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Alexander Albon si gode un sabato da protagonista a Spa-Francorchamps, dove ha conquistato una sorprendente quinta posizione in qualifica. Un risultato che vale quanto una pole per la Williams, al termine di un Gran Premio del Belgio, tredicesimo appuntamento stagionale di Formula 1, finora tutt’altro che semplice.
“Direi che è stato un giro perfetto”, ha raccontato il pilota thailandese. “È sempre bello trovarsi dalla parte giusta della classifica. Sono davvero felice”. Eppure, non è stato tutto in discesa: “Nella Sprint eravamo piuttosto lenti sul dritto, quindi abbiamo deciso di togliere un po’ di ala per essere più in linea con gli altri. Mi sentivo veloce, ma non riuscivo a superare chi avevo davanti. Per questo, in qualifica tutto è diventato più complicato: scivolavo di più, le gomme calavano più in fretta”.
Uno dei miglioramenti chiave è arrivato dalla parte ibrida della power unit: “Abbiamo sistemato il deployment, e questa è stata la differenza più grande rispetto a venerdì. Ma in termini di passo puro, mi sono sentito meno competitivo in qualifica rispetto al resto del weekend. In Q2 ero decimo e non mi sentivo così contento. Non capivo dove potessi migliorare. Poi è arrivata la Q3, e ho trovato un bel margine. Tutto merito delle gomme: le abbiamo messe nella finestra giusta proprio all’ultimo tentativo”.
Una scelta coraggiosa è stata quella di ridurre il carico aerodinamico proprio mentre si avvicinavano nuvole minacciose: “Abbiamo tolto ala mentre stava per arrivare la pioggia, mentre altri facevano il contrario. Ma eravamo così tanto scarichi che siamo comunque riusciti a gestirla. A Silverstone, con la pioggia, abbiamo pagato caro la bassa deportanza. Stavolta non volevamo esagerare”.
Through to the top 10 shootout 💪
— Formula 1 (@F1) July 26, 2025
👏👏 @alex_albon finishes P10! #F1 #BelgianGP pic.twitter.com/9Bf4G9OfBO
Albon però resta cauto in vista della gara: “Come squadra, credo che sul bagnato fatichiamo un po’ di più rispetto ad altri. Se restasse asciutto il più a lungo possibile, sarebbe l’ideale. In generale, abbiamo reso la macchina più veloce ma anche più difficile da guidare. Non abbiamo fatto abbastanza giri per trovare il set-up perfetto, e in un weekend Sprint non c’è stato tempo per lavorare come avremmo voluto”.
Sul passo gara, però, Albon è fiducioso: “Credo che il nostro ritmo sia buono. È difficile da valutare perché stamattina sono stato in treno DRS per tutta la Sprint. Ma venerdì andavamo bene. Se riuscirò a trovare un po’ di aria pulita, magari quelli davanti scapperanno e io potrò fare la mia gara”. Uno dei temi del weekend è anche il DRS troppo corto, secondo Albon: “Spero in più sorpassi, ma penso che la zona DRS sia troppo breve. Avevamo già questo problema l’anno scorso, e non l’hanno sistemato. Purtroppo, così non si vedono duelli ruota a ruota”.
L’esplosione di gioia a fine Q2, con tanto di pugno alzato, racconta la sorpresa dello stesso pilota: “Non mi sembrava un giro così buono. Quando ho visto di essere in Q3 ero già felice. Essere poi arrivato quinto è ancora meglio. Doppio pugno all’aria, direi”. E conclude: “Sì, sono sorpreso di essere così in alto. Non mi sentivo a mio agio, e togliendo carico abbiamo reso la macchina molto più difficile da guidare. Le gomme non duravano per tutto il giro, miglioravi nei primi due settori e poi perdevi nel terzo. Non riuscivo mai a mettere insieme tutti i tratti. In Q3 ci sono riuscito, tutto in un colpo solo. Sono davvero contento”.