Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Max Verstappen ha vinto il Gran Premio di Abu Dhabi 2025, ma non è bastato per confermarsi campione del mondo per il quinto anno consecutivo: la corona passa a Lando Norris. Eppure, in Red Bull, al termine dell’ultima gara della stagione, Laurent Mekies sceglie di guardare oltre la classifica iridata, concentrandosi su ciò che la squadra ha costruito e sul valore della vittoria di Yas Marina.
“A un certo punto è diventato difficile perché la McLaren ha diviso le strategie. Era possibile rispondere subito dopo che Max ha passato Oscar: avremmo avuto gomme più o meno simili e magari sarebbe cambiato qualcosa. Ma non abbiamo sentito che fosse la scelta giusta, avremmo rinunciato a un grande vantaggio. Non pensavamo che giocare di tattica ci avrebbe dato un vantaggio oggi. Così siamo rimasti fuori per massimizzare ciò che avevamo e concentrarci sul vincere la gara. Non possiamo controllare quello che succede alle nostre spalle. Abbiamo discusso le opzioni, ma abbiamo seguito il nostro piano”, spiegato il team principal della Red Bull.
Mekies ammette di essere rimasto sorpreso dalla scelta McLaren di mettere Piastri su una strategia alternativa partendo con le hard: “Non ce lo aspettavamo. È stata una mossa intelligente: ha dato loro molte opzioni e ci ha imposto di gestire due scenari diversi per vincere”. Quanto al Mondiale perso per soli due punti, il team principal rifiuta l’idea del rimpianto. “La prima cosa che guardiamo è la vittoria. Una vittoria è già abbastanza difficile. Ieri una pole dominante, oggi un ritmo di gara dominante su una pista complicata: per tutti quelli che hanno lavorato su questa macchina è un segnale fortissimo. La settimana scorsa in Qatar non eravamo così. Finire così, con una gara pulita, è ciò che conta. Se guardiamo alla stagione, credo davvero che il turnaround sia stato sensazionale. Le ragazze e i ragazzi a casa devono essere fieri. Non capita spesso, negli ultimi anni o decenni. E questo ci dà fiducia nei nostri strumenti, nelle metodologie, nel nostro approccio. Alcune di queste cose conteranno anche con i regolamenti dell’anno prossimo, altre meno. Non ha senso fare ora la lista dei due punti mancanti. Lo faremo internamente, come sempre, ma quei punti potevano essere ovunque. Ciò che importa è come abbiamo ribaltato la stagione come gruppo. Tutto il merito va alle persone di Milton Keynes per aver creduto nel progetto e aver avuto ragione”.
Riguardo al morale della squadra, Mekies conferma che la fiducia è cresciuta ovunque, soprattutto nel reparto tecnico. “È un enorme boost vedere il livello di prestazione della macchina alla fine della stagione. Avevamo già fiducia nelle persone, perché abbiamo il miglior talento, ma questo dà fiducia alle metodologie, agli strumenti, ai KPI che usiamo”. La chiave del weekend è stato il lavoro svolto tra venerdì e sabato: “È diventata la storia della nostra seconda metà di stagione. Abbiamo trovato un sweet spot che è stato difficilissimo da individuare per ogni pista, gomma e condizione. Qui i ragazzi lo hanno trovato in modo spettacolare, dal venerdì al sabato, nonostante fosse difficile usare davvero l’FP3. E quando lo troviamo, possiamo lottare per la vittoria. Oggi è stato persino meglio”.
Mekies parla anche di approccio sportivo: “Non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto che sarebbe stata una lotta pulita. È così che corriamo: spingiamo tutto al limite, ma rispettiamo i nostri avversari. Sì, a volte si va oltre il limite, ma quando si parla di correttezza sportiva crediamo di poter fare entrambe le cose: essere al limite e rispettare la competizione. Lo sport è una battaglia tra giganti: noi ci sentiamo pienamente parte di quella battaglia, rispettando chi affrontiamo”.
Guardando al 2026, il team principal non nasconde la complessità della sfida legata alla nuova power unit Red Bull–Ford. “Decidere di fare il motore da soli è una delle scelte più folli che si possano fare. Solo Red Bull poteva farlo. Ora abbiamo un edificio, 600 persone… e sfideremo chi fa motori da 90 anni. Ci piace la sfida, è molto Red Bull, e siamo orgogliosi di farla con Ford. Sarebbe ingenuo pensare di arrivare e essere subito davanti. Ci aspettano mesi durissimi, notti insonni, qualche mal di testa, ma è parte del privilegio di essere coinvolti in una sfida così. L’intensità del weekend in cui ti giochi un titolo in un colpo solo è la stessa del 2026: è per vivere cose così che si lavora”.
Infine, Mekies riconosce quanto il 2025 sia stato un anno estremo e intenso anche emotivamente: “Tutto è al limite, sempre, per tutti nell’organizzazione. Sì, la stagione è stata lunga e dura, ma la viviamo con una rimonta storica, che spero finirà in qualche libro di storia”.
La stagione si chiude con il saluto a Honda, partner che dal 2026 diventerà un avversario dato che passerà ad Aston Martin. “È stata una storia di successo incredibile. Non servono numeri per raccontarlo: dietro i risultati c’è un rapporto umano fortissimo. Sì, stasera finisce e da domani saremo rivali, ma resteremo amici. E potremmo anche continuare a far girare questa vettura in futuro: ho visto qualche volto noto del programma Honda Elite attorno alla macchina”.