F1, GP Ungheria 2021: Il bilancio pre ferie

F1, GP Ungheria 2021: Il bilancio pre ferie
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Paolo Ciccarone
Il bilancio sull'ultima gara del mondiale prima della pausa estiva, del nostro Paolo Ciccarone
1 agosto 2021

BUDAPEST - Ultima gara prima delle vacanze estive e qualcuno ha bisogno più di altri di ferie. Cominciamo da Valtteri Bottas. L'ombra del pilota veloce e freddo che conoscevamo. Ha sbagliato la partenza, e col bagnato lato sporco della pista ci sta. Ma ha sbagliato di più nel tamponare Norris che lo aveva sfilato sulla destra. Giocarsi tutto alla prima curva è sbagliato e lui dovrebbe saperlo visto che corre da tempo.

Da orecchie d'asino anche Stroll, che alla prima curva di traverso sull'erba deve aver scambiato il tracciato per una pista ghiacciata. Lui sul bagnato è veloce e forse voleva esagerare. Ci è riuscito centrando in pieno Leclerc che non aveva nessuna colpa nella situazione. Niente da dire su Verstappen, Perez, Norris e Ricciardo incolpevoli spettatori della frittata a due finnico canadese.

In fondo, sono due che con le partite di hockei sono in confidenza e il risultato si è visto. Bottas senza serenità per via del contratto e del futuro, Stroll perché come hobby ha scelto di fare il pilota. La Mercedes ridicola nel far schierare Hamilton da solo in griglia con tutti gli altri ai box a cambiare gomme. Dalla Panzer Division alla Corazzata Potemkin fantozziana il passo è stato troppo breve per digerirlo.

Applausi a scena aperta per Alonso e la sua difesa su Hamilton: "E' un due volte campione del mondo, l'avversario più ostico che abbia mai incontrato, uno duro capace di farti soffrire, uno bravissimo, non lo scopro certo io" ha detto Lewis dopo GP. Grazie al lavoro di ostruzionismo, Ocon ha vinto la prima gara della carriera. Eh sì, perché il passo gara di Hamilton era tale che senza Alonso se li beveva in pochi giri. Bravo Nando, uno che quando c'è da menare le mani non si tira indietro e bello il gesto di abbracciare Ocon con tutta la squadra. Ci voleva.

Bravissimi alla Williams, specialmente Latifi, il cenerentolo della F.1 che non si schioda dall'ultima fila. Invece stavolta ha colto l'occasione, con Russell ha portato più punti alla Williams degli ultimi anni e sono riusciti a far soccombere l'Alfa Romeo Sauber. Meritano un applauso, così come Gasly che ha recuperato dopo essere stato messo fuori alla prima curva dal mucchio di Bottas. Tsunoda deve darsi una calmata: il suo testacoda dopo aver ceduto la posizione a Gasly, fa capire che deve ancora maturare e starsene buonino. Il piede e il carattere devono combaciare e spesso uno va da una parte e il resto non si sa.

Ferrari deludente, ma Leclerc ci aveva messo una pezza al via, salvo trovarsi Stroll che lo ha centrato. Sainz ha recuperato dalla 15 posizione alla 4 alla prima curva, ma poi da lì nessun segno di vita. Non avrebbe vinto, nonostante i peana della stampa amica. Almeno così hanno l'alibi.

Vettel: in altri giorni avrebbe vinto la corsa senza problemi, stavolta ha imparato a memoria gli scarichi della Alpine. E' mancata la grinta, la voglia di prendersi dei rischi veri e sembrava quasi accontentarsi del risultato. Non basta, ci vuole altro.

Red Bull: si perde nelle strategie, nelle beghe con Mercedes e intanto ha perso il comando della classifica. Hanno riparato la macchina di Verstappen con tanto di quel nastro americano che sembrava una freccia d'argento tanto ne hanno messo sul fondo. Bravo Max a limitare i danni ma serve altro.

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