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Il suo Gran Premio di Spagna 2025, nono appuntamento stagionale di Formula 1, non è iniziato al meglio. “Mi sono accorto già in griglia che il sistema per bere non funzionava”, ha raccontato Pierre Gasly, “Sapevo che sarebbe stato un pomeriggio lungo. Non ho potuto bere per tutta la gara”.
Eppure, alla fine, la sua Alpine ha tagliato il traguardo all’ottavo posto, regalando al team punti fondamentali: “Sapevamo che la domenica sarebbe stata più difficile. Fatichiamo un po’ di più con il degrado delle gomme, soprattutto nel farle durare quanto quelle degli altri”.
La strategia è stata uno dei punti critici della giornata: “Abbiamo reagito al pit di Nico (Hulkenberg), lui è andato sulle medie e noi abbiamo messo le soft. Guardando indietro non è stata forse la scelta migliore. Ho dovuto allungare lo stint parecchio e ho preso molte bandiere blu con Piastri, Norris, Leclerc… ogni volta si perdono due secondi”. Nonostante ciò, la prestazione è stata solida. “Siamo riusciti a restare nella top ten e a portare a casa 4 punti. Sono importantissimi, soprattutto alla fine di un triplo appuntamento come questo. Tutti ne avevamo bisogno”.
Analizzando il lavoro di Hulkenberg, Gasly riconosce i meriti del rivale: “Lui è riuscito a evitare le bandiere blu andando molto lungo. Hanno fatto un buon lavoro su quel fronte”. Una delle chiavi è stata la qualifica, in cui Gasly ha brillato: “Partire ottavo o sedicesimo fa tutta la differenza del mondo. In qualifica posso davvero mettere insieme un bel giro, ma in gara ci manca ancora qualcosa. Riesco a tenere il ritmo per qualche giro, poi iniziamo a scivolare troppo e le gomme si surriscaldano. È questo su cui dobbiamo lavorare nelle prossime settimane”.
Il risultato di Barcellona ha anche sorpreso lo stesso pilota francese per come si sono rimescolate le gerarchie: “Williams sembrava la migliore del centro gruppo per tutta la stagione, e qui non lo è stata. La Haas invece non era sembrata competitiva finora, e oggi ha superato una Ferrari. Hanno una nuova ala anteriore e un aggiornamento che sembra funzionare”.
“Basta un decimo in meno, o in più, e tutto può cambiare. La differenza la fanno assetto, gomme, preparazione. A questi livelli tutti sono fortissimi, ma se riesci a mettere insieme tutto nel giro giusto, tiri fuori quel decimo e mezzo che ti fa fare la differenza. Guardate ieri che avevamo otto macchine in un decimo. È pazzesco. Ma è bello così. Peccato che i primi 5-6 siano ancora un passo avanti, ma per il resto, la battaglia è davvero emozionante ed è positivo per la F1”.