F1, GP Russia 2018: le pagelle di Sochi

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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
I promossi e i bocciati di Sochi nelle pagelle del Gran Premio di Russia
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
1 ottobre 2018

Poche storie, in Russia le Mercedes sono tornate a essere imprendibili, e solo le prossime gare ci diranno se si è trattato di messa a punto su questa pista o di un ulteriore step di sviluppo. La cartina tornasole - non ce ne voglia - si è avuta con la prestazione di Bottas, al di là del fatto che Sochi è la “sua” pista. A proposito, voto 9 al finlandese, autore di una splendida pole position e con la vittoria in mano finché un’altra mano, quella di Toto Wolff, non ha premuto il pulsante delle comunicazioni. Certo, farsi dire non solo di lasciar passare Hamilton, ma pure in quale curva farlo non deve essere stato bello, in compenso bruttissimo è stato vederlo rallentare per far perdere tempo a Vettel durante il pit stop di Hamilton… Voto 9 per la velocità e l’obbedienza, soldatino.

Voto 8 a Hamilton, che stavolta è stato globalmente inferiore a Bottas ma infligge un altro sorpasso magistrale a Vettel, come un pugile che tira un gran gancio ad un avversario già barcollante. Poi a fine gara ammette onestamente di non meritare la vittoria, senza nascondersi dietro giri di parole. Campione anche quando non è il più veloce.

Voto 7 a Vettel, che con una Ferrari inferiore poteva poco o niente, però farsi sorprendere così da Hamilton è sembrata l’ennesima ingenuità di un campione alla ricerca di se stesso, anche perché in quel punto un po’ tutti provavano a superare: ci aveva provato pure il tedesco al primo giro… Naufragato.

Non pervenuto Raikkonen, autore al solito di una mitragliata di giri veloci quando non serviva a niente perché era troppo indietro per ottenere qualsiasi cosa di più di un 4° posto, che francamente era il minimo sindacale. Voto 6: il minimo, appunto.

Quinto posto per Verstappen in Russia
Quinto posto per Verstappen in Russia

Tutt’altro genere di repertorio ha messo in mostra Verstappen, 5° dopo essere partito dal fondo e autore di una prima parte di gara strepitosa: gli auguriamo sinceramente che il motore Honda il prossimo anno sia vincente, perché poche storie, se lo merita. Voto 8, sempre all’attacco.

Ha chiuso dietro al compagno di squadra Ricciardo, ma più della posizione a pesare è il come ha guidato l’australiano: sembrava la copia sbiadita del campione capace di sorpassi fulminanti visto in passato. Certo l’ala danneggiata dai detriti colpiti in pista non l’ha aiutato, ma questo finale di stagione si sta trasformando in un lungo, malinconico addio, e siccome in Renault difficilmente andrà meglio il prossimo anno, ci permettiamo di essere un po’ preoccupati: voto 6, chi l’ha visto?

Si è fatto vedere eccome invece Leclerc, splendido 7° in qualifica, all’attacco nei primi giri fino a conquistare il 5° posto: poi deve cedere al recupero delle Red Bull, ma chiude saldamente “primo degli altri” e scusate se è poco. Voto 8, speranza rossa.

Solido 8° posto per Magnussen, ancora una volta veloce, consistente e a punti, ancora una volta poco simpatico con i colleghi, specie con Ocon al quale taglia la strada in frenata sul filo dei 300 km/h. Ok che Verstappen ha sdoganato la manovra, ma se proprio devi rischiare macchina, gara e vita tue e dell’altro pilota, poi non fermarti in quello stesso giro ai box altrimenti passi davvero per un cattivo soggetto… Voto 7, nel bene e nel male una rogna per tutti.

A proposito di Ocon, per il francese un’altra bella gara del tutto inutile in chiave 2019, e il magone è alto. Voto 7. E voto 6,5 a Perez, 10° e vicino al francese ma stavolta sono arrivati entrambi sani e salvi al traguardo e questa sì che è una notizia.

Fuori dai punti Romain Grosjean
Fuori dai punti Romain Grosjean

Alle loro spalle, voto 5 a Grosjean, che festeggia la riconferma per il prossimo anno con una gara tutto sommato incolore e sempre dietro al compagno di squadra.

Per il resto, voto 5 alla Mercedes che persevera in un’interpretazione del gioco di squadra che riteniamo davvero oltre ciò che dovrebbe essere consentito: ancora una volta non ci riferiamo alla posizione ceduta da Bottas (questo si è sempre fatto e giusto o sbagliato che sia sempre si farà) ma al rallentamento improvviso di Bottas per frenare Vettel. Perché un conto è aiutarsi tra compagni di squadra, un altro dire a un pilota di correre con l’unico obiettivo di danneggiare l’avversario. A quando le speronate in pista?

E voto 0 alla F1 dei finti risparmi, quelli per cui il budget continua a lievitare però i giovani non girano più, test non se ne fanno e i piloti partono dal fondo per aver sostituito alcune componenti del motore, con l’unico risultato di togliere alla gara, prima ancora che abbia inizio, dei protagonisti. Cose già note, si dirà, però a Sochi la lista dei retrocessi era talmente lunga da risultare davvero grottesca.

GP Russia 2018, le pagelle

Bottas 9

Hamilton 8

Verstappen 8

Leclerc 8

Vettel 7

Magnussen 7

Ocon 7

Perez 6,5

Raikkonen 6

Ricciardo 6

Grosjean 5

Mercedes 5

F1 dei finti risparmi 0 

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