F1, Gp Canada 2015, Marchionne: "Urge semplificare e aprire la F1 a fan e costruttori"

F1, Gp Canada 2015, Marchionne: "Urge semplificare e aprire la F1 a fan e costruttori"
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Sergio Marchionne, ad di FCA e presidente della Ferrari, presente in Canada per assistere al Gran Premio, discute delle misure fondamentali per il futuro della Formula 1 | <i>P.Ciccarone, Montréal</i>
7 giugno 2015

Punti chiave

Montréal - Sergio Marchionne, ad di Fiat Chrysler Automobiles e presidente della Scuderia Ferrari, è atterrato oggi in Canada per assistere al Gran Premio. Oltre ai risultati in pista, però, Marchionne è concentrato sul futuro della Formula 1 e sui cambiamenti necessari per garantirne il successo. 

 

Era una visita pianificata, questa? Perché ieri la davano a Venezia...

"Ieri ero a Venezia, sono arrivato stanotte in America e sono venuto qua. Poi rivado a lavorare in America".

 

Fino ad ora com’è andata questa Ferrari? L’avevamo vista ai test a Barcellona e aveva detto che c’erano delle buone attese. La SF15-T ha soddisfatto le sue aspettative finora?

"Guardi, il lavoro che è stato fatto da quando siamo entrati io e Maurizio è eccezionale. Non c’è niente da rimpiangere, da reclamare. Ci sono state molte speculazioni a riguardo, ma la realtà è che la macchina non era pronta a ottobre, quando siamo entrati noi. È stato fatto un lavoro incredibile dai ragazzi qui; tutti i passi avanti che facciamo di gara in gara sono quasi miracolosi, perché c’è un impegno straordinaria da parte della squadra per portare avanti la vettura. Sfortunatamente ieri c’è stato questo problema alla centralina; stavo guardando le qualifiche in televisione prima di partire. È stato veramente un peccato. Vediamo oggi quale sarà l'apporto degli aggiornamenti che abbiamo portato qui". 

 

State andando nella direzione giusta, dunque?

"Non va mai niente nella direzione giusta ma le intenzioni, il cuore, sono sulla linea. La gente sta andando avanti, li faccia lavorare".

 

Che coppia sono Seb e Kimi?

"Ottima. Vanno d’accordo, sono amici. La scuderia funziona, e c’è un senso di spirito di squadra che non abbiamo mai visto in Ferrari da parecchio tempo".

 

Passando un attimo al calcio, ieri la Juventus è stata sconfitta nella finale di Champions League. Immagino sia dispiaciuto...

"Mi dispiace immensamente, non ci voleva. Però lo sviluppo che ha fatto la squadra in 12 mesi…non scherziamo. In 5 anni, la Juventus è passata dalla B al calcio che conta: non sono cose normali, non succede tutti i giorni, bisogna apprezzare quello che si è fatto… Andrea e la squadra hanno fatto un grandissimo lavoro, veramente".

 

È diventata celebre la sua frase riguardo a questo regolamento: “sembrano quattro matti al bar”. Come si è evoluta questa situazione?

"Stiamo cercando di semplificare il tutto, perché ovviamente questo è uno sport che deve evolvere. La cosa importante è avere qui gli spettatori per guardare la gara. È inutile che ci prendiamo per i fondelli scrivendo delle regole che sono totalmente incomprensibili, anche a noi che gestiamo lo sport. Quindi c’è un grande lavoro da fare; penso ci sia disponibilità da parte di Todt e Ecclestone a guardare alla Formula 1 in una maniera razionale e cercare di trovare una base per andare avanti. Gli impegni che stiamo prendendo per quanto riguarda lo sviluppo della macchina nel 2017 saranno fondamentali". 

 

Parlando delle novità riguardo al regolamento della stagione 2017, sarebbe favorevole alla proposta di introdurre nuovamente i rifornimenti di carburante?

"Sì. Poi ce la vediamo in commisione, credo che sia una buona cosa, no? Qualsiasi cosa che aumenta la variabilità del risultato è importante".

 

Il ritorno dei rifornimenti potrebbe diminuire la sicurezza in Formula 1?

"Non ha niente che fare con la sicurezza, ormai riusciamo ad aumentare la pressione del carburante senza problemi. In passato si sono verificate scene particolari, come quando siamo partiti con il tubo attaccato alla macchina, ma in ogni caso una decisione del genere sarebbe presa per aumentare lo spettacolo e non per ragioni di natura tecnica". 

 

Kimi Raikkonen resterà in Ferrari?

"La cosa importante è farlo correre. Godiamoci Kimi in pista. Oggi partirà terzo; ha fatto una buona qualifica ieri. L'importante è cosa farà la Ferrari in gara."

 

La vedrà la corsa qui?

"Certo. Sono qui con i ragazzi per tutta la giornata".

 

Un’altra domanda sui regolamenti. Ecclestone dice che in Formula 1 c’è troppa democrazia…

"Questo credo sia un suo parere di carattere generale, sulla vita, non solo sulla Formula 1. Se riesce ad applicare questo aspetto dittatoriale sul resto, non lo so (ride). Non è questione di troppa democrazia, si tratta di trovare qualcosa che funzioni commercialmente. Questo è uno sport che deve generare profitti a livello commerciale; le scuderie devono guadagnare, altrimenti non possono correre. Questo è uno sport che costa tantissimo".

 

Parlando di questo, di solito si viene qui per fare comunicazione. La cosa assurda è che se un giornalista partecipa alla presentazione di una vettura da strada gli viene dato un dossier ricco di informazioni e ha la possibilità di parlare anche con l’ultimo dei progettisti. La stampa che presenzia alle gare di Formula 1 si paga le spese, e non riceve nulla. I soldi per la comunicazione a che servono? Anche con gli sponsor, non si può pensare a migliorare questo aspetto?

"Uno degli aspetti su cui insiste maggiormente Maurizio è appunto questo. La Formula 1 è diventata molto chiusa, non è aperta né agli spettatori né ai costruttori di vetture. Dobbiamo ritrovare un equilibrio in tutto questo".

 

Semplificare sarebbe importante…

"Sì, semplificare. Guardi, se chiamassi quattro persone e dessi loro il regolamento della Formula 1 e chiedessi loro di dirmi cosa significano le regole, avremmo una lunga discussione."

 

Il regalo di compleanno lo vuole dalla Ferrari, o magari dalla Mercedes, invitandoli al bar a riguardarsi le regole?

"Guardi, io preferisco vincere. Alle regole pensiamo dopo".

 

Tornando alla semplificazione di questo sport, un cambiamento così radicale può essere condotto da un uomo di quasi novant’anni?

"Ci sono tantissime cose da risolvere per quanto riguarda la struttura di questo sport, non solo a livello di diritti commerciali, ma anche riguardo alle scuderie, e al modo in cui gestita la FIA. È un impegno lungo, lasciateci lavorare. Io ho cominciato a partecipare alle riunioni da sei/sette mesi, e abbiamo fatto dei progressi considerevoli. Lo so che da fuori non si vede, ma per gli interessi della Ferrari abbiamo fatto le cose giuste". 

 

Questa è un po' la sua gara di casa. Sarà più delicata?

"Sono tutte delicate, mi creda; oggi forse di più per Vettel, che deve rimontare. Raikkonen è stato bravissimo ieri, ma vedremo anche un grande Vettel oggi, sforunatamente è successo quello che è successo sulla vettura. Succede. Rimonterà. I ragazzi sono bravi, li faccia correre".

Ci sono tantissime cose da risolvere per quanto riguarda la struttura di questo sport, non solo a livello di diritti commerciali

Ha parlato con Kimi e Vettel?

"Ho mandato loro un messaggio prima di partire da Detroit questa mattina, e ora li vedrò. Sono in ottima forma, ora basta scendere in pista". 

 

Che voto dà alla reazione della squadra?

"Hanno fatto tutto quello che ho chiesto loro. Ci sono dei limiti fisici su ciò che si poteva fare. Anche nelle restrizioni imposte dalle regole la squadra ha reagito bene, e continueremo a migliorare". 

 

Monza è una pista storica, che rischia di uscire dal calendario. Che ne pensa?

"Monza non mancherà, per quello che mi riguarda. Bisogna intervenire con Ecclestone, per risolvere la questione". 

 

Paolo Ciccarone

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