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Se c’è qualcuno che conosce bene Lando Norris, il campione del mondo 2025 di Formula 1, quello è Carlos Sainz. Compagni di squadra in McLaren anni fa, Norris e Sainz sono legati da un profondo rapporto di amicizia, evidente dal modo in cui a caldo lo spagnolo ha commentato la vittoria del mondiale dell’inglese. “Lando non è il prototipo del campione del mondo che la gente si immagina, uno tutto d’un pezzo, un muro”, ha riflettuto alla media pen dopo la conclusione del Gran Premio di Abu Dhabi 2025.
“È un ragazzo che ha sempre mostrato le sue debolezze, non ha paura di farlo. Per me il mondo ha bisogno di più gente come lui, che non ha timore di dire ‘mi sento male’. Può sembrare troppo ‘soft’ agli occhi delle persone, ma dimostra che puoi essere vulnerabile e diventare comunque campione del mondo di Formula 1”. Sainz ha ragione quando sottolinea quanto Norris sia stato criticato per la sua vulnerabilità esposta con grande coraggio.
Lando non ha mai fatto mistero delle sue fragilità, a differenza di tanti altri nell’ambiente della F1. E la sua onestà l’ha esposto alle critiche di chi usava i suoi problemi di salute mentale come un’arma da rivolgergli contro. Raccontare la stagione di Norris ha significato muoversi sul filo sottile che separa l’oggettivo contributo della sua indole alle difficoltà che ha vissuto in pista dalla critica fine a sé stessa.
A Norris va dato credito di aver saputo lavorare sui pensieri che strozzavano i suoi spunti in pista, diventando una versione più efficace di sé stesso senza snaturarsi. E Carlos Sainz, che lo conosce bene, non solo è stato tra i primi a volersi congratulare con lui dopo la conclusione della gara a Yas Marina, ma ha anche voluto lodarlo per la persona che è, ancora prima del campione del mondo che è diventato.