Formula 1, la scelta della Mercedes che ha portato all’incidente tra Hamilton e Russell in Qatar

Formula 1, la scelta della Mercedes che ha portato all’incidente tra Hamilton e Russell in Qatar
Pubblicità
Nell'incidente tra Lewis Hamilton e George Russell nel Gran Premio del Qatar 2023 di Formula 1 hanno avuto un peso importante una scelta strategica e problemi di gestione interni
9 ottobre 2023

Alla fine, si è risolto tutto con un abbraccio. Dopo l’incidente che li ha visti coinvolti alla partenza del Gran Premio del Qatar 2023 di Formula 1, Lewis Hamilton e George Russell si sono sciolti in un gesto che stemperava il clima acceso vissuto in pista. Per un momento ci è sembrato di rivivere Barcellona 2016, con lo scontro tra Hamilton e Nico Rosberg di fronte a un apparentemente impassibile Dieter Zetsche.

Sette anni dopo, è andata meglio. Russell è riuscito a proseguire, facendo da sfondo con la sua monoposto a un’immagine dalla potenza cinematografica. Lewis a piedi a bordo pista, con il capo chino. E George che lo oltrepassa. Tutto è scaturito dalla scelta delle gomme per la partenza di un GP fortemente condizionato dalla durata massima obbligatoria degli stint. Hamilton è scattato con le più performanti soft, Russell con le medie.

In molti si sono chiesti perché la Mercedes abbia deciso di far calzare la gomma migliore per la partenza al pilota che scattava una posizione più indietro, finendo per mandare in difficoltà chi aveva offerto la prestazione migliore in qualifica. La questione è molto semplice: Lewis aveva un treno di gomme soft nuove, mentre Russell no. Hamilton si è trovato così in una condizione di vantaggio, ma solo iniziale.

Lewis sapeva che avrebbe dovuto dare tutto allo start, perché le soft di lì a poco sarebbero state piegate dalle forti sollecitazioni imposte da un circuito molto severo con gli pneumatici. Ma così facendo, Hamilton è incappato in un errore di valutazione non degno di un sette volte campione del mondo di F1 come lui. Non avrebbe mai potuto chiudere la manovra all’esterno su Russell e Verstappen senza impattare contro il primo, che, dal canto suo, non avrebbe avuto modo di togliersi dalle scatole nemmeno se si fosse accorto in tempo della presenza di Hamilton alla sua sinistra.

“Di chi è la colpa? È difficile dirlo, ma sono felice di prendere la responsabilità, essendo il più anziano dei due – aveva spiegato Hamilton a caldo -. Credo che George non avesse spazio. Io ho cercato di passare entrambi, ma non sono riuscito nell’impresa. Io avevo la gomma peggiore rispetto agli altri, dovevo cercare di stare avanti. Ho corso un grosso rischio e non ha pagato”. Dopo aver visto il replay, ha rivisto la sua valutazione: “è stata colpa mia al 100%, mi prendo la piena responsabilità. Mi scuso con il team e George”.

Hamilton ha ragione, è colpa sua. Ma la scuderia avrebbe dovuto gestire meglio una partenza così delicata. La scelta di diversificare la strategia aveva senso, ma evidentemente i due piloti andavano preparati meglio. Ieri la Mercedes aveva l’occasione di cogliere punti importanti per il mondiale costruttori, visto che Carlos Sainz non ha nemmeno preso il via della gara. E invece Hamilton ha posto fine alla sua gara dopo poche curve.

Serviva più polso, la mano ferma mostrata nella gestione piloti in McLaren. A fine gara, quando Lando Norris si stava avvicinando con fare arrembante a Oscar Piastri, gli è stato detto che le posizioni sarebbero rimaste congelate. Non avrebbe avuto alcun senso farli lottare senza esclusione di colpi rischiando di perdere punti importantissimi. E Lando, pur avendo mostrato inizialmente una certa reticenza, è sceso a più miti consigli.

Russell nel corso della gara in Qatar ha dimostrato che la Mercedes W14 a Losail aveva un buon passo. È il frutto di un complesso lavoro di comprensione della monoposto, che però risulta vano se manca lucidità nella gestione delle operazioni in pista. Così non si va da nessuna parte, anche se i conflitti tra i due galli nel pollaio, almeno in superficie, vengono risolti con un abbraccio chiarificatore.

Pubblicità