F1. Mohammed Ben Sulayem, c'è dell'altro: avrebbe cercato di non far omologare la pista di Las Vegas

F1. Mohammed Ben Sulayem, c'è dell'altro: avrebbe cercato di non far omologare la pista di Las Vegas
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Dopo le indiscrezioni di ieri, la BBC lancia un'altra bomba riguardo al presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem: avrebbe cercato di non far omologare la pista di Las Vegas
5 marzo 2024

Dopo l'indiscrezione di un'indagine interna alla FIA riguardo a una presunta interferenza di Mohammed Ben Sulayem sul risultato del Gran Premio dell'Arabia Saudita 2023 di Formula 1, la BBC lancia un'altra bomba. Secondo quanto riporta l'emittente inglese, la stessa gola profonda che ha spifferato quanto successo a Jeddah avrebbe rivelato che il presidente della Federazione avrebbe cercato di impedire l'omologazione del circuito di Las Vegas. La BBC ha visto il rappporto che il responsabile della conformità della FIA ha inviato al comitato etico su questo argomento.

Un portavoce della Federazione ha risposto così a una richiesta di commento da parte della BBC. "Da un punto di vista sportivo e di sicurezza, l'approvazione del circuito di Las Vegas ha seguito i protocolli della FIA per quanto riguarda l'ispezione e la certificazione. Se vi ricordate, ci fu un ritardo nella messa a disposizione del circuito per l'ispezione per via di lavori in corso da parte dell'organizzatore locale". Secondo quanto riporta la BBC, l'anonimo informatore sarebbe stato contattato da un terzo per conto del presidente della FIA, invitandolo a trovare delle ragioni per impedire alla Federazione di omologare la pista prima del weekend di gara.

La gola profonda entra poi ancora di più nello specifico, specificando che la richiesta fosse quella di identificare dei problemi, anche se non realmente esistenti. L'anonimo testimone avrebbe poi demandato il compito a due ufficiali, che, non trovando pecche, avrebbero dato il nulla osta all'attività in pista. Las Vegas è il gioiello della corona della Formula 1 secondo i piani di Liberty Media, che ha investito centinaia di milioni di euro per organizzare la gara. Che, dopo la debacle del tombino delle prove libere, si è rivelato all'insegna dello spettacolo. Che tra la FIA e la F1 in tempi recenti non corra buon sangue è ormai cosa risaputa, dopo una serie di episodi che hanno evidenziato le tensioni tra la Federazione e la proprietà commerciale della categoria.

L'ultima querelle in ordine di tempo riguarda l'inchiesta sul numero uno della Mercedes, Toto Wolff, e la moglie Susie, CEO della F1 Academy, avviata dalla FIA per un presunto conflitto di interessi sulla base di quanto riportato da una rivista in un pezzo. L'indagine è stata annullata dopo soli due giorni dopo l'intervento da parte ella proprietà della categoria e dei team di F1, che hanno negato di aver fatto alcun reclamo. Evidentemente, però, qualcosa di notevole stava già bollendo sotto la superficie. E le indiscrezioni che stanno circolando in questi giorni ne sarebbero la dimostrazione.

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