per capire meglio come risolverlo. 

L' unico modo per trovare una soluzione al porpoising è raccogliere dati. E non è possibile farlo in galleria del vento, visto che l’effetto pompaggio si verifica solo a velocità non replicabili in quel contesto. Ecco da dove nasce la necessità di accumulare informazioni all’atto pratico in pista. La Mercedes non ha ancora capito perché il porpoising sulla W13 è meno accentuato in gara, e deve comprendere l’andamento del fenomeno al più presto, in modo da tale da intervenire con soluzioni che possano risolverlo, a differenza delle pezze messe di recente.

Per raccogliere dati utili, la Mercedes è arrivata persino ad appesantire volontariamente la monoposto. Come aveva riportato per primo Auto, Motor und Sport nel weekend in Australia, sulla W13 di Lewis Hamilton è stato installato un sensore ottico per misurare l’altezza da terra durante qualifiche e gara. Un dispositivo del genere pesa circa un chilo e mezzo, e per non aggravare la monoposto durante la corsa viene tendenzialmente usato nelle libere. Ma la Mercedes necessita di misure drastiche per venire a capo del problema. 

Con il budget cap, portare in pista aggiornamenti sbagliati è un errore che un team come la Mercedes non può permettersi. Questo è il motivo per cui l’ala posteriore a basso carico non è ancora stata introdotta. Una scuderia di punta non ha problemi a produrne una. Ma sprecare denaro è un lusso che i top team non possono permettersi, nell'era del tetto degli esborsi. Prima di adottare gli attesi upgrade, la scuderia di Brackley deve capire appieno il funzionamento della propria vettura. Anche a costo di peggiorare il problema. 

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