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Neanche il tempo di metabolizzare quanto accaduto ad Austin solo pochi giorni fa che per la Formula 1 è già tempo di tornare in pista. Questo weekend andrà infatti in scena il Gran Premio di Città del Messico 2025, ventesimo appuntamento stagionale. Sarà un round molto complicato per tutti i team e i piloti, che si troveranno ad affrontare un avversario comune: l’altitudine.
Back to back. Il Circus torna protagonista questo fine settimana con l’appuntamento messicano, mentre la fine della stagione si avvicina sempre di più: mancano solo quattro gare e due Sprint all’appello. I punti in palio sono ancora tanti, e per questo il gran finale di Abu Dhabi si preannuncia più acceso che mai. A riaccendere la lotta per il titolo mondiale è stato Max Verstappen che, dal rientro dalla pausa estiva, ha ricucito un distacco che sembrava quasi impossibile da colmare. Il quattro volte campione del mondo, con una Red Bull rinata sotto la guida di Laurent Mekies, ha compiuto forse una delle imprese più magistrali degli ultimi anni in Formula 1. Solamente quaranta punti lo separano ora dal leader del mondiale Oscar Piastri e 14 da Lando Norris, secondo alle sue spalle.
Saranno loro tre a tenere con il fiato sospeso gli appassionati, visto che il titolo Costruttori è già stato conquistato dalla McLaren due Gran Premi fa a Singapore. Un risultato che ha confermato la bontà del lavoro di Andrea Stella, ma ora a lavorare meglio – soprattutto in ottica sviluppi – sembra essere un altro team: la Red Bull. La squadra di Milton Keynes ha lavorato di fino sulla RB21, che oggi appare più composta, prevedibile e docile sia nelle mani di Max Verstappen che in quelle di Yuki Tsunoda. Continuando così, l’obiettivo di superare Ferrari e Mercedes potrebbe concretizzarsi presto, dato che le tre scuderie sono racchiuse in un fazzoletto di dieci punti.
A favorire il rilancio della Red Bull è stata sicuramente la scelta di proseguire con gli aggiornamenti, che potrebbero avere ripercussioni positive anche in vista del prossimo regolamento tecnico. E, come confermato da Helmut Marko, nonostante manchino solo quattro appuntamenti, potrebbero arrivare ulteriori novità in grado di spingere ancora di più Verstappen. Da sempre soprannominato “il cannibale”, l’olandese sta dimostrando ancora una volta quanto quel nomignolo sia azzeccato: ha fiutato la preda ed è pronto a sferrare l’attacco finale.
La McLaren, invece, si trova in bilico sia sul lato prestazionale della vettura sia nella gestione dei piloti. Avendo interrotto lo sviluppo della MCL39 mesi fa – come la maggior parte della griglia – la monoposto non ha beneficiato di ulteriori miglioramenti, permettendo così alla RB21 di colmare il gap, come si è visto chiaramente ad Austin. I due piloti di Woking hanno faticato a trovare feeling, restando a lungo – Piastri per tutta la gara – negli scarichi della Ferrari. Ma il vero problema che attanaglia Andrea Stella e Zak Brown è un altro: la gestione dei piloti. Le “papaya rules” stanno facendo più male che bene alla McLaren, creando un clima di tensione, minimo ma presente, tra Lando Norris e Oscar Piastri. E, contrariamente a ogni aspettativa, a soffrire di più questa situazione è stato l’australiano che, da Baku in poi, non ha mai vissuto un weekend pulito e sereno. Il peggiore è stato quello del Texas, dove nella Sprint ha commesso un errore che ha messo fuori gioco anche il britannico, compromettendo l’intero weekend. In gara, poi, non è mai riuscito a impensierire Lewis Hamilton, che lo precedeva.
Bisogna dunque chiedersi se, con il titolo Costruttori già in cassaforte, non avrebbe più senso lasciarli liberi di lottare. A uscirne vincente, però, potrebbe comunque essere Norris, che negli ultimi mesi ha dimostrato di saper gestire meglio la pressione, soprattutto nella parte finale di stagione. Già lo scorso anno, infatti, Piastri aveva mostrato un calo prestazionale, ma allora non era in lotta per il mondiale: una situazione comprensibile per un pilota che, oggi, è solo al suo terzo anno in Formula 1.
Il Gran Premio di Città del Messico sarà una prova del nove per la Ferrari, che ad Austin ha ottenuto ottimi risultati con Charles Leclerc tornato sul podio e Lewis Hamilton subito dietro. In Texas la SF-25 ha mostrato il potenziale tanto decantato da Frédéric Vasseur, ma le condizioni – un vento forte che ha penalizzato molto la McLaren – erano propizie. Ora, invece, tutto il buono potrebbe sgretolarsi in fretta. In Messico il livello di difficoltà sarà infatti maggiore e colpirà tutte le squadre, la Rossa un po’ più delle altre.
Ritornato in calendario nel 2015 dopo due decenni di assenza e un restyling, l’Autodromo Hermanos Rodríguez di Città del Messico sorge a 2.240 metri sul livello del mare: un’altitudine che rappresenta una sfida tecnica notevole, poiché la rarefazione dell’aria ha diverse conseguenze sulle monoposto, a cominciare dalla power unit, ma anche sulla deportanza. Per questo motivo, pur presentando configurazioni aerodinamiche a medio carico, l’effetto complessivo sarà simile a quello visto su piste a bassissimo carico come Monza.
Particolare attenzione dovrà essere prestata ai freni, perché l’altitudine non favorisce il raffreddamento delle componenti, già messe a dura prova dal layout della pista, ricco di staccate. Questo potrebbe mettere in difficoltà la SF-25, che fin dall’inizio della stagione soffre di surriscaldamento all’impianto frenante, costringendo i piloti al continuo lift and coast. A ciò si aggiunge la gestione delle gomme, osservate speciali del weekend. Anche in Messico, come ad Austin, verrà adottata una selezione che prevede un salto di mescola tra la più dura e la media: Medium e Soft saranno C4 e C5, mentre la Hard sarà C2. Per un circuito come quello di Città del Messico, quest’ultima scelta appare estremamente conservativa, con un considerevole delta di tempo sul giro rispetto alle altre due e una minore aderenza.
Nel 2024 la Soft era stata utilizzata quasi esclusivamente in qualifica e solo per tentare il giro veloce in gara, ma ora lo scenario potrebbe cambiare. Il vantaggio offerto da C4 e C5 potrebbe spingere le squadre a disputare il GP principalmente su queste mescole, con il rischio però di dover effettuare due soste a causa del degrado. Chi sceglierà invece la C2 potrà gestire uno stint più lungo e programmare un solo cambio gomme, ma a scapito della prestazione. L’impiego delle due mescole più morbide sarà valutato con attenzione nelle tre sessioni di prove libere, quando le squadre potranno effettuare long run a pieno carico e verificare lo stato dei pneumatici. Non va dimenticato che storicamente il livello di graining in Messico è piuttosto accentuato: l’aria rarefatta non consente di generare sufficiente carico aerodinamico e, su una pista già di per sé poco gommata, le vetture tendono a scivolare favorendo la formazione del fenomeno. Sarà quindi interessante capire se la maggiore resistenza delle mescole attuali potrà contribuire a limitarlo, favorendo chi saprà gestire meglio le gomme.
Il Gran Premio di Città del Messico 2025 sarà trasmesso integralmente in diretta su Sky Sport F1. Su TV8 andranno in onda qualifiche e gara in chiaro ma in differita. Su Automoto.it troverete i resoconti delle tre sessioni di prove libere, la diretta testuale di qualifiche e gara, gli approfondimenti e le parole dei protagonisti dal paddock messicano. Da seguire con attenzione la FP1, perché saranno ben nove i rookie in pista: Max Verstappen lascerà il volante ad Arvid Lindblad, mentre in McLaren Lando Norris cederà la monoposto all’idolo di casa – in attesa del ritorno di Sergio Pérez nel 2026 – Pato O’Ward.
La Ferrari ha confermato che Antonio Fuoco, già vincitore della 24 Ore di Le Mans 2024, prenderà il posto di Lewis Hamilton. In Mercedes, come a Maranello, toccherà al pilota del simulatore, Frederik Vesti, salire sulla vettura di George Russell. Aston Martin schiererà Jak Crawford, Alpine Paul Aron, Visa Cash App RB Ayumu Iwasa, Haas Ryo Hirakawa e Williams Luke Browning.
Ora | Programma | Canale |
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20:30
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FP1
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0:00
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FP2
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Ora | Programma | Canale |
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19:30
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FP3
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23:00
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Qualifiche (diretta)
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Ora | Programma | Canale |
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0:30
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Qualifiche (differita)
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21:00
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Gara (diretta)
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22:30
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Gara (differita)
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