F1, GP Eifel 2020: Ferrari, perché non tentare la carta Mick Schumacher?

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Paolo Ciccarone
Mercedes davanti anche nelle qualifiche del Gran Premio dell'Eifel 2020 di Formula 1, con distacchi ridotti al Nürburgring che fanno riavvicinare Charles Leclerc con la Ferrari. E, sempre in casa della Rossa, viste le performance di Vettel forse si potrebbe valutare di sostituirlo con Mick Schumacher
10 ottobre 2020

Due giorni bastano. Se ce ne fosse stato bisogno non è servito aspettare il GP di Imola del prossimo 1 novembre. In Germania, con l'annullamento delle prove del venerdì, si è visto che il sabato mattina e la qualifica sono sufficienti per dare risposte. Che davanti ci siano le solite Mercedes, con Bottas in pole davanti ad Hamilton, era quasi certo. Non lo era il distacco da Verstappen, terzo, ad appena 293 millesimi e non lo era nemmeno il quarto posto della Ferrari di Leclerc.

Certo, il divario di quasi 8 decimi è tanto rispetto alle Mercedes, ma nel solo giorno di prove a disposizione (che poi è stata solo l'ora del mattino) e la mancanza di tempo per sviluppare altre cose, i distacchi in qualche modo si sono ridotti, un minimo di incertezza si è visto e anche se alla fine sono sempre Mercedes davanti, con Hamilton che sembra svogliato o deconcentrato (non ha ancora definito il suo contratto e il capo di Mercedes ha detto se ne riparla a novembre) una Ferrari che sbaglia meno e mostra qualche segnale di ripresa nonostante i piccoli interventi, beh se non altro questo rimescola le carte e consente di vedere una gara con qualche interrogativo in più.

La pista tedesca è difficile da interpretare, ci sono tratti lenti dove serve trazione, e tratti veloci dove serve avere poco carico aerodinamico. Inoltre ci sono diverse traiettorie possibile che rendono particolare il tracciato. Se poi dovesse far freddo ancora e magari qualche goccia di pioggia, lo scenario per una corsa imprevedibile c'è tutto. Se per un Leclerc, positivo e grintoso, che scatta in seconda fila, un Vettel quasi vacanziero non è andato oltre la undicesima posizione, fuori dalla Q3. Il suo salutare il poco pubblico presente, quasi con gioia, fa capire come questo finale di stagione sia una formalità da portare a conclusione col minimo impegno senza dare niente di più. Sia da parte sua, sia da parte della squadra. Perché se c'è qualcosa di nuovo da provare, inutile darlo a un pilota partente per una squadra avversaria.

Quindi, mettendo insieme le due cose, non deve stupire se uno, Leclerc, ci dà dentro e tira fuori il massimo, e l'altro, Vettel, porta  a casa il minimo sindacale. Visto che il venerdì è mancato il debutto di Mick Schumacher sull'Alfa Romeo (buono Giovinazzi 14 a poco dai primi e Raikkonen 19 staccatissimo) forse sarebbe il caso di tentare un colpo mediatico di alto livello. Lasciare libero Vettel, così da evitargli ulteriori affanni, e mettere in macchina Mick Schumacher. Magari col rischio di bruciarlo senza dubbio (accadrebbe a chiunque al fianco di Leclerc in questo momento) ma almeno ci sarebbe qualcosa di nuovo, pazzesco e interessante per i tifosi...

Infine una nota per Nico Hulkenberg: ha dovuto sostituire all'ultimo momento Lance Stroll, che non si è presentato alle prove del mattino. Il tedesco si è qualificato ultimo a poco da Raikkonen con appena una decina di giri a disposizione. Davvero encomiabile il suo comportamento visto che senza prove è stato buttato nella mischia. E' la seconda volta che succede nella stagione: l'altra volta ha dovuto sostituire Perez, ma almeno ha avuto più tempo per provare. Stavolta nemmeno il tempo di arrivare da casa e buttarsi nella mischia. Cose che succedono alla F.1 nell'epoca del Covid19.

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