F1. Quale sarà la strategia della Ferrari al Gran Premio del Giappone? Parla Callum Frith

F1. Quale sarà la strategia della Ferrari al Gran Premio del Giappone? Parla Callum Frith
Pubblicità
  • di Mara Giangregorio
La Scuderia Ferrari si prepara al Gran Premio del Giappone 2024. Callum Frith, Tyre Performance Engineer, risponde alla curiosità sulle strategie e gomme per Suzuka
  • di Mara Giangregorio
3 aprile 2024

La Formula 1 torna in pista dopo la pausa pasquale per il Gran Premio del Giappone, una delle gare più attese dai tifosi nonostante la levataccia a cui il fuso orario costringe. Suzuka è una pista che fin dal suo debutto ha emozionato non solo per il proprio layout a forma di otto, ma anche per l’atmosfera che gli appassionati giapponesi trasmettono dalle tribune e dal paddock. Un’accoglienza che si distingue soprattutto quest’anno dato che per la prima volta si correrà in primavera, durante la celebre fioritura dei ciliegi che attrae ancora più turisti.

Il tracciato di Suzuka nella sua lunga storia ha visto tantissime lotte per i mondiali, l’ultimo vinto proprio lo scorso anno dalla Red Bull che nella terra del proprio motorista Honda ha il trofeo dei costruttori. La pista nipponica, però, ha spesso visto la vittoria della Scuderia, come la celebre vittoria del 2000 con il primo titolo con il team di Maranello di Michael Schumacher, ripetuto poi nel 2003. Il layout di Suzuka, dunque, ha tante emozioni da raccontare e solamente ancora pochi giorni ci separano dall’edizione del 2024. Le sue caratteristiche le hanno anche valso il soprannome di Università del Motorsport come Spa in Belgio. Parliamo di 18 curve con una sola zona DRS sul rettilineo principale da percorrere con una velocità media di 230 km/h che mantengono i piloti sempre sul filo del rasoio. Dopo l’ingresso di curva 1, infatti, piloti devono affrontare l’iconica sequenza di esse in cui perdere anche per un attimo la traiettoria migliore perché il rischio di perdere il controllo della monoposto è dietro l’angolo, proprio come i muretti molto vicini all’asfalto. Il tornante di curva 11 è uno dei punti di sorpasso preferito da tutti, ma a fare gola è anche il lungo rettilineo che porta alla mitica curva 130R per tentare l’attacco all’ultima chicane prima del traguardo. Insomma, una pista che mette a dura prova piloti, monoposto e pneumatici.

Il meteo giapponese è molto imprevedibile e neanche Suzuka fa eccezione non essendo estranea a piogge abbondanti, proprio come accaduto nel 2022. L’anticipo del Gran Premio del Giappone alla primavera, però, non ha cambiato il pattern di rovesci che sono al momento previsti dal venerdì alla domenica. Nonostante il bagnato, l’asfalto nipponico garantisce solitamente un ottimo grip. Proprio per questo spesso i team preferiscono optare per le gomme soft, soprattutto per le partenze, dato che è sorpassare è piuttosto difficile e pericoloso. Nelle scorse adizioni, la strategia più quotata è stata quella delle due soste, dato che il degrado è piuttosto elevato, ma con la pioggia dietro l'angolo fare previsioni è davvero molto complesso.

Ad analizzare quelle che potrebbero essere le scelte strategiche e di pneumatici è stato proprio il Tyre Performance Engineer della Scuderia Ferrari, Callum Frith, che ha dichiarato che “A Suzuka ci sono molte curve veloci, quindi i livelli di energia nelle gomme sono tra i più alti dell’intera stagione. Per questo motivo Pirelli porta le tre mescole più dure (C1, C2, C3), che vengono utilizzate solo nelle piste più impegnative per gli pneumatici. Inoltre, l’insolita forma a otto del tracciato comporta un alto grado di stress su tutte e quattro le gomme, con il setup della vettura e il meteo –sempre imprevedibile – che giocano un ruolo importante. Se aggiungiamo anche un asfalto molto abrasivo, è facile intuire che possiamo aspettarci una gara con alto degrado delle gomme e strategie a più soste. Insomma, questo weekend sarà una prova impegnativa per le gomme da tutti i punti di vista!”.

Ad aver permesso al team di Maranello di avere un inizio stagione così promettente, confermato anche dalla doppietta al Gran Premio d’Australia con Carlos Sainz e Charles Leclerc, è stato soprattutto il minor consumo di gomme della SF-24 rispetto alla sua antenata. “Uno dei nostri principali obiettivi era migliorare la performance in gara e abbiamo cercato di affrontare il tema della gestione gomme da più fronti” ha aggiunto Callum Frith. “Nella fase di sviluppo della vettura abbiamo lavorato soprattutto per mettere a disposizione dei piloti una piattaforma consistente. Quest’anno la vettura è più prevedibile e per Charles e Carlos è dunque più facile non stressare eccessivamente le gomme al variare delle condizioni di gara, ad esempio quando si trovano nel traffico, o quando cambia il vento, o semplicemente quando nel corso degli stint le gomme degradano e diminuisce l’aderenza. Per quanto riguarda la gestione in pista, insieme ai piloti abbiamo elaborato un piano che individua i momenti dove è necessario prestare maggiore attenzione alle gomme per ottenere il miglior tempo possibile, tenendo naturalmente presente la strategia e le caratteristiche specifiche di ogni circuito. È uno strumento che utilizziamo real-time durante la gara per dare eventualmente feedback ai piloti via radio” ha concluso il Tyre Performance Engineer del Cavallino Rampante.

Pubblicità