Formula 1 2012: le pagelle del GP di Monza

Formula 1 2012: le pagelle del GP di Monza
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Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
Lewis Hamilton ha vinto il GP di Monza, davanti ad un concreto Perez e ad un Alonso inossidabile. Buone prestazioni anche da parte di Massa (4°) e Schumacher (6°)
  • Giovanni Bregant
  • di Giovanni Bregant
11 settembre 2012

Quando in classifica il vantaggio sugli avversari aumenta anche in un week-end in cui tutto sembra girare per il verso storto significa che si dispone di una forza mentale e di un "collettivo" uomo-macchina-squadra davvero formidabili. E allora voto 10 ad Alonso e alla Ferrari tutta, perché a Monza doveva difendersi e invece in qualifica si scopre velocissima, forse a livello della McLaren di Hamilton senza un guasto banalissimo. E in gara la rimonta nei primi giri è di quelle che fanno la differenza tra i campioni (Alonso, appunto) e gli onesti mestieranti del volante (Webber, che gli partiva appena dietro), così come gli attributi mostrati nel controllare la monoposto a 300 km/h sulla ghiaia, dove Vettel lo spedisce senza tanti complimenti.

Hamilton: un weekend perfetto

Certo, rimane l'amaro in bocca per un risultato che poteva essere ancora migliore senza questi inconvenienti, ma il vantaggio in classifica incredibilmente è aumentato. Inarrestabile. Voto 10, però, anche a Hamilton, la cui gara è stata tanto anonima (solo le HRT sono state inquadrate di meno) e noiosa quanto efficace: il suo è stato un w-e perfetto, a partire dalle qualifiche.  Supportato da una monoposto velocissima, ha gestito ogni situazione al meglio e l'inglese, ora che si è issato al secondo posto in classifica generale, fa davvero paura. Perfetto.

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Voto 10 a Hamilton, che ha concluso il weekend perfetto con una monoposto velocissima

 

Voto 7,5 a Button, che si qualifica ottimamente, parte così così ma si riprende con caparbietà la posizione su Massa, salvo poi parcheggiare sul prato con la monoposto ammutolita. Il ritiro non è certo colpa sua, ma questa volta Hamilton l'ha asfaltato, in qualifica e in gara. Depresso. Voto 7,5 anche a Massa, e questa sì che è una bella novità: in qualifica fa finalmente il suo dovere e anche in gara tiene il ritmo dei migliori. Ritrovato. Un podio meritato gli sfugge solo per obbedire agli ordini di scuderia, ma il brasiliano - per guadagnarsi il sedile del prossimo anno - ora dovrà disputare tutte le prossime gare sui ritmi di Monza, anche perché per una beffarda coincidenza la sua migliore gara dell'anno coincide purtroppo per lui con l'ennesima prova maiuscola di Perez, candidato alla sua successione a Maranello, la cui prestazione con la Sauber offusca abbondantemente la bella prova del brasiliano.

Perez da 10

Il messicano si qualifica maluccio, ma in gara risale con grande intelligenza e determinazione: nella prima parte di gara è abile nel non rovinare i pneumatici e nel finale si dimostra una furia incontenibile. Per lui voto 10 e la sensazione che a Maranello, dove hanno già nel cassetto un contratto con il suo nome, non possono ancora far finta di non vedere e di non capire... Veloce e maturo, Perez è pronto per qualcosa di grande già dal prossimo anno.

Da incorniciare, su mezzi meno competitivi, anche le prove di Schumacher e Di Resta. Il tedesco si qualifica splendidamente e in gara mostra di avere ancora l'entusiasmo di un ventenne, che è quello che ci vuole con il suo palmarès e la sua età per impuntarsi a domare una Mercedes che dopo pochi
giri finisci i battistrada posteriori e inizia a muoversi come un toro meccanico. In qualifica e in gara è sempre davanti a Rosberg, e questo è ulteriore motivo di merito: per lui un bel voto 8, infinito.

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10 anche ad Alonso e alla Ferrari, cresciuta nel corso della stagione ed ora concreta e competitiva

 

Avrebbe meritato il colpaccio anche Di Resta, che fa segnare una qualifica da urlo rovinata dalla sostituzione del cambio e in gara coglie altri punti preziosi. Per lui voto 7,5, concreto. All'insegna della concretezza è anche la gara di Raikkonen (voto 7), che capisce ben presto che a Monza non c'è molto da inventarsi con la sua Lotus ma coglie comunque punti pesanti che lo spingono fino al 3° posto in classifica generale. Roccioso.

Sotto le aspettative D'Ambrosio

Con la stessa vettura, seppure afflitta da qualche problema tecnico, ha invece profondamente deluso D'Ambrosio, che per altro anche nelle formule minori aveva già chiarito di non essere il nuovo Vettel: da lui comunque ci si attendeva qualcosa di più, anche se le regole attuali che impediscono

qualsiasi test rende quasi impossibile ben figurare in caso di una sostituzione occasionale. Per lui voto 5 e la sensazione, in Lotus, che sia meglio tenersi stretto Grosjean, magari imponendo al francese una bella tisana rilassante invece del caffè per la colazione della domenica...

Vettel: pressione extra per Singapore

Voto 5 anche per Vettel, che con una monoposto non più imprendibile mostra di essere molto più umano rispetto allo scorso anno, anche se sempre molto caparbio, pure troppo: dopo qualifiche brillanti (per la Red Bull vista a Monza) e una prima parte di gara incisiva, quando Alonso si avvicina vede rosso, e non solo negli specchietti.

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Schumacher voto 8, Infinito. Si qualifica splendidamente e in gara mostra di avere ancora l'entusiasmo di un ventenne

 

La manovra con cui spedisce Alonso fuori pista a oltre 300 km/h vent'anni fa sarebbe passata inosservata, ma Vettel sa benissimo che nella Formula 1 di oggi certe cose non si possono più fare. E comunque, a quella velocità, è stata una manovra realmente pericolosa. Il ritiro non compromette le sue possibilità iridate, ma complica non poco la sua situazione e ora dovrà correre tra i muretti di Singapore con una bella dose di pressione extra. Nervoso.

Altrettanto negativa la trasferta di Webber: rimane fuori per un soffio dalla Q3, in gara compie un paio di bei sorpassi ma i migliori girano su altri ritmi, e l'errore all'Ascari nel finale lo porta ad un mesto ritiro. Voto 5, ancora una volta evanescente.

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