F1. Norris e Piastri sul filo dei millesimi, Leclerc incoraggiante, Hamilton perso: ecco che cosa abbiamo imparato dalle qualifiche del Belgio

F1. Norris e Piastri sul filo dei millesimi, Leclerc incoraggiante, Hamilton perso: ecco che cosa abbiamo imparato dalle qualifiche del Belgio
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Lando Norris ha avuto la meglio per un soffio su Oscar Piastri nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio 2025 di Formula 1. C'è invece un abisso tra Charles Leclerc, terzo, e Lewis Hamilton, soffocato dai suoi pensieri
26 luglio 2025

Lando Norris si è dovuto superare per poter cogliere la pole position nelle qualifiche del Gran Premio del Belgio 2025 di Formula 1. Oscar Piastri era stato impeccabile nella Sprint qualifying di ieri, firmando un tentativo lanciato difficile da ripetere quando il gioco si è fatto duro oggi. Ma smussando gli angoli del suo stile di guida Norris è riuscito a tenersi alle spalle il compagno di squadra per un soffio, soli 85 millesimi. Resta la McLaren l’auto da battere anche sull’iconica pista di Spa-Francorchamps, nascosta tra le nebbiose Ardenne.

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E il vantaggio della scuderia di Woking sulla concorrenza – quantificabile nella Sprint di oggi in circa tre decimi al giro – potrebbe diventare ancora più corposo se, come sembra, domani dovesse piovere. La capacità della MLC39 di coccolare le gomme diventa ancora più rilevante con le intermedie, coperture che hanno una spiccata tendenza al surriscaldamento. A questo si aggiunge anche l’extra grip che la monoposto della McLaren è in grado di generare, molto utile quando l’aderenza è scarsa. Certo, la pioggia porta con sé una certa varietà strategica. Ma resta la difficoltà nei sorpassi, esacerbata dall’influsso dell’aria sporca sulle capricciose monoposto dell’attuale ciclo tecnico.

Gli altri per poter anche solo pensare di battere la McLaren devono tentare un azzardo. Ma con la pioggia osare troppo diventa assolutamente controproducente. Lo sanno molto bene in Red Bull, visto il disastro sul bagnato a Silverstone con quell’ala posteriore pericolosamente scarica. Viste le previsioni, la scuderia di Milton Keynes ha corretto il tiro rispetto alla Sprint, con un maggior carico. E che la Red Bull sia diventata una sorta di monito per gli altri lo ha ammesso Alex Albon, quinto in qualifica oggi con una Williams scarica, ma senza eccessi, resa più veloce ma più difficile da guidare con il nuovo pacchetto di aggiornamenti, deliberato però prima dell’inizio della stagione.

Verstappen si è lamentato della mancanza di grip con il primo set di gomme soft montato nella Q3, circostanza in cui Max non ha mostrato la solita progressione in termini di tempo limato. Sarà anche per questo motivo che il divario con Tsunoda, settimo, è più contenuto del solito, anche se sicuramente non trascurabile. Max ha spiegato di aver successivamente provato qualcosa di diverso al secondo tentativo, senza che funzionasse. È probabile che si riferisse alle pressioni degli pneumatici, ma si è anche detto scontento del bilanciamento.

Non si sorride nemmeno in casa Mercedes, visto che George Russell non è andato oltre la sesta posizione. Lui ha tenuto a sottolineare che anche lo scorso anno partì sesto, ma la verità, su cui avrebbe preferito glissare, è che quelle qualifiche furono disputate sul bagnato. I piccoli cambiamenti apportati all’assetto con la riapertura del parco chiuso non hanno portato grandi benefici, e la W16 con la pioggia dovrà fare i conti con il surriscaldamento delle intermedie, evidente a Silverstone. La macchina nelle ultime gare sembra aver subito un’involuzione, con l’eccezione del Canada, dove però era stato deliberato un set-up molto aggressivo. E Andrea Kimi Antonelli, dopo l’errore in qualifica di ieri, è uscito alla Q1.

Ad approfittare delle difficoltà di Verstappen non è stato Russell, ma Charles Leclerc, capace di piazzare la sua Ferrari SF-25 aggiornata in seconda fila. Sembra poca cosa, ma un terzo posto è incoraggiante se si pensa che Leclerc quest’anno in qualifica ha faticato parecchio. La nuova sospensione posteriore potrebbe avergli dato maggiore fiducia – in fondo, parla di sensazioni migliori alla guida della sua monoposto – ma gli ha anche probabilmente consentito di optare per un approccio meno aggressivo a livello di assetto rispetto a quello cui è stato costretto finora per andare oltre le limitazioni della vettura.

È una buona notizia anche in vista della gara di domani, se si pensa alle enormi difficoltà che Leclerc aveva riscontrato a Silverstone, al netto di un’infelice scelta a livello di strategia. Per valutare la bontà della nuova sospensione serve il tempo necessario a ottimizzare l’assetto, ma i segnali sembrano positivi dal lato del box di Leclerc. Per Lewis Hamilton, invece, la situazione è molto diversa. L’errore commesso dall’inglese, costatogli il passaggio alla Q2 per l’eliminazione del suo crono, non è degno di un campione del suo blasone. Così come, in fondo, non lo era nemmeno il testacoda nelle qualifiche di ieri dopo un bloccaggio del posteriore che Lewis ha detto non aver mai sperimentato prima in carriera con così tanta violenza.

C’è qualcosa in Hamilton che bolle sotto la superficie, una tensione di fondo che lo porta a commettere sbagli da penna blu in pista e a rilasciare dichiarazioni che confondono. Come il commento legato al non meglio identificato componente che la Ferrari avrebbe installato sulla SF-25 di Leclerc già in Canada e che, a suo dire, avrebbe causato lo schianto del monegasco in FP1. Hamilton dopo le qualifiche si giustamente attribuito la responsabilità del suo risultato in Q1, ma ha sostenuto di non essere convinto di aver oltrepassato i limiti della pista con tutte e quattro le ruote, e che ne avrebbe parlato con i commissari. Sembra che manchi una lucidità di fondo nel modo in cui legge quello che gli accade, come se una nebbia di pensieri gli offuscasse la mente. Scatterà verso il fondo della griglia, molto lontano da Charles Leclerc. Che, in caso di partenza sul bagnato, con la SF-25 relativamente scarica potrebbe dire la sua in partenza contro le apparentemente intoccabili McLaren.

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