F1, Ferrari. “Non citofonate a casa mia”: l’appello di Leclerc ai fan dopo il leak del suo indirizzo

F1, Ferrari. “Non citofonate a casa mia”: l’appello di Leclerc ai fan dopo il leak del suo indirizzo
Pubblicità
Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
Charles Leclerc chiede ai fan rispetto per la sua privacy dopo che l’indirizzo di casa è divenuto pubblico
  • Silvia Giorgi
  • di Silvia Giorgi
9 aprile 2023

Il rispetto della privacy dovrebbe essere qualcosa di insito nell’educazione delle persone, così come quello per i limiti personali delle persone e delle loro case ma Charles Leclerc è stato costretto a chiederlo online.

Il pilota Ferrari ha scoperto che negli ultimi mesi, chissà come, l’indirizzo di casa sua è divenuto pubblico. Già questo di per sé basterebbe ad infastidire chiunque, in quanto si tratta della violazione di un dato sensibile. Il monegasco si è ritrovato ad essere cercato dai tifosi anche nella tranquillità della sua abitazione, con persone che citofonavano alla sua porta affinché lui scendesse e provvedesse a firmare autografi e scattare selfie “a domicilio”.

“Negli ultimi mesi, il mio indirizzo di casa è diventato pubblico per qualche motivo, portando molte persone a radunarsi sotto il mio appartamento, suonare il mio campanello e chiedere foto e autografi,” ha postato Charles Leclerc nelle storie del suo profilo Instagram.

“Anche se sono sempre veramente felice di essere disponibile per voi e apprezzo davvero il vostro sostegno, vi prego di rispettare la mia privacy e di non venire a casa mia. Mi assicurerò di fermarmi per tutti, quando mi vedete in strada o in pista – ha continuato con la sua solita elegante gentilezza l’alfiere Ferrari – ma non scenderò se venite a trovarmi a casa.”

Il monegasco ha ribadito un’altra volta quanto lui apprezzi i suoi tifosi ed il loro affetto ma questo non deve violare le basilari regole di educazione e rispetto per le persone. “Il vostro sostegno, sia di persona che sui social media, significa molto per me, ma c’è un limite che non dovrebbe essere oltrepassato.”

Pubblicità