Ferrari SF1000, consumatori contro lo sponsor Mission Winnow

Ferrari SF1000, consumatori contro lo sponsor Mission Winnow
Pubblicità
Il Ministero della Salute: «E’ promozione, anche se indiretta, di prodotti del tabacco». Codacons chiede il sequestro della monoposto di Maranello
12 febbraio 2020

Primo guaio per la Ferrari SF1000, la monoposto F.1 per la stagione 2020 appena presentata a Reggio Emilia. All’Unione Nazionale Consumatori e al Codacons non va giù la presenza dello sponsor Mission Winnow sulle fiancate.

Perché? Perché si tratta di pubblicità, anche se indiretta, vietata di un’azienda che produce prodotti del tabacco, cioè la Philip Morris, rimasta sponsor del Cavallino anche dopo che nel 2006 fu vietata la pubblicità dei tabaccai nella manifestazioni pubbliche.

Mission Winnow è infatti un brand creato ad hoc dal tabaccaio più potente del pianeta per promuovere le proprie attività di ricerca sui prodotti alternativi alle sigarette. Il problema è stato sollevato da Unione Nazionale Consumatori e Codacons già lo scorso anno, con esposti all’Antitrust ed al Ministero della Salute quando fu presentata la monoposto SF90.

Il Ministero della Salute poche settimane fa si è pronunciato, affermando in una lettera di risposta all’UNC che «Per quanto concerne i nuovi prodotti del tabacco, ovvero le sigarette a tabacco riscaldato, risulta anche in questo caso evidente che l’attività di promozione commerciale del solo dispositivo, svolta in apposite postazioni site sia nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti sia on-line, ne promuova indirettamente il consumo. Parimenti, il marchio Mission Winnow, utilizzato in occasione degli eventi sportivi della Formula 1, consente, attraverso i link presenti sul omonimo sito, una promozione, anche se indiretta, di un importante Azienda produttrice di sigarette e di nuovi prodotti del tabacco; in questo caso si verrebbe a delineare un caso di sponsorizzazione così come definito dall’articolo 1, comma 1, lettera c) del decreto legislativo 16 dicembre 2004 n. 300 – “Attuazione della direttiva 2003/33/CE in materia di pubblicità e di sponsorizzazione dei prodotti del tabacco” ovvero come “qualsiasi forma di contributo pubblico o privato ad un evento, un’attività o una persona che abbia lo scopo o l’effetto, diretto od indiretto, di promuovere un prodotto del tabacco».

In pratica, pur trattandosi di sigarette “alternative”, per il Ministero si tratta pur sempre di tabacco, per cui la pubblicità sarebbe vietata.

Il Ministero nell'occasione aveva informato di aver «avviato una formale richiesta di assenso del vertice politico all’avvio di un percorso legislativo finalizzato all’aggiornamento della normativa che regola il divieto di pubblicità delle sigarette al fine di estenderlo anche alle sigarette elettroniche e ai prodotti di nuova generazione in modo da stabilire, in modo chiaro e unico, l’illiceità di ogni pratica pubblicitaria». 

«Ora, forti della decisione del Ministero che ci dà ragione su tutta la linea, avvieremo una battaglia legale contro la Ferrari, presentando un nuovo esposto ad Antitrust e Ministero della salute, e chiederemo ai Nas di sequestrare la nuova monoposto “Sf1000” presentata ieri a Reggio Emilia», afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

Pubblicità