F1. Qualifiche GP Belgio, Verstappen: "Non il giro che volevo. Ma punto almeno al podio. Ferrari? Sono molto vicini"

F1. Qualifiche GP Belgio, Verstappen: "Non il giro che volevo. Ma punto almeno al podio. Ferrari? Sono molto vicini"
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Max Verstappen chiude le qualifiche del GP del Belgio con il quarto tempo e ammette: “Non il giro che volevo, ma il podio resta l’obiettivo”. Dopo il successo nella Sprint, l’olandese punta a rimontare in gara, tra bilanciamento da migliorare e incognita meteo
26 luglio 2025

Dopo aver dominato la Sprint di questa mattina, Max Verstappen ha chiuso le qualifiche del Gran Premio del Belgio in quarta posizione. Un risultato che il campione olandese definisce “non ideale”, frutto di una Q3 travagliata tra mancanza di grip e soluzioni tecniche che non hanno dato i frutti sperati.

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Nel primo tentativo non avevamo aderenza, nel secondo abbiamo provato qualcosa di diverso ma ha funzionato male: ho avuto pattinamento fin dall’inizio e ho perso due decimi già in curva 1. Con un bilanciamento non perfetto è difficile fare il giro che vuoi”, ha dichiarato Verstappen. Il feeling con la vettura non è ancora ottimale: “Mi sento ancora limitato dalla macchina, non riesco ad attaccare come vorrei. Anche se gli aggiornamenti hanno aiutato, c’è ancora del lavoro da fare”.

Nonostante ciò, l’olandese guarda con realismo alla gara di domenica: “McLaren è fortissima sul bagnato, forse più che sull’asciutto. Il mio obiettivo è il podio, almeno la P3. Ferrari? Sono molto vicini. Se perdi due decimi, come mi è successo oggi, ti passano davanti”. A Spa il meteo sarà il vero arbitro: “Se domani piove e poi si asciuga sarà caos, e lì si potrà sorpassare. Se resta asciutto e ti trovi nel treno DRS… beh, lo so bene, l’anno scorso è stato un incubo. Ma la mia vera lotta sarà con Leclerc: chi c’è davanti sarà già 10 secondi più in là”.

Sul lavoro con Laurent Mekies, il nuovo team principal della Red Bull, Verstappen ha parole positive: “Le conversazioni con lui sono molto dirette, stiamo imparando a conoscerci. C’è un approccio molto tecnico, ingegneristico. Per ora è tutto molto chiaro”. Infine, un commento su Yuki Tsunoda, autore di una buona qualifica: “Fa bene al team avere due macchine competitive. È importante che entrambi portiamo punti, anche se alla fine conti sempre sulle tue forze”.

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