F1 2026. Rivoluzione Red Bull, addio ad Helmut Marko: "Lo ringraziamo ma rivedremo l'organizzazione"

F1 2026. Rivoluzione Red Bull, addio ad Helmut Marko: "Lo ringraziamo ma rivedremo l'organizzazione"
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La Red Bull si prepara a una svolta nel 2026: Helmut Marko, storica figura del team, pronto a lasciare il paddock. Laurent Mekies conferma: “Lo ringraziamo ma rivedremo l’organizzazione”. Cruciali le parole di Marko su Antonelli in Qatar, che hanno irritato Max Verstappen e acceso polemiche nel paddock
8 dicembre 2025

Il sipario sulla stagione 2025 di Formula 1 è calato. A vincere l’ultimo appuntamento ad Abu Dhabi è stato Max Verstappen, ma a portarsi a casa la corona dopo quattro anni di dominio dell’olandese è stato Lando Norris. Con il mondiale concluso sotto i fuochi d’artificio di Yas Marina, per le squadre è tempo di riposarsi qualche giorno prima di concentrarsi a pieno ritmo sul 2026. Una sfida ardua attende il Circus e molte saranno le novità, a partire dallo schieramento Red Bull. Non solo per quanto riguarda i piloti: il prossimo anno la figura di Helmut Marko potrebbe non essere più presente nel paddock.

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La Red Bull ha perso per soli due punti il quinto titolo consecutivo con il proprio pilota di punta, il perno centrale attorno a cui ruota tutto l’ecosistema di Milton Keynes. Ovviamente parliamo di Max Verstappen, che negli anni ha costruito nella squadra austriaca un regno dove dominare incontrastato grazie al suo talento e alla leadership tecnica. Un dominio che, dal 2021 in poi, si è esteso a tutta la griglia e continuerà a esserlo anche il prossimo anno – nuovo regolamento tecnico permettendo.

Anche se ha perso la corona, l’olandese ha rimontato l’impossibile. Rientrato dalla pausa estiva con più di 100 punti di distacco dal duo McLaren, Verstappen ha chiuso la stagione a soli due punti dal nuovo campione, Lando Norris. Una prestazione che ha lasciato sbalordito l’intero paddock. Forse serviva proprio questo Max Verstappen per convincere anche i più scettici del suo talento.

Il 2021 era stato segnato dalla controversa gestione di Michael Masi nella gara decisiva di Abu Dhabi, mentre nei due anni successivi Verstappen ha avuto a disposizione la miglior macchina in pista. All’inizio del 2024 ha confermato il predominio della Red Bull, salvo poi perdere prestazioni nel finale. Questa scia negativa si è protratta anche nel 2025: l’olandese ha dovuto fare i conti con una RB21 con una finestra di utilizzo molto ristretta e non facile da interpretare.

Con l’arrivo di Laurent Mekies e del suo approccio ingegneristico, a Milton Keynes si è iniziato a identificare i problemi della monoposto. Gli aggiornamenti arrivati fino a qualche gara fa hanno permesso a Verstappen di tornare a dettare il passo e chiudere la stagione a soli due punti da Lando Norris. E senza la vettura migliore in pista, Max è riuscito a tenere viva una lotta mondiale che sembrava ormai appannaggio esclusivo della McLaren.

Ha mostrato anche quella maturità che gli mancava, soprattutto nei primi anni in Formula 1, rivelandosi un pilota completo e maturo, capace di gestire con eleganza situazioni che un tempo lo avrebbero innervosito. Lo si è visto chiaramente in Austria, quando la sua gara finì al primo giro per un contatto con Kimi Antonelli. Nessuna polemica o gesto stizzito, come accaduto con Esteban Ocon nel lontano 2018 in Brasile, ma un sincero abbraccio con il rookie della Mercedes, poi diventato suo protetto. Un Max che ora interagisce con i debuttanti, offrendo consigli e guidandoli, e che non tollera più comportamenti come quelli di Helmut Marko in Qatar, pur essendo stato proprio lui a scoprirlo e lanciarlo in Formula 1.

Nei giri finali della gara di Losail, Antonelli ha commesso una sbavatura. Difendendo il quarto posto dall’attacco di Lando Norris, ha perso il controllo del posteriore della sua vettura, permettendo al britannico di conquistare due punti cruciali nella serrata lotta per il titolo mondiale. Via radio, Gianpiero Lambiase ha comunicato a Verstappen che Antonelli aveva lasciato passare Norris senza difendersi, in un momento concitato in cui l’ingegnere di pista di Max era concentrato sulla gestione della gara del suo pilota e non della manovra del bolognese.

L’episodio è subito rimbalzato sui social, con numerosi utenti che hanno attaccato il giovane pilota. Commenti gravi e ingiusti sfociati in minacce di morte: Antonelli ha cercato di difendersi, ma le gomme più usurate rispetto a quelle fresche di Norris hanno fatto la differenza. Alcuni hanno ipotizzato, senza fondamento, che Antonelli abbia favorito Norris, ma questa teoria è paradossale: la Mercedes stava lottando con la Red Bull per il secondo posto nella classifica Costruttori, quindi perdere volutamente punti sarebbe stato controproducente.

La situazione si è aggravata con le dichiarazioni di Helmut Marko: “Sì, è successo due volte che abbia più o meno fatto cenno a Lando di passare. Se l’ha fatto apposta? Era così ovvio. E la prima volta è stato lo stesso”, ha detto il super consulente Red Bull. A difendere Antonelli ci ha pensato Toto Wolff: “Benedetto Helmut. È un’assoluta sciocchezza. Stiamo lottando per il secondo posto nel campionato. Kimi stava lottando per un potenziale terzo posto. Quanto si può essere senza cervello da dire una cosa del genere?".

L’intervento più duro è però arrivato da Max Verstappen, che ha chiesto alla Red Bull di prendere posizione per fermare le minacce nei confronti del bolognese: “Commenti fatti prima e subito dopo il GP del Qatar, che suggerivano che Kimi Antonelli avesse permesso a Norris di sorpassarlo, sono chiaramente errati. I replay mostrano Antonelli perdere momentaneamente il controllo della vettura, permettendo a Norris di passare. Ci dispiace sinceramente che questo abbia portato Kimi a ricevere insulti online”, recitava il comunicato della squadra di Milton Keynes.

La situazione non si è risolta solo con questa nota: in Red Bull si stanno muovendo importanti decisioni, tra cui quella riguardante il ruolo di super consulente occupato da Marko. Il suo futuro è in bilico, come confermato da Laurent Mekies al termine della gara di Abu Dhabi: “È stato incredibile nel sostenerci in questa rimonta. Ma in Formula 1 non esiste un ambiente statico: si rivedono sempre le organizzazioni, sia tecniche che sportive. Non lo dico solo per lui, è una cosa normale. E' assolutamente normale rivedere continuamente come possiamo migliorare il nostro modo di operare. Posso solo ringraziarlo per il ruolo che ha avuto nel trasformare quella che a metà stagione sembrava una situazione difficile”. Parole che sanno di addio.

A confermare l’ipotesi ci ha pensato lo stesso Marko al De Telegraaf: “Ne parleremo internamente. Non abbiamo fretta. Quando c’era ancora Dietrich Mateschitz non avevo nemmeno un contratto. Per me è fondamentale sentirmi a mio agio”. Dunque, non è certa la sua presenza nel paddock il prossimo anno in Australia. Il sentirsi meno a suo agio è probabilmente legato all’approccio completamente diverso che la Red Bull ha adottato dall’arrivo di Laurent Mekies, approccio che Max Verstappen ha abbracciato in pieno.

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