F1: Ferrari, arrivano i primi cambiamenti all'organigramma

F1: Ferrari, arrivano i primi cambiamenti all'organigramma
Pubblicità
Cambia l'organigramma della struttura tecnica della Ferrari: nasce la divisione Performance Development, guidata da Enrico Cardile. Basterà a risollevare le sorti della Rossa in Formula 1?
22 luglio 2020

Visti i risultati al di sotto delle aspettative della Ferrari nella stagione 2020 di Formula 1, era inevitabile che ci fossero dei cambiamenti all'organigramma. Ma, contrariamente a quanto ipotizzavano molti, non è stata tagliata alcuna testa, almeno per ora. A subire modifiche è la struttura dell'area tecnica, con la creazione di una nuova divisione, Performance Development, affidata ad Enrico Cardile. Cardile potrà avvalersi della collaborazione di uno degli artefici dell'epoca d'oro della Rossa negli anni Duemila, Rory Byrne, e di David Sanchez, responsabile dell'aerodinamica. Il resto della struttura rimane invece invariata, con Enrico Gualtieri responsabile della power unit, Laurent Mekies direttore sportivo e Simone Resta alla guida dell'area Ingegneria Telaio. 

«Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, abbiamo voluto intervenire sulla struttura organizzativa dell’area tecnica in modo da rendere sempre più veloce ed efficiente il processo di ideazione e sviluppo della prestazione della vettura - spiega Mattia Binotto, team principal della Ferrari -. C’era bisogno di dare una sterzata, identificando in maniera più netta responsabilità e processi e, al tempo stesso, ribadendo la fiducia dell’Azienda in questo gruppo tecnico. L’area affidata ad Enrico Cardile, che si avvarrà del contributo di esperienza di Rory Byrne e continuerà a contare su un tecnico preparato come David Sanchez, sarà il fulcro dello sviluppo della prestazione della monoposto».

«Siamo convinti - aggiunge Binotto - che il valore delle persone Ferrari sia di assoluto livello e non abbia nulla da invidiare a quello dei nostri maggiori concorrenti, però dovevamo intervenire per dare un segnale forte di discontinuità, alzando l’asticella delle responsabilità dei leader di ciascuna area.
L’abbiamo detto più volte ma vale la pena ripeterlo: abbiamo iniziato a gettare le fondamenta di un processo che ci deve portare a costruire un nuovo ciclo vincente, duraturo nel tempo. È un percorso lungo, che può subire delle battute d’arresto come quella che stiamo vivendo attualmente in termini di risultati e di prestazione, ma che ci deve veder reagire con forza e determinazione per ritornare il prima possibile ad essere protagonisti assoluti in questo sport. Questo è ciò che vogliamo tutti noi e quello che si aspettano i nostri tifosi in tutto il mondo». 

Pubblicità
Caricamento commenti...